Consigli

Belle foto? Con la fotocamera giusta e qualche trucco. Ecco come fare

12 aprile 2021
Ecco come ottenere di più dalla tua fotocamera

Non bisogna essere per forza esperti di fotografia per scattare belle foto. Il primo passo è capire a quale fotocamera si è interessati e imparare a conoscerla. Il secondo è capire come usarla al massimo: ecco una semplice guida e i consigli che ti consentiranno di migliorare le tue fotografie.

Sono centinaia le macchine fotografiche in commercio, spesso molto simili tra loro. Come sceglierla quindi? In base al marchio o ai consigli di un amico? Meglio di no, se non vuoi rischiare di spendere molti soldi per un prodotto troppo sofisticato o rimanere deluso da una macchina che non è all’altezza delle aspettative. Ti consigliamo invece di informarti prima dell’acquisto per conoscere le differenze tra le varie macchine fotografiche disponibili in commercio e fare la scelta giusta.

Se sei alla ricerca di una buona macchina fotografica, sia se preferisci una compatta sia se stai cercando una reflex, ti aiutiamo a scegliere quella più adatta alle tue esigenze tra più di 100 modelli.

confronta le macchine fotografiche

Prima di tutto cerca di capire a quale tipo di macchina sei interessato. Forse a una compatta “punta e scatta”? Ha il pregio di essere semplice, facile da trasportare e di solito è piuttosto economica, ma faticherà a scattare delle belle fotografie in condizioni di luce non perfetta o con soggetti in movimento. Inoltre, essendo totalmente automatica, non potrai personalizzare l’immagine secondo il tuo gusto. Se invece vuoi metterci un po’ più la testa e divertirti a scattare fotografie originali, l’opzione adatta potrebbe essere quella di scegliere una macchina fotografica con obiettivo intercambiabile.

Reflex o mirrorless?

Le macchine a obiettivo intercambiabile si dividono in due categorie: le reflex digitali classiche e le mirroless. Attualmente sono prodotti molto simili dal punto di vista della qualità fotografica, ma diversi dal punto di vista tecnico. Mentre le reflex sono dotate di un mirino ottico che consente al fotografo di vedere un’anteprima di cosa sarà catturato dal sensore, le mirrorless hanno un mirino digitale che mostra con un leggero ritardo l’anteprima della fotografia. Il vero punto a favore delle mirrorless è che, mentre le reflex sono dotate di un sofisticato sistema ottico di specchi e prismi, le mirrorless no e risultano quindi più leggere e compatte. Entrambi i modelli di fotocamere che abbiamo testato offrono complessivamente prestazioni più che adeguate, anche per chi le usa per professione.

La lente da abbinare fa la differenza

Che sia reflex o mirrorless, a fare la differenza è la lente. Perché le macchine a obiettivo intercambiabile sono state pensate per montare lenti diverse e adatte a ogni esigenza. Ma quali? Sono almeno tre gli obiettivi che i fotografi, dilettanti e non, dovrebbero protarsi dietro:

  • Tele a basso fattore di zoom: tipicamente permettono lunghezze focali equivalenti da 24 a 70-105mm e aperture fino a F/2.8, cioè molto luminose, per mettere in risalto i primi piani. Sono adatte anche a paesaggi, foto di gruppo o scorci; le lenti fornite nei kit insieme alla macchina di solito ricadono in questa categoria;
  • tele a elevato fattore di zoom: con lunghezze focali da 70-300mm o più, sono ideali per soggetti distanti o per riempire il campo quando il soggetto è particolarmente piccolo;
  • i "travel zoom": con lunghezza focale da 18-24mm e la possibilità di zoommare fino a 200mm o più, sono lenti universali adatte a molteplici situazioni adatte soprattutto ai turisti, perché combinano un grandangolo;
  • il grandangolo: ideale per foto panoramiche.

Ogni produttore offre un’ampia scelta di obiettivi; oltre alle lenti di marca, ci sono anche quelle compatibili (per esempio, Tamron e Sigma sono i produttori indipendenti più famosi) che spesso non hanno nulla da invidiare a quelle ufficiali e un rapporto qualità/prezzo più vantaggioso. C’è da dire però che la scelta di lenti delle mirrorless sta crescendo, ma è ancora limitata rispetto a quella delle reflex. Un aspetto da tenere in considerazione nel momento della scelta.

Ma cosa usano i professionisti per rendere i loro scatti così perfetti? Leggi il nostro approfondimento sulle macchine fotografiche professionali.

