News

Glifosato, pesticidi e micotossine nella pasta: c’è da preoccuparsi?

Sempre più spesso si leggono notizie di presenza di glifosato e altri pesticidi nella pasta, così come di altri contaminanti, come ad esempio le micotossine. Ma come stanno davvero le cose? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

07 aprile 2022
micotossine nella pasta

Periodicamente tornano a circolare notizie che, con toni allarmistici, riferiscono della presenza di contaminanti pericolosi nella pasta, come glifosato, altri pesticidi e micotossine. Ma veramente dobbiamo inquietarci davanti a un piatto di penne o di spaghetti? Davvero tutta la pasta che portiamo in tavola contiene contaminanti a rischio? Cosa sono esattamente queste sostanze e c’è realmente da preoccuparsi per la loro presenza? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Glifosato

Una delle sostanze più comunemente segnalate in questi annunci è il glifosato. Che cos’è esattamente? Si tratta di una sostanza chimica molto utilizzata in agricoltura e in orticoltura per contrastare le erbe infestanti che competono con le coltivazioni.

Il glifosato, l'erbicida più usato al mondo, è oggetto di un duro scontro tra chi lo vorrebbe bandire per sempre e chi invece ne rivendica non solo l'utilità, ma anche la bassa tossicità.

È pericoloso per la salute? Non c'è ancora purtroppo una risposta definitiva: in laboratorio questa sostanza provoca danni genetici, ma negli studi sull'uomo, la cancerogenicità non è stata dimostrata con certezza. La stessa Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) inserisce il glifosato tra i probabili cancerogeni e non tra le sostanze che lo sono sicuramente, mentre altre istituzioni scientifiche come l’Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), l’ECHA (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche), la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), chiamate a dare un parere sono state ancora più rassicuranti, negando categoricamente tale effetto sulla salute dell'uomo.

Ma è vero che la pasta che consumiamo contiene glifosato?

Nel nostro ultimo test su 15 penne integrali e 10 di penne classiche il glifosato è stato effettivamente rilevato in 5 confezioni di penne (2 integrali e 3 classiche), ma in quantitativi estremamente bassi.  I valori osservati infatti sono compresi tra 0,020 e 0,083 mg/kg, di gran lunga inferiori al limite di legge previsto che, per il frumento, è di 10 mg/kg.

Per dare un'idea concreta: considerando la dose giornaliera tollerabile stabilita dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che è pari a 0,5 mg/kg di peso corporeo, ciò significa che un bambino di 16 kg, di circa tre anni, potrebbe mangiare senza correre alcun rischio per la propria salute fino a 100 kg di pasta al giorno del nostro campione peggiore; un adulto di 75 kg ne potrebbe assumere 450 kg.

Alla luce quindi dei risultati dei nostri test e delle informazioni di cui disponiamo su questa sostanza, i toni allarmistici che accompagnano la diffusione di certe notizie non sono quindi fondati.

Altri pesticidi

Oltre al glifosato, abbiamo voluto verificare se fossero presenti nei campioni di pasta altri pesticidi, cercando più di 400 sostanze.

Ne abbiamo trovati in meno della metà dei campioni, ma anche in questo caso si tratta di livelli molto bassi. Non certo da giustificare allarmismi.

Supponendo infatti di assumere la pasta con il quantitativo di pesticida più elevato, per raggiungere la soglia massima raccomandata per un adulto di 75 kg, costui dovrebbe mangiare ogni giorno oltre 300 kg di pasta (per un bambino di 16 kg sarebbero 80 kg di pasta al giorno).

Micotossine

Altre sostanze di cui spesso sentiamo parlare sono le micotossine, cioè sostanze contaminanti, di origine naturale e pericolose per la salute, che si possono sviluppare sia nelle coltivazioni, sia dopo il raccolto se la conservazione del prodotto non è adeguata.

Riguardo alle micotossine occorre prestare invece più attenzione. Alcune sono classificate come cancerogene dallo IARC (Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro), come le aflatossine, o possibilmente tali, come l’ocratossina A. Altre sono meno pericolose, come il Don (deossinivalenolo), che però non per questo è innocuo, perché agisce a livello gastrointestinale causando nausea, rifiuto del cibo, vomito e dissenteria. Che cosa ci dicono i risultati del nostro ultimo test?

Don

Nel nostro ultimo test abbiamo ritrovato il Don, ma sempre in concentrazioni ampiamente inferiori ai limiti di legge. Questo però non ci basta, perché al momento le norme non considerano l’effetto accumulo, in particolare per i bambini. Il deossinivalenolo, infatti, può trovarsi in altri prodotti consumati nel corso della giornata (pane, tarallini, biscotti, dolciumi vari...). Noi quindi siamo stati particolarmente severi nella valutazione di questa micotossina, ritenendo accettabile un valore di DON nella pasta fino a 100 microgrammi/kg.  Con questo criterio hanno ricevuto un giudizio buono o comunque accettabile la maggior parte dei campioni.

Ocratossina A

Oltre al Don, nel nostro ultimo test è stata rilevata anche ocratossina A in 9 campioni, ma solo in 4 i livelli sono stati ritenuti preoccupanti. I valori osservati nel nostro test, ancora una volta, sono ben lontani dal tenore massimo consentito dalla legge, ma poiché sono emersi nuovi dati che indicano che l'ocratossina A può essere genotossica, poiché danneggia direttamente il DNA, oltre che cancerogena per il rene, siamo stati particolarmente rigidi nella valutazione, calcolando il cosiddetto margine di esposizione (MOE), uno strumento per caratterizzare il rischio derivante dall’esposizione a sostanze genotossiche e cancerogene.

Aflatossine

Inoltre, in un campione del test, sempre in un quantitativo molto lontano dal limite di legge ma considerato preoccupante per la salute (a seguito del calcolo del MOE), abbiamo ritrovato anche l’aflatossina B1, una delle micotossine più potenti in termini di genotossicità e cancerogenicità.