Erbe e spezie, analisi internazionali su 120 prodotti: un origano italiano adulterato
Abbiamo testato 35 prodotti (pepe e origano) nell'ambito delle analisi internazionali che hanno coinvolto anche Austria, Spagna, Slovenia e Danimarca: un origano venduto nel nostro Paese è risultato “diluito” con foglie di olivo e altro per il 90% del suo contenuto. Tutte positive, invece, le analisi sul pepe. Riscontrate due adulterazoni anche in Slovenia e Danimarca.
- Con il contributo esperto di
- Eden Lorenzetti
- articolo di
- Stefania Villa
![confezioni di erbe e spezie](https://www.altroconsumo.it/-/media/altroconsumo/images/home/alimentazione/sicurezza%20alimentare/news/2022/spezie-800x450.jpg?rev=c37e0607-a146-4d99-9258-27a131c31cd7&mw=660&hash=C530C6B0EE8BDB425208600DDC23853D)
I risultati della prima indagine della Commissione Ue sull’autenticità di erbe e spezie, pubblicata a novembre 2021, non erano stati entusiasmanti: il 17% dei campioni raccolti in 23 Paesi era risultato adulterato (323 prodotti su 1.885). L’alterazione consisteva principalmente nella presenza di materiale vegetale differente dall’erba o spezia venduta.
L’origano aveva ottenuto i risultati peggiori: il 48% dei prodotti era “diluito” con foglie di olivo, mirto, maggiorana e altre erbe; male anche il pepe: il 17% conteneva amidi di cereali, semi di senape o altre spezie; a seguire cumino (14% dei campioni adulterati), curcuma (11%), zafferano (11%) e paprika/peperoncino (6%).
A distanza di poco più di un anno dalla pubblicazione dello studio abbiamo deciso di ripetere le analisi su origano e pepe, i più adulterati, per capire se la situazione fosse migliorata.
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