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La pasta costa il 32% in più rispetto al 2021. Ma la corsa dei prezzi dei prodotti alimentari rallenta

Il prezzo della pasta continua a crescere: rispetto al 2022 oggi la paghiamo il 6% in più. Ma la percentuale aumenta ancora se si fa il confronto con giugno 2021: +32%. Anche se, in generale, la corsa ai prezzi dei prodotti alimentari sembra aver perso il suo slancio, gli italiani devono fare i conti con livelli di spesa decisamente più alti. Lo dimostra l’ultima analisi Altroconsumo su 10 prodotti ad alta frequenza d’acquisto.

  • Con il contributo esperto di
  • Alessandra Rivolta
25 luglio 2023
  • Con il contributo esperto di
  • Alessandra Rivolta
prezzi pasta

Continua il monitoraggio Altroconsumo dei prezzi dei prodotti alimentari: anche questo mese abbiamo verificato il costo di 10 alimenti ad alta frequenza di acquisto, che quindi si trovano spesso nel carrello della spesa degli italiani.

Pasta: quanto ci costi?

A giugno 2023 la pasta costava in media 1,69 euro al chilo. Un anno fa, quindi a giugno 2022, il suo prezzo medio era di 1,59 euro al chilo. A giugno 2021 il suo prezzo era molto più basso: 1,.28 euro al chilo. In due anni l’aumento è stato del 32%. La pasta rappresenta bene quello che sta succedendo ai prodotti alimentari in Italia: anche se la corsa dei prezzi sembra aver fortunatamente perso il suo slancio, gli italiani devono fare i conti con livelli di spesa decisamente più alti. Il picco massimo per la pasta è stato toccato ad aprile 2023 con un prezzo medio al chilo di 1,76 euro: il 4% in più di giugno.

Il grafico sotto mostra sia l’inversione di tendenza riguardo gli aumenti che il livello decisamente più elevato dei prezzi del 2023 rispetto agli anni scorsi.

 pasta

Dalla tabella, invece, si può vedere come gli aumenti in poco tempo siano stati considerevoli. Le prime deboli riduzioni in questo 2023 non compensano minimamente gli aumenti dello scorso anno. 

  Aumento % prezzo medio al litro 
 da giugno 2019 a giugno 2023   +41%
da giugno 2020 a giugno 2023  +34%
da giugno 2021 a giugno 2023  +32%
da giugno 2022 a giugno 2023  +6%
da gennaio 2023 a maggio 2023  -1%

Alcuni esempi concreti

Facciamo qualche esempio. Gli spaghetti n° 5 Barilla da 500 grammi attualmente costano in media 0.97 euro a confezione (1.94 euro al chilo). Un anno fa il prezzo era di 0.84 euro mentre a giugno 2021 il costo era di 0.66 euro. In un anno l’aumento è stato del 15% e in due anni quasi del 50% (+47% rispetto a giugno 2021). Questo non è sicuramente un caso isolato. Prendiamo gli spaghetti De Cecco N°12 da 500 grammi. A giugno 2023 il prezzo era di 1.20 euro a confezione. Un anno fa (giugno 2022) costavano 1.03 euro mentre a giugno 2021 il prezzo era di 0.95 euro a confezione. In un anno l’aumento per questo prodotto è stato del 17% e in due anni si registra un +26%.

Promozioni: meno convenienti, ma si risparmia comunque

La pasta è uno dei prodotti che si trova spesso in promozione nella grande distribuzione. Nei primi sei mesi del 2023 il risparmio, acquistando prodotti in promozione, è stato del 17%. Prima della pandemia da Covid-19 in media era del 21%. La convenienza delle promozioni sulla pasta è diminuita sensibilmente nel 2020 per poi risalire nel 2021, ma l’aumento generalizzato dei prezzi ha interrotto questo movimento virtuoso. Oggi, la convenienza delle promozioni è di nuovo in aumento.

Nella tabella sotto (elaborata da Altroconsumo su dati Circana) viene riportato il risparmio percentuale che si ottiene acquistando pasta di semola di grano duro in promozione negli ipermercati, supermercati e discount.

