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Cucinare con gli scarti

La parte meno nobile di frutta e verdura non va considerata scarto. Secondo le nostre analisi in bucce e gambi si nasconde una miniera di nutrienti. Attenzione, però, alla presenza dei pesticidi.

  • articolo di
  • Manuela Cervilli
15 aprile 2020
  • articolo di
  • Manuela Cervilli
bucce

Oggi la sostenibilità deve passare dalla nostra tavola. Cucinare senza sprechi è infatti uno dei modi per alleggerire la nostra impronta sull’ambiente. 

Che cosa significa, però, non sprecare in cucina? Vuol dire, anzitutto, fare mente locale su quello che si ha in casa e su quello che deperisce prima: in poche parole, gestire bene le scorte. E - in secondo luogo - utilizzare tutto, anche le parti che consideriamo meno “nobili” di frutta e verdura. Non servono tecniche o strumenti particolari, né tantomeno occorre tempo in più. Creare piatti con gambi, bucce, torsoli insomma non è roba da chef. E fa anche bene al portafogli.

Usa tutto: dalle foglie ai gambi

Tra i pro a favore del consumo degli “scarti dei vegetali” ci sarebbe un altro vantaggio: quello nutrizionale.

Per capire se davvero bucce, gambi, foglie sono fonti preziose di benessere, li abbiamo messi a confronto con le parti che di solito siamo abituati a mangiare. Risultato? Le foglie del sedano sono molto più ricche di polifenoli rispetto al gambo (77 mg/100 g contro 9,7); la buccia di mela lo è rispetto alla polpa (107,6 mg/100 g contro 64,1); le foglie verdi del porro hanno più vitamina C rispetto al bulbo (7,6 contro 3,6 mg/100 g). Molto spesso, dunque, proprio la parte meno nobile è la più ricca dal punto di vista nutrizionale: oltre a sedano, mela e porro, è anche il caso della zucca, del limone e dell’arancia. Nella polpa della zucca c’è il 27% in meno di vitamina C rispetto alla buccia (9,7 invece di 13,2 mg/100 g ) e la quantità di fibra è meno della metà (3 g invece di 7 g/100 g). Le foglie di cavolfiore sono risultate più ricche di fibra rispetto alle cime (4,5 contro 3,3 g/100 g).

I dati sui pesticidi

Riassumendo: utilizzare frutta e verdura quasi nella loro totalità permette di risparmiare economicamente sulla spesa, sul tempo che si passa in cucina e sull’impatto ambientale. Inoltre c’è un beneficio dal punto di vista nutrizionale. Prima di gettarci sugli scarti c’è però da considerare anche il rovescio della medaglia: i pesticidi. Nella nostra indagine siamo andati anche alla ricerca di queste sostanze, sia su frutta e verdura convenzionale sia sugli omonimi biologici.

La Spesa che Sfida: il progetto concreto per aiutare i consumatori

Altroconsumo è impegnata da anni su temi legati alla sana alimentazione, alla riduzione degli sprechi e all’attenzione alla sostenibilità delle proprie scelte. Cucinare ricette con ingredienti di stagione, ridurre il consumo di carne, ignorare la moda dei “superfood”: sono solo alcuni dei suggerimenti concreti che possono aiutare a “fare del bene” non solo il nostro organismo ma anche quello ambientale. E proprio per essere vicini ai consumatori in maniera concreta è nato il progettoLa Spesa che Sfida” finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (DM 7 febbraio 2018). Obiettivo del progetto è rendere più semplice la vita dei consumatori, spiegando a cosa fare attenzione, quali informazioni cercare in etichetta, ma anche come non farsi ingannare da immagini e claims pubblicitari o dal posizionamento negli scaffali.

Attraverso brevi video e consigli l’Organizzazione vuole aiutare le persone a fare la spesa in maniera consapevole per preservare la salute, l’ambiente e il portafoglio: online sono disponibili due video su come non sprecare cibo in casa e come organizzare il frigorifero e conservare meglio la spesa.

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