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Pandabuy: smascherato il sito dei falsi

Il sito Pandabuy è arrivato al capolinea. In questi giorni Cina e Europa hanno smantellato uno dei più grandi marketplace di prodotti contraffatti dalla Cina dai prezzi stracciati. Noto in Inghilterra e in Francia, Pandabuy è conosciuto e usato anche in Italia, soprattutto tra i più giovani. Una nostra indagine dei giorni scorsi ha messo alla prova lo store dei falsi per valutare i prodotti e capire il funzionamento di questo sospetto sistema di vendita: ecco che cosa abbiamo