deumidificatori

Come scegliere il deumidificatore

Trova il deumidificatore che più si adatta alle tue necessità

L’intonaco si stacca dai muri, la muffa compare sul soffitto, il legno dei mobili marcisce. Sono tutti segnali di un’eccessiva umidità in casa, ma i deumidificatori possono aiutarti a risolvere il problema. Ecco una piccola guida su come scegliere la soluzione migliore.

La guida passo passo

Tipi di deumidificatori

Per risolvere i problemi di eccessiva umidità ci sono due soluzioni: i climatizzatori o i deumidificatori. Ma quali sono le differenze? Quale scegliere?

I climatizzatori

Se hai problemi di muffa in casa e hai già un climatizzatore, prima di comprare un deumidificatore, prova la funzione specifica di deumidificazione. Se hai intenzione di installarne uno sia per riscaldamento sia per raffrescamento, ricorda però che mentre deumidificano non possono riscaldare l'aria. Tutti i climatizzatori che abbiamo testato hanno performance di deumidificazioni uguali o addirittura migliori dei deumidificatori portati in laboratorio. 

I deumidificatori

I deumidificatori tradizionali eliminano l'umidità in eccesso, condensandola in acqua che si raccoglie in un apposito contenitore. Rispetto ai climatizzatori i costi sono più contenuti: quelli più semplici partono da 20 euro. Non sai quale acquistare? Consulta il nostro test.

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Deumidificatori: i modelli

I modelli di deumidificatori presenti sul mercato sono diversi e si dividono in fissi e portatili. A fare la differenza è, ovviamente, la comodità e la necessità di doverlo trasportare da una stanza all’altra. In genere, i deumidificatori fissi e i climatizzatori con funzione di deumidificatore sono più efficaci. All’interno di queste due principali categorie, poi, si possono fare delle ulteriori differenze in base alle caratteristiche tecniche dell’apparecchio. A seconda del processo fisico sfruttato per la deumidificazione dell’aria si distinguono due categorie di prodotti: i deumidificatori essiccativi o passivi e i deumidificatori meccanico-refrigerativi.

Deumidificatori essiccativi o passivi

La deumidificazione si ottiene attraverso materiali essiccanti, come ad esempio il gel di silice. L’aria viene spinta, grazie a una ventola, verso il materiale essiccante che reagisce chimicamente e condensa in acqua l’umidità presente nell’aria. Quando i pori del materiale assorbente sono completamente pieni d’acqua, il processo di deumidificazione si blocca. In questo caso ci sono due possibilità: si sostituisce il materiale o lo si rigenera mettendolo a contatto con una corrente di aria, così da ridurne l’umidità. Periodicamente occorre svuotare l’acqua raccolta nel serbatoio. Sono dispositivi molto semplici il cui prezzo si aggira attorno ai 20 euro, ma sono poco performanti e funzionano al meglio in ambienti con poca umidità.

Deumidificatori meccanico-refrigerativi

L'aria viene aspirata da una ventola e spinta verso una serpentina di raffreddamento. A contatto con quest’ultima il vapore acqueo presente nell'aria si condensa e l’acqua viene raccolta in un serbatoio. Questo processo è più efficiente con temperature elevate e in condizioni di alta umidità (maggiore del 45%). I deumidificatori meccanico-refrigerativi sono meno indicati in zone geografiche con condizioni climatiche rigide, in quanto funzionano al meglio in ambiente più caldi. Essi, basandosi su un sistema fisico più complesso rispetto ai deumidificatori essicativi, hanno un prezzo maggiore che può variare dai 90 euro ai 500 euro, ma in media si aggirano attorno ai 200 euro.

Quale deumidificatore scegliere?

Come abbiamo sottolineato le differenze principali tra i due deumidificatori sono il prezzo e la loro capacità di assorbire più o meno umidità, ma ci sono dei piccoli accorgimenti che puoi seguire prima di sceglierne uno:

  • valuta il tasso di umidità presente in casa. Se non ci sono segnali evidenti (per esempio macchie), puoi cominciare comprando un deumidificatore essicativo: in questo modo risparmi e potresti risolvere il problema;
  • i deumidificatori essicativi sono più rumosi e, per questo, sono poco consigliati per i locali di soggiorno.
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Il deumidificatore incide sulla temperatura?

A meno che non siano abbinati ai climatizzatori, i deumidificatori non incidono in modo significativo sulla temperatura dell’ambiente, poiché regolano semplicemente il tasso di umidità. Quest’ultimo si riflette anche sulla percezione del comfort termico all’interno della casa: quando c’è afa il calore si avverte maggiormente e il freddo si sopporta meglio in climi secchi.

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Piccoli rimedi per ridurre l'umidità

Se ancora non hai comprato un deumidificatore ci sono alcuni piccoli rimedi che ti possono aiutare per ridurre il livello di umidità nell’aria. Per evitare l’eccesso di vapore acqueo è consigliato ridurre la durata della doccia, coprire le pentole con dei coperchi quando si cucina, aprire le finestre di bagno e cucina dopo averli utilizzati e se, possibile, mettere i panni ad asciugare fuori casa. In ambienti molto freddi, invece, sarebbe meglio isolare la parete dove si crea maggior condensa.

La ventilazione dell'ambiente

La ventilazione dell’ambiente, poi, è molto importante: un locale non ben areato (magari a causa di doppi vetri o dell’isolamento dell’edificio), infatti, favorisce la creazione dell’umidità. Se, invece, è presente un’infiltrazione d’acqua una buona ventilazione e una giusta temperatura ambientale non bastano: bisogna risolvere il problema all’origine. In caso di infiltrazione di acqua piovana bisogna controllare le grondaie e lo stato della facciata.