Anno  Risparmio medio acquistando in promozione
 2019   -21% 
 2020  -16%
 2021  -18%
 2022  -14%
 2023 (gennaio-giugno)   -17% 

Il risparmio si mantiene costante acquistando le cosiddette Private Label cioè i prodotti a marchio del supermercato. In questo modo si riesce a spendere circa il 25% in meno rispetto ad altri marchi di pasta. Nella tabella sotto (elaborata da Altroconsumo su dati Circana) viene riportato il risparmio percentuale che si ottiene acquistando la pasta a marchio del distributore negli ipermercati, supermercati e discount.

Anno  Risparmio medio acquistando il marchio del distributore
 2019 -27% 
 2020 -29% 
 2021 -26% 
 2022 -23% 
 2023 (gennaio-giugno) -25% 

Buone notizie anche sul fronte dei discount dove i prezzi continuano ad essere competitivi. In media il risparmio nei primi sei mesi del 2023 è stato del -38%. Un valore compatibile a quello dei prezzi pre-pandemia. Nella tabella sotto (elaborata da Altroconsumo su dati Circana) viene riportato il risparmio percentuale che si ottiene acquistando la pasta nei discount.

Anno  Risparmio medio acquistando nei discount 
 2019  -38%
 2020  -39%
 2021  -35%
 2022  -33%
 2023 (gennaio-giugno)  -38%

Bisogna però fare una precisazione. Il risparmio effettivo si ha acquistando nei discount prodotti a marchio del distributore. Si tratta di quei prodotti con la marca del discount o con nomi di fantasia sempre associati all’insegna. Infatti, se si considerano i due prodotti di marca citati prima (spaghetti Barilla e De Cecco) si può vedere come i prezzi al discount in media sono più alti rispetto a ipermercati e supermercati. Nella tabella sotto viene riportato il maggior costo percentuale acquistando pasta di marca (De Cecco e Barilla) nei discount rispetto a ipermercati e supermercati (2019-2023).

Anno  De Cecco  Barilla
 2019  +7%  +8%
 2020  +21%  +7%
 2021  +14%  +15%
 2022  +8%  +9%
 2023 (gennaio-giugno)  +9%  +3%

La filiera della pasta e il costo del grano

Negli ultimi anni il costo del grano è cresciuto sensibilmente ma con tempi diversi rispetto ai prezzi della pasta. Il 2021 è stato l’anno della forte crescita delle quotazioni del grano: per quello nazionale si è passati da 264 euro alla tonnellata del gennaio 2021 a 474 euro alla tonnellata di dicembre con un aumento dell’80%. Per il frumento duro di origine estera l’aumento è stato del 100% (da 301 euro a tonnellata a 593 euro a tonnellata): nel 2022 le quotazioni si sono mantenute stabili (per il grano italiano) o hanno cominciato a ridursi (per il grano estero). Nel 2023 per entrambe le origini si sono viste sensibili riduzioni.

A causare l’impennata delle quotazioni nel 2021 è stata una pluralità di motivi. Innanzitutto, il cattivo raccolto del Canada (primo produttore al mondo di frumento duro) causato prevalentemente da motivi climatici, ma anche questioni legate alle conseguenze della pandemia (a cominciare delle criticità nei trasporti e nel susseguirsi di chiusure e riaperture di alcuni mercati).

Anche il prezzo della pasta ha subito rincari ma questi sono stati più diluiti nel tempo. Tra gennaio e dicembre 2021 il prezzo della pasta è aumentato del 13% (quello del grano tra l’80% e il 100%). Gli aumenti del prezzo della pasta, però, sono continuati più a lungo: tra gennaio e dicembre 2022 la pasta aumenta del 18% mentre i prezzi del grano si riducono (-6% e -16% per grano italiano ed estero). Nel 2023 i prezzi della pasta si riducono solo dell’1% mentre quello del grano tra il 20 e il 30%.

È vero che il prezzo della pasta non può essere spiegato interamente dal costo del grano e che altri elementi partecipano alla definizione del prezzo finale del prodotto, ma la riduzione attuale dei prezzi della pasta (1% tra gennaio e giugno 2023) non sembra sufficiente.

