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Bonus genitori separati: al via le domande. Come si ottiene e a quanto ammonta

Con un ritardo di tre anni è diventato operativo il bonus genitori divorziati o separati: fino a 800 euro per un massimo di 12 mesi per i genitori che non hanno percepito l'assegno di mantenimento per i figli a causa delle difficoltà economiche nel periodo del Covid. Dal 12 febbraio è operativo il servizio per presentare la domanda ma attenzione, c’è tempo solo fino al 31 marzo. Vediamo chi ne ha diritto e come si fa a richiederlo.

12 febbraio 2024
Bonus genitori separati

C’era una volta il bonus genitori separati: era il lontano marzo 2021 quando il Decreto Sostegni aveva destinato dei fondi a questa misura a sostegno dei genitori separati che devono versare l’assegno di mantenimento e vertevano in un periodo di crisi economica dovuta dal Covid. Rimasto lettera morta fino a ottobre del 2022 quando sono stati fissati i criteri e le modalità per erogarlo, ora con ben 3 anni di ritardo è arrivato il momento di presentare le domande per ottenerlo. Infatti, a partire dal 12 febbraio e fino al 31 marzo 2024 è possibile presentare la domanda all’Inps per ottenerlo.

Ricordiamo che si tratta di un bonus fino a 800 euro, erogato come assegno di mantenimento al figlio nel caso in cui i genitori siano separati e quello che ha l’obbligo di versamento dell’assegno aveva cessato, ridotto o sospeso l'attività economica a causa della crisi economica dovuta al Covid tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.

Chi può richiederlo

Il bonus, quindi, deve esser richiesto dal genitore separato o divorziato che vive con figli minori o maggiorenni portatori di handicap grave (art. 3 comma 3 L 104/92) che non hanno ricevuto in tutto o in parte l’assegno di mantenimento da parte dell’altro genitore a causa di uno stato di incapacità economica dovuta all’emergenza Covid.

Il genitore che ne fa richiesta deve versare in uno stato di bisogno, infatti, il suo reddito deve essere inferiore a 8.174 euro, relativamente all’anno in cui non ha ricevuto gli assegni di mantenimento.

Il periodo di riferimento va dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022.

La situazione economica di chi versa l’assegno

Il genitore che doveva versare gli assegni di mantenimento ai figli deve aver cessato, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a partire dall’8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni che deve aver comportato una riduzione di reddito pari almeno al 30% di quello percepito nel 2019.

A prescindere dalla situazione economica attuale, lo stato di crisi economica di chi doveva versare l’assegno di mantenimento deve essersi verificato nel periodo dal’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022.

A quanto ammonta il bonus

Il bonus arriva fino ad un massimo di 800 euro, che vanno ad integrare la somma da versare a titolo di assegno di mantenimento per i figli. Ad esempio, se l’assegno mensile era di 600 euro e il genitore ne riesce a versare 200, il bonus che spetta sarà di 400 euro. Il bonus spetta per un massimo di 12 mensilità.

L’erogazione del bonus però è limitata dalle disponibilità del fondo che è di 10 milioni di euro ma non verrà erogato in ordine di presentazione della domanda, quindi, non stiamo parlando di un click day, sarà il dipartimento per le politiche della famiglia a stabilire il contributo da erogare per il tramite dell’Inps.

Come fare domanda

La domanda si presenta online sul portale dell’Inps, loggandosi con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, e accedendo al servizio “Contributo per i genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”, che si trova nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.

Per la compilazione bisogna indicare gli anni, tra quelli interessati dall’emergenza Covid-19 in cui il proprio reddito è stato inferiore a 8.174 euro e riportare i dati dell’altro genitore e dei figli conviventi nel periodo di riferimento. 

Per presentare domanda occorre fornire le seguenti informazioni:

  • i dati anagrafici, codice fiscale e e-mail del richiedente;
  • gli estremi del conto corrente bancario o postale
  • l’importo dell’assegno di mantenimento relativo al periodo dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022;
  • l’ammontare delle somme non versate a titolo di mantenimento nel periodo del punto precedente dall’altro genitore;
  • se il genitore che non ha versato è lavoratore dipendente. In questo caso serve l’indicazione della sussistenza dell’obbligo disposo dal giudice al versamento diretto in favore del richiedente di parte dello stipendio;
  • il reddito eventualmente percepito nel corso dell’annualità per la quale non è stato corrisposto in tutto o in parte l’assegno;
  • per i contributi da erogare eventualmente per il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 occorre indicare il reddito percepito nel 2021;
  • la dichiarazione attestante il nesso di casualità tra il mancato versamento dell’assegno di mantenimento e l’emergenza Covid come fattore che ha determinato la cessazione, la riduzione o la sospensione dell’attività lavorativa del genitore che doveva versare l’assegno;

Inoltre, alla domanda occorre allegare:

  • la documentazione che attesta il diritto all’assegno di mantenimento (ad esempio, sentenza di separazione, provvedimenti di autorità municipali, ecc.);
  • in caso di figlio maggiorenne disabile deve essere allegata, l’attestazione della disabilità (solo se è stata certificata in data antecedente al 2010, oppure provenga da contenzioso o sia stata rilasciata dalle Province Autonome di Trento o di Bolzano-Alto Adige o dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta);
  • copia della propria carta d’identità.

La domanda può esser compilata in più riprese, salvando ogni volta nel formato bozza.