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Prima di comprare un deumidificatore

Al momento dell’acquisto per scegliere il deumidificatore più adatto alle tue esigenze valuta:

  • il volume dell’ambiente da deumidificare;
  • la temperatura alla quale l’apparecchio lavora;
  • l’ingombro e il peso dell’apparecchio se prevedi di usarlo in stanze diverse;
  • l’umidità massima asportabile (numero di litri in 24 ore);
  • il volume del serbatoio e/o la presenza di un tubo per scaricare l’acqua;
  • la possibilità di regolare in automatico il grado di umidità;
  • la presenza di filtri per purificare l’aria;
  • la possibilità di lavare i filtri.
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Rimedi contro l'umidità di risalita

Esiste una tipologia di umidità che proviene dall’esterno delle case ed in particolare è causata dalla presenza di acqua nel sottosuolo: si chiama umidità di risalita. Si diffonde dal terreno verso l’alto dei muri e può provocare danni all’intonaco e causare la formazione di muffe o macchie di colore.

Ci sono delle caratteristiche particolari che permettono di distinguere l’umidità di risalita rispetto le altre forme di umidità:

  • la macchia si trova in basso e procede verso l’alto del muro;
  • il bordo della chiazza può essere definito o frastagliato e può raggiungere altezze diverse;
  • la macchia persiste anche al variare delle condizioni climatiche.

Esistono dei metodi che possono ridurre la presenza e la diffusione di questo tipo umidità, ma possono essere utilizzate soltanto nelle abitazioni che si trovano a pianterreno.

Interventi meccanici

Si tratta di un’operazione molto delicata che prevede l’inserimento di elementi orizzontali, all’interno del muro, per bloccare la risalita dell’acqua. È una tecnica efficace, ma è molto invasiva e può comportare lesioni, cedimenti o assestamenti della struttura.

Barriera chimica

All’interno della parete viene creata una barriera chimica, ovvero si inseriscono delle resine per creare uno sbarramento e evitare che l’acqua si diffonda. Questo intervento non provoca danni alla struttura e, grazie alle tecniche di ultima generazione, risulta anche di facile applicazione.

Tecnologia elettrofisica

Attraverso l’uso di corrente elettrica si inverte la direzione del flusso dell’acqua permettendo la ridiscesa dell’umidità verso la pavimentazione. Nonostante risulti efficace, quest’operazione può richiedere tempistiche non indifferenti.

Chiedo aiuto a tecnici specializzati

Per queste tecniche consigliamo l’intervento di tecnici specializzati sia per la scelta della tecnologia più adatta sia per l’applicazione di quest’ultima. Inoltre il costo delle tecnologie che abbiamo elencato è molto elevato (può arrivare oltre 3.000 euro nel caso della tecnologia elettrofisica) e non offrono un’assoluta garanzia di soluzione definitiva del problema.

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Utilizzo e manutenzione dei deumidificatori

I deumidificatori, in genere, hanno una vaschetta di raccolta dell'acqua e sono provvisti di un sensore che ne controlla il livello. Quando l’acqua raggiunge il livello massimo il deumidificatore si spegne automaticamente e, solitamente, segnala che il serbatoio è pieno. Per riempirsi la vaschetta impiega all’incirca dalle otto alle dodici ore. In alternativa si può installare un tubo esterno per il drenaggio continuo dell'acqua. I filtri devono essere periodicamente puliti e sostituiti: per questo è meglio preferire quelli lavabili. Attenzione: l'acqua di condensa scaricata dai deumidificatori va buttata (non è né potabile né riutilizzabile).

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Domande frequenti

Rispondiamo alle domande più frequenti sui deumidificatori

È vero che non bisogna utilizzare i deumidificatori nelle stanze dove sono presenti fiamme libere?

Possiamo confermare che questa avvertenza è presente nei libretti d’istruzione di diversi deumidificatori in quanto, proprio la tecnologia utilizzata da questo elettrodomestico, prevede per condensare un circuito con gas refrigerante compresso, che è infiammabile.

Il livello di rischio c’è anche se in normali condizioni di utilizzo è estremamente contenuto. Questo rischio diventa di maggiore rilevante in caso di perdita del circuito chiuso ed ermetico del deumidificatore se nella stanza sono contemporaneamente presente dei sistemi che potrebbe innescare uno scoppio/incendio.

Facciamo presente che non è solo la presenza, per esempio, di un piano cottura a gas a rendere di per sé il prodotto potenzialmente a rischio, ma il fatto che questo preveda accensioni continue, ripetute, quindi un utilizzo significativo.

In generale, nei locali nei quali vi sia un utilizzo continuo di queste apparecchiature, l’utilizzo in contemporanea di un deumidificatore è spesso superfluo in quanto il calore sprigionato contribuisce a debellare l’umidità. Inoltre in locali con fiamme libere per legge devono essere presenti sistemi di ventilazione proprio a riduzione di eventuali rischi. 

I deumidificatori testati hanno un quantitativo di refrigerante contenuto: in caso di perdita la volatilità è molto elevata e si disperde nell’ambiente in un tempo breve. Una perdita importante di refrigerante fa si che si abbia anche una perdita di capacità di condensazione e quindi di efficacia di deumidificazione.

In sintesi:

  • Il rischio c’è ed è per tutti gli apparecchi con la medesima tecnologia
  • Nelle istruzioni è corretto che tale rischio venga evidenziato
  • La corretta areazione dei locali aiuta a mitigare eventuali rischi (e spesso anche i problemi di umidità)

Nel caso si usino fornelli o scaldabagni a fiamma libera non stagni è opportuno prestare attenzione.

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