Impostazioni automatiche o manuali?

Se si acquista una macchina reflex o mirrorless è importante conoscere almeno le basi della fotografia. Molti si lasciano intimidire di fronte a questo tipo di fotocamere e dalle numerose funzionalità messe a disposizione. Ma con l’avvento della tecnologia digitale questi apparecchi sono diventati davvero alla portata di tutti, sia dal punto di vista del costo, sia dal punto di vista della facilità d’utilizzo. Anche un principiante può usarle da subito con le impostazioni automatiche, per poi progredire un po’ alla volta sperimentando i vari comandi.

Per prima cosa bisogna conoscere la relazione tra le tre impostazioni di posa principali, che consentono di regolare la luce che entra nella fotocamera. Ecco quali sono:

  • l’apertura del diaframma, che regola la quantità di luce che raggiunge il sensore. Tale apertura è misurata in F-stop e funziona in maniera inversa: più è alto il valore di f, minore sarà l'apertura del diaframma e quindi, ad esempio, apertura f2.0 apre più il diaframma rispetto a f16.0;
  • il tempo di posa (o velocità di otturazione), ovvero la velocità con cui l’otturatore si apre e si chiude per acquisire l’immagine. Maggiore è la velocità, più velocemente l'otturatore si aprirà e chiuderà; questo significa che il tempo di otturazione è minore e che quindi meno luce raggiunge il sensore della fotocamera. Il tempo di posa spazia da qualche millesimo di secondo fino a 30 secondi;
  • l'ISO, che definisce la sensibilità del sensore della fotocamera. Maggiore è l’ISO, meno luce è necessaria per scattare una foto. Lo svantaggio di un ISO molto elevato è che la foto potrebbe risultare sgranata o puntinata.

Come funzionano

Per scattare una foto è necessario conoscere come influiscono sull’immagine questi tre fattori, soprattutto se si abbandona la modalità automatica e si passa a un livello più avanzato. Utilizzandoli in maniera corretta infatti si possono ottenere risultati più interessanti. Ecco gli effetti che si ottengono se si agisce direttamente su una di queste tre funzioni:

  • agire sull’ISO: lo si fa di solito in condizioni di scarsa luminosità, per foto al crepuscolo, di notte o al chiuso. Questa operazione permette di ridurre i tempi di posa e quindi di evitare il rischio di ottenere foto mosse. Bisogna sapere però che aumentando l’ISO le foto diventano più sgranate e aumenta il rischio di avere zone dell’immagine troppo illuminate rispetto ad altre, perdendo così la capacità di discernere i dettagli e le sfumature più fini;
  • agire sul diaframma: aprendolo di più (quindi diminuendo il valore di f) entra più luce e si riduce il tempo di posa, ma si perde progressivamente la profondità di campo, cioè la capacità di mettere a fuoco tutte le cose presenti nel campo visivo, anche se sono a distanze differenti. Di solito, si sceglie di aprire di più il diaframma quando si vogliono mettere in risalto persone e oggetti in primo piano, lasciando lo sfondo sfocato;
  • agire sul tempo di posa: aumentandone la velocità, si raccoglie più luce. Il tempo di posa va allungato in condizioni di scarsa luminosità; al contrario, deve essere ridotto al minimo se si vuole fotografare un soggetto in movimento. Una delle controindicazioni dell’aumentare il tempo di posa è che si rischia di ottenere delle foto mosse: per evitare che ciò accada, si può appoggiare la macchina fotografica su una superficie rigida o su un cavalletto.
Le modalità di scatto

Dopo aver scelto la macchina fotografica e aver compreso le tre impostazioni di posa principali, è importante capire il significato dei simboli e delle lettere posti sulla ghiera dei comandi della fotocamera, per sapere a quali funzioni si riferiscono e quando usarle. Le fotocamere digitali offrono alcune modalità di scatto che combinano velocità dell’otturatore e apertura del diaframma per gli scatti. Le più comuni sono:

  • Modalità automatica: la macchina determina automaticamente l'apertura del diaframma e tutte le impostazioni di posa, decidendo se usare il flash oppure no. E’ la modalità perfetta per iniziare a usare la macchina fotografica e scattare senza preoccuparsi di nulla;
  • Modalità priorità di apertura (A o Aperture Priority): perfetta per controllare la profondità di campo, questa modalità lascia al fotografo la scelta del diaframma, mentre la macchina calcola il tempo di esposizione più adatto;
  • Modalità priorità dei tempi di esposizione (S o Shutter Priority): la macchina imposta l’apertura del diaframma e lascia al fotografo la scelta del tempo di scatto e della sensibilità Iso;
  • Modalità manuale (M): tutti gli automatismi (eccetto la messa a fuoco che di solito è controllata da un selettore diverso) sono disattivati; è il fotografo a scegliere ogni funzione;
  • Modalità Programma (P): è molto simile alla modalità Auto, perché è la macchina a regolare il rapporto tra la velocità dell'otturatore e l'apertura del diaframma. Questa modalità permette di intervenire su altre regolazioni, come ad esempio la correzione dell’esposizione o il flash.

