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Bonus 150 euro, al via le domande per co.co.co e stagionali

Con stipendio o pensione del mese di novembre dipendenti e pensionati hanno ricevuto il bonus 150 ora tocca agli altri beneficiari. Infatti, I’Inps ha reso disponibile la procedura per presentare la domanda entro il 31 gennaio da parte di collaboratori coordinati e continuativi, stagionali, lavoratori dello spettacolo e dottorandi. Per questi soggetti i tempi per ricevere il bonus si allungano anche fino a febbraio 2023. Ecco come funziona il bonus.

  • Con il contributo esperto di
  • Tatiana Oneta
15 dicembre 2022
  • Con il contributo esperto di
  • Tatiana Oneta
Bonus 150 euro

Con l'inizio del mese di novembre, Inps ed enti previdenziali hanno iniziato a liquidare il bonus 150 euro ai pensionati che ne hanno diritto. Il bonus è destinato, oltre ai pensionati, anche a tutti i lavoratori dipendenti (del settore pubblico e di quello privato) con un reddito non superiore ai 20 mila euro lordi annui. Analogamente il bonus andrà anche ai lavoratori autonomi, sempre con lo stesso tetto di reddito di 20 mila euro lordi annui, ma relativo al 2021. Si restringe quindi la base dei beneficiari rispetto al precedente bonus 200 euro che invece era destinato ai redditi fino a 35 mila euro. In ogni caso, per ottenere il bonus occorre avere la residenza in Italia al 1° novembre 2022.

Se i pensionati che ne hanno diritto hanno visto i 150 euro già con l'accredito della pensione a inizio novembre, i lavoratori dipendenti hanno aspettatola fine del mese per l'arrivo della busta paga di novembre con l’erogazione del bonus. A differenza dei pensionati che non hanno dovuto fare alcuna domanda, i lavoratori hanno dovutoinviare per tempo un'autodichiarazione tramite il fac simile ufficiale dell'Inps.

Ora è il momento di presentare la domanda da parte di lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dottorandi e assegnisti di ricerca, lavoratori stagionali e lavoratori iscritti al Fondo pensione dello spettacolo. C’è tempo fino al 31 gennaio 2023 per loggarsi sul sito dell’Inps e accedere al “punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, scegliendo poi “indennità una tantum 150 euro – Domanda”. Una volta entrati nel servizio basta selezionare la propria categoria di appartenenza per procedere con la richiesta. In alternativa, se non si vuole fare da soli ci si può rivolgere ai Patronati o al Contact center dell’Inps.

Come viene erogato ai dipendenti e quando

La misura è simile, nelle modalità di erogazione, al bonus 200 euro. Sono 150 euro che non costituiscono reddito per chi li riceve e che quindi non vengono conteggiati ai fini del riconoscimento delle agevolazioni fiscali o per l’Isee. Verranno accreditati direttamente nella busta paga di novembre a tutti coloro che hanno una retribuzione imponibile nella competenza di novembre non superiore a 1.538 euro. Per ottenere il bonus, il dipendente deve presentare una dichiarazione com’è già successo per il bonus 200 euro, ma non è utilizzabile il fac simile previsto per il bonus 200 euro perché, in quello per il bonus 150 euro si deve dichiarare di possedere i requisiti previsti specificatamente per quest'ultimo. Ora l'Inps ha messo a disposizione il fac simile ufficiale per fare l'autodichiarazione necessaria ad il bonus 150 euro.

Scarica il fac simile ufficiale dell'Inps per richiedere il bonus

Attenzione perché anche in questo caso il bonus deve esser percepito una sola volta, quindi, in caso di più rapporti di lavoro è bene verificare che non venga accreditato in ognuna delle buste paga di novembre, in questo caso viene poi recuperato dai datori di lavoro nelle mensilità successive pro quota. 
Il bonus 150 euro spetta anche a chi nel mese di novembre è coperto da contribuzione figurativa integrale dall’Inps come ad esempio per la maternità.

Come viene erogato ai pensionati e quando

Hanno diritto al bonus 150 euro i pensionati che percepiscono trattamenti pensionistici da qualunque forma di previdenza obbligatoria che abbiano decorrenza entro il primo ottobre 2022 e che hanno posseduto un reddito imponibile nel 2021 di massimo 20.000 euro.

I trattamenti pensionistici di natura assistenziale beneficiano del bonus 150 solo se i pensionati sono titolari di questa prestazione alla data del primo novembre 2022.

Attenzione perché non si fa riferimento solo alla pensione, ma anche ad altri redditi come quelli derivanti dall’affitto o da collaborazioni, sono esclusi redditi derivanti dalla casa di abitazione e il TFR. I 150 euro vengono erogati direttamente dall’ente previdenziale in base alle informazioni reddituali in suo possesso, salvo poi esser recuperato entro l’anno successivo in base alle verifiche effettuate anche con l’amministrazione finanziaria.

Come viene erogato agli altri e quando

Le altre categorie di lavoratori e non che hanno diritto al bonus percepiranno i 150 euro nel mese di febbraio 2023. Alcuni di questi devono fare domanda, altri lo ricevono in automatico.

I lavoratori autonomi che percepiscono il bonus 200 euro, ricevono anche il bonus 150 euro se il reddito che hanno percepito nel 2021 è inferiore a 20.000 euro.

Per i lavoratori domestici che hanno già preso il bonus 200 euro non ci sono problemi, perché viene erogato direttamente dall’Inps nel mese di novembre.

Per i disoccupati che percepiscono nel mese di novembre la Naspi o la Diss-coll l’Inps riconosce automaticamente nello stesso mese il bonus 150 euro. Lo stesso vale per chi percepisce l’indennità di disoccupazione agricola e l'indennità di mobilità.

Per i lavoratori iscritti a Sport e Salute Spa, che hanno percepito nel 2021 i bonus di sostegno al reddito a causa del Covid, viene riconosciuto in automatico il bonus da 150 euro.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza riceve in automatico il bonus di 150 euro con la mensilità di novembre, sempre che nel nucleo familiare non ci siano altri componenti che lo abbiano ricevuto perché appartengono ad una delle altre categorie cui spetta.

Alcune categorie, per ottenere il bonus 150 euro devono fare domanda all’Inps entro il 31 gennaio 2023:

  • I titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata, con reddito massimo di 20.000 euro nel 2021 e abbiano un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022;
  • I dottorandi e gli assegnisti di ricerca iscritti alla gestione separata con reddito massimo di 20.000 euro nel 2021 e abbiano un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022;
  • I lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate se hanno posseduto nel 2021 un reddito massimo di 20.000 euro;
  • I lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 abbiano almeno 50 contributi giornalieri versati e abbiano posseduto un reddito massimo di 20.000 euro derivante da questi rapporti.

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