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Fotovoltaico: più o meno conveniente in base alla zona geografica in cui si vive

Con i prezzi dell’energia in discesa, questo investimento green ma impegnativo ha ancora senso? In molti casi sì. Ecco dove conviene di più e quanto puoi risparmiare anche modificando le abitudini di consumo.

19 giugno 2023
pannelli fotovoltaici sulla parete di un palazzo

Dopo il boom registrato nel 2022, legato al picco massimo del caro-energia e alle agevolazioni fiscali dirette, quest’anno la corsa al fotovoltaico rischia di subire una battuta d’arresto. Le ragioni principali sono due: mentre i prezzi dell’energia continuano a calare e quelli degli impianti fotovoltaici a restare alti, a metà febbraio il governo ha chiuso il rubinetto e bloccato i generosi incentivi fiscali (cessione del credito/sconto in fattura ed ecobonus 110%. Scopri la nostra pagina dedicata con tutte le informazioni su bonus, ecobonus e incentivi). È vero che anche oggi chi vuole convertirsi al fotovoltaico potrà recuperare il 50% della spesa nei 10 anni successivi grazie alle detrazioni, ma dovrà essere in grado di pagare sull’unghia una bella cifra: intorno ai 9mila euro per un impianto da 4 kW e fino a 20mila euro aggiungendo la batteria. Un investimento dal quale si rientrerà in non meno di 10-12 anni. Ne vale ancora la pena, al di là delle ottime ragioni ambientali? Se si spinge lo sguardo oltre il presente per allargare la prospettiva ai prossimi 10-15 anni, in molti casi la risposta è sì: il fotovoltaico conviene ancora. In questo periodo i prezzi dell’energia elettrica sono in calo, ma tra un anno? E tra cinque? L’energia solare oggi tutela dai picchi di domani evitando di ritrovarsi in balia di un mercato imprevedibile.

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Dove abita la convenienza

Oltre a difendere dalle fluttuazioni del mercato energetico, installare i pannelli che catturano e trasformano l’energia del sole in corrente elettrica può essere più o meno conveniente in base alla zona geografica in cui si vive, all’entità dei consumi energetici e alle proprie abitudini di vita. Prima di tutto chi vive al Sud potrà contare su un’esposizione al sole maggiore di chi risiede al Nord. In secondo luogo, un impianto fotovoltaico permette di risparmiare solo se i consumi annuali superano i 2.500/3.000 kWh (quelli di una famiglia che usa più apparecchi elettrici), altrimenti l’investimento iniziale rischia di non essere recuperato o di slittare ben oltre i 10 anni. Per stimare quanta energia elettrica servirà in futuro basta verificare i consumi dalle bollette dell’ultimo anno. Infine bisogna essere disposti a modificare le proprie abitudini, concentrando i principali consumi energetici (lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro...) nelle ore di sole per massimizzare l’autoconsumo istantaneo. Con un doppio vantaggio: ridurre la quantità di energia non consumata, che andrebbe a finire nella rete nazionale a fronte di rimborso per ogni kilowattora minimo; tagliare i consumi nelle ore serali, quelli non coperti cioè dal fotovoltaico e dunque cari. È il sistema definito “scambio sul posto”: il Gestore dei servizi energetici (Gse) riconosce circa 10 centesimi per ogni kWh di energia solare non consumato e immesso automaticamente nella rete, ma ne paghiamo oltre 20 per ogni kWh prelevato dalla rete. Con la guerra, queste cifre sono quasi raddoppiate: si può arrivare a sborsare fino a oltre 35 centesimi a kWh.

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Parola d’ordine: autoconsumo

Più si autoconsuma, insomma, più si risparmia. Ma la sola energia solare non può coprire il 100% del fabbisogno energetico annuo: si può raggiungere un’autosufficienza media del 30-40% con il solo fotovoltaico e fino al 70-80% con l’aggiunta di una batteria, che permette di accumulare energia solare di giorno da utilizzare nelle ore di buio. Ma meglio non farsi ingolosire: attualmente il costo delle batterie resta troppo alto e il rischio di non riuscire a recuperare l’investimento iniziale per nulla remoto, visto che la vita media stimata di questi dispositivi è di appena 10 anni.

Calcolatrice alla mano

Per capire quanto l’energia solare possa essere conveniente abbiamo ipotizzato tre scenari verosimili.

  • Nella prima casa, rifornita esclusivamente dalla rete nazionale, la bolletta elettrica per un consumo di 3.500 kWh annui (quello rilevante di una famiglia con vari apparecchi elettrici) supera i 1.200 euro, ma rappresenta l’unica voce di spesa.
  • Nella seconda casa, con un impianto fotovoltaico da 4 kWh di potenza, la bolletta si alleggerisce, ma bisogna mettere in conto qualche migliaio di euro di spesa iniziale, che ottimisticamente si recupereranno in una decina di anni.
  • La bolletta si assottiglia ancora nella terza casa, quella con fotovoltaico ad accumulo dotato di batteria, ma cresce anche (e non poco) l’investimento iniziale, dal quale si rientrerà in non meno di 14 anni. Quando, cioè, non c’è la garanzia che la batteria sia ancora in funzione.

infografica costi fotovoltaico

I pannelli testati: senza ombre

Quasi nessuno acquista e si monta i pannelli solari da solo, visto che l’impianto fotovoltaico è complesso e va connesso in modo sicuro al sistema elettrico. L’installazione, dunque, va attentamente valutata ed effettuata da ditte specializzate, da scegliere con molta attenzione e diffidando da chi propone pacchetti a prezzi stracciati, da chi promette di azzerare la bolletta (impossibile, come abbiamo visto), da chi consiglia addirittura di staccarsi dalla rete nazionale (invitiamo a non farlo). È fondamentale conoscere il vero costo finale, per rientrare dall’investimento, ed essere certi che chi esegue i lavori proceda con un’installazione corretta, utilizzando materiale non scadente. Noi, a scanso di equivoci, abbiamo voluto portare in laboratorio i pannelli solari per verificarne la solidità e l’integrità reale (controllando l’eventuale presenza di microdanni invisibili a occhio nudo con il test di elettroluminescenza), nonché l’efficienza energetica sia al Nord sia al Sud del pannello nuovo e dopo un certo periodo di esposizione. Buone notizie su tutti i fronti: i 14 pannelli hanno meritato almeno la sufficienza con una netta prevalenza di voti buoni o persino ottimi nelle singole prove, a conferma del balzo in avanti compiuto dalla tecnologia e della maturità raggiunta dai processi di progettazione e produzione.

tutti i risultati del nostro test sugli impianti fotovoltaici

 

Il tuo impianto fotovoltaico con Altroconsumo

Un impianto fotovoltaico contribuisce a coprire una parte significativa dei consumi elettrici, riducendo la bolletta fino al 75%. L’energia solare oggi tutela dai picchi di domani evitando di ritrovarsi in balia del mercato. Inoltre, le detrazioni fiscali ti consentono di recuperare il 50% della spesa in 10 anni. Per permetterti di produrre energia pulita e risparmiare sulla bolletta, Altroconsumo ha lanciato il suo Gruppo d’acquisto sul fotovoltaico. Se vuoi risparmiare sull'acquisto, la progettazione e l'installazione di un impianto fotovoltaico registrati gratuitamente e senza impegno alla pagina di adesione.

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