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Falso olio extravergine: 2,3 milioni di litri irregolari scoperti dalla Guardia di Finanza

Oltre il 27% dei campioni di olio analizzati dalle autorità in 183 controlli è risultato irregolare: si dichiarano extravergine, ma in realtà sono solo vergini. Le nostre analisi in passato avevano già fatto emergere il problema.

  • Con il contributo esperto di
  • Emanuela Bianchi
  • articolo di
  • Manuela Cervilli
05 maggio 2022
  • Con il contributo esperto di
  • Emanuela Bianchi
  • articolo di
  • Manuela Cervilli
olio che scende da rubinetto

183 i controlli, 2.300.000 litri di olio extravergine non conformi, dieci persone denunciate per reato di frode commerciale: è questo l’esito dell’operazione “Verum et Oleum” svolta dalla Guardia di Finanza e dall’ICQRF (l’Ispettorato centrale repressione frodi del ministero delle Politiche agricole) per la tutela della produzione nazionale di olio extravergine d’oliva.

La Guardia di finanza ha svolto ispezioni non solo nelle aziende degli operatori del settore oleario presenti in tutto il territorio nazionale, ma anche nei principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera. Dei 102 campioni prelevati e sottoposti ad analisi (nei laboratori dell’ICQRF), 25 sono risultati irregolari per qualità inferiore al dichiarato: nonostante l’olio si qualificasse come extravergine di oliva, le analisi nei laboratori del ministero hanno confermato che si trattava solo di olio “vergine”. 2.300.000 litri di olio di oliva sono stati dichiarati non conformi alla normativa comunitaria e nazionale.

La differenza fra olio vergine e extravergine

Ma che tipo di olio è il “vergine”? La normativa europea distingue olio di oliva, vergine, ed extravergine. L’extravergine è quello di categoria superiore, contraddistinto da aroma e sapore intensi; il “vergine” ha caratteristiche di odore e sapore inferiori: non viene commercializzato da solo, ma si usa miscelato all’olio di oliva raffinato per fare l’olio definito “di oliva”.

In passato la Guardia di Finanza aveva già messo in luce questo tipo di problema: una frode tipica del settore infatti è quello di miscelare l’olio extravergine con l’olio vergine. I produttori disonesti si azzardano ad imbottigliare queste miscele di olio, che nel giro di qualche settimana cominciano a perdere caratteristiche organolettiche. Non c’è nessun problema dal punto di vista della sicurezza, e forse un consumatore non esperto non si accorgerebbe della differenza: ma a livello merceologico non è corretto, perché si vende qualcosa che non ha le caratteristiche che afferma di avere. 

Il sequestro del falso olio extravergine

Dopo l’intervento della Guardia di finanza, dieci persone sono state denunciate e sottoposte a indagini preliminari per l’ipotesi di reato di frode in commercio. Nel corso delle ispezioni sono state contestate 33 violazioni amministrative relative alla tenuta dei registri, alla compilazione della documentazione obbligatoria e al mantenimento del requisito di tracciabilità: l’importo complessivo è di oltre 10.000.000 di euro destinati al gettito erariale. Inoltre, sono state comminate cinque diffide ad adempiere alle disposizioni dell’autorità per la regolarizzazione e sono stati eseguiti cinque sequestri amministrativi, per un valore complessivo di oltre 170.000 euro. La gran parte dell'attività si sarebbe svolta in Puglia e in Umbria.

Nel nostro test sull’olio, 11 bocciati

Un nostro test comparativo pubblicato a dicembre 2021 aveva già riscontrato problemi con alcuni oli extravergine venduti nella grande distribuzione. Non tutti gli oli extravergine d’oliva del test infatti erano stati promossi. Su 30 messi alla prova, in undici erano stati riscontrati difetti legati alla qualità organolettica (aroma, gusto...), tali da impedirne la classificazione come extravergine.

vai al test sull'olio extravergine di oliva