È vero anche che il prezzo del grano non è tornato ai livelli dei primi mesi del 2021 ma le riduzioni registrate fino ad ora restano importati. Anche per la pasta ci aspettiamo cali consistenti nei prossimi mesi che, se non riporteranno i prezzi ai livelli dei primi mesi del 2021, dovranno comunque ridursi a numeri più contenuti. Continueremo in nostro monitoraggio per verificare che queste riduzioni vadano a beneficio dei consumatori.

Se sei interessato invece a sapere quali sono le marche di pasta migliori in commercio, puoi guardare i risultati del nostro test comparativo su 22 marche di spaghetti e su 11 marche di penne rigate integrali.

Monitoraggio su 10 prodotti alimentari: 5 registrano una riduzione di prezzo

Altroconsumo sta monitorando alcune categorie di prodotti alimentari: sono solo 10 alimenti ma si tratta di beni ad alta frequenza di acquisto che entrano spesso nel carrello della spesa degli italiani.

Nel mese di maggio avevamo rilevato una costante discesa dei prezzi dei prodotti del nostro paniere, con però un aumento rilevante del 22% della passata di pomodoro. Come per il mese di maggio, anche per giugno 2023 i prezzi continuano a scendere. Questa riduzione riguarda ora 5 prodotti su 10: latte (-0.2%), pasta (-0.4%), zucchero (-0.6%), caffè (-4.0%), banane (-0.4%). L’altra metà del nostro paniere registra ancora aumenti: passata di pomodoro (+0.7%), olio di semi di girasole (+1.5%), zucchine (+0.5%) e soprattutto olio extravergine di oliva (+4.7%).

Confrontando i prezzi di giugno 2023 con quelli di gennaio 2023 si può vedere come dall’inizio dell’anno ben 9 prodotti su 10 hanno registrato riduzioni dei prezzi. Solo l’olio extravergine di oliva continua ad aumentare (ed in misura importante): a giugno costava il 15% in più rispetto a gennaio.

Dettaglio: tutte le variazione dei prezzi di 10 prodotti alimentari dal 2019 a oggi
Prodotto  Prezzi in euro
Anni precedenti 2023
giugno 2019  giugno 2020  giugno 2021  giugno 2022  Gennaio Maggio Giugno
Latte UHT (1 litro) 0,88 0,90 0,90 1,00 1,24 1,21 1,21
Farina di grano tenero 00 0,54 0,63 0,59 0,81 0,89 0,85 0,85
Pasta di semola 1,20 1,26 1,28 1,59 1,71 1,69 1,69
Zucchero da barbabietola 0,77 0,80 0,79 0,89 1,36 1,36 1,35
Passata di pomodoro 1,12 1,22 1,24 1,31 1,59 1,56 1,58
Olio extravergine di oliva 1lt 4,26 3,99 4,22 4,89 5,62 6,16 6,46
Caffè in polvere 1kg 6,35 6,14 6,01 6,68 6,94 7,13 6,85
Olio di semi girasole 1,30 1,30 1,53 2,93 2,41 2,03 2,06
Banane (peso variabile) 1,68 1,66 1,62 1,72     1,79
Zucchine (peso variabile) 1,48 1,52 1,46 1,80     2,07
TOTALE (spesa tipo) 19,59 19,42 19,64 23,62 25,90

Fonte: Elaborazione Altroconsumo su dati CIRCANA. Per zucchine e banane non abbiamo inserito il totale relativo ai mesi precedenti del 2023: si tratta di prodotti con una forte variazione stagionale dei prezzi e confronti su mesi differenti non sono significativi. I prezzi di zucchine e banane sono rilevati solo in Iper e Supermercati.

Anche se la corsa dei prezzi sembra aver invertito la tendenza, oggi la spesa di prodotti alimentari costa comunque molto di più rispetto a un anno fa. Se è vero che attualmente si spende meno rispetto a gennaio 2023, per molti prodotti costano comunque di più rispetto al 2022 e al 2021. Se consideriamo una spesa tipo formata da tutti i prodotti del nostro paniere vediamo come questa spesa oggi costa quasi 26 euro, il 10% in più di quanto ci sarebbe costata un anno fa (23.62€) e oltre il 30% in più di quanto l’avremmo pagata a giugno 2021 (19.64€). In due anni i consumatori italiani hanno visto aumentare il costo di questo paniere di prodotti alimentari di base del 32%.