 

Ghiera dei comandi

Scegli la scena che più ti si addice

Oltre alle modalità di scatto “classiche”, esistono altre “scene” o modalità predefinite studiate per scattare soggetti o paesaggi in situazioni particolari. Ecco quelle più comuni:

  • Modalità ritratto: pensata per scattare foto di persone in primo piano. La macchina apre automaticamente il diaframma (numero f più basso possibile) per avere una buona messa a fuoco del protagonista e diminuire la nitidezza dello sfondo;
  • Modalità landscape o paesaggio: funziona in maniera opposta al ritratto. Apre il diaframma al minimo (numero f più alto possibile) senza ridurre la profondità di campo, in modo da avere tutti i piani di immagine ben messi a fuoco. Utilizzalo quando vuoi scattare una foto in cui tutto è messo a fuoco, come ad esempio la tipica fotografia di paesaggio;
  • Modalità sport: progettata per scattare foto di soggetti in movimento, questa modalità predilige tempi di posa molto brevi per evitare che le foto vengano mosse. Ciò significa che riesce a scattare la foto in un millisecondo. È possibile catturare il momento esatto in cui il corridore taglia il traguardo, senza che le gambe siano sfocate. Attenzione però, perché le impostazioni di questa modalità fanno entrare poca luce nella fotocamera; per compensare questa mancanza, quando si scatta si deve aggiungere un ulteriore fonte di luce, come un flash, se il sole non accompagna, o utilizzare un valore ISO elevato, se siete in un ambiente chiuso;
  • Modalità macro: è una modalità automatica progettata per mettere a fuoco soggetti molto vicini alla lente (a 10 cm di distanza o meno) e catturare tutti i dettagli. Tecnicamente è quasi identica alla modalità ritratto, ma qui l'obiettivo riceve l’ordine di mettere a fuoco solo ciò che è davvero vicino e nient’altro;
  • Modalità notte: è l’antitesi della modalità sport. Qui l’otturatore rimane più tempo aperto per catturare la luce fioca della notte. Il rovescio della medaglia è che, sia il fotografo sia il soggetto, devono rimanere fermi, altrimenti l’immagine risulterà mossa. Il consiglio è sempre lo stesso e cioè quello di utilizzare un treppiede o uno stabilizzatore dell'immagine, di cui quasi tutte le fotocamere sono dotate;
  • Modalità spiaggia o modalità neve: è la modalità giusta per fotografare soggetti immersi in paesaggi luminosi. Generalmente una fotocamera misura la luce dalla scena e regola le impostazioni in modo che la fotografia non sia troppo chiara ma nemmeno troppo scura. In questo modo si cerca l’equilibrio affinché tutti i soggetti dell’immagine siano ben esposti. Nel fotografare qualcuno in un paesaggio luminoso, come nella neve o sulla spiaggia, la fotocamera cercherà di “bilanciare” la luminosità, e quindi il soggetto potrebbe risultare scuro. Con questa modalità la fotocamera non prende tutta la luce della scena, ma solo quella dell’area dove si trova il soggetto, evitando così errori nel bilanciamento della luminosità;
  • Modo fuochi d'artificio: funziona come la modalità notte, ma lascia l’otturatore aperto più a lungo. In questo modo, è possibile catturare l'esplosione e le scintille del fuoco d’artificio e ottenere un effetto piacevole. L’uso del treppiede è quasi indispensabile;
  • Modalità cielo stellato: un’altra modalità che impiega dai 30 ai 60 secondi per scattare la foto, più ancora che nella modalità “fuochi d’artificio”. Il motivo di un tempo di apertura dell’otturatore così lungo è quello di essere in grado di catturare la luce delle stelle o addirittura anche il loro movimento. Anche in questo caso avrete bisogno di un treppiede.

Ora che conosci tutti i segreti per usare al meglio la tua fotocamera, non ti resta che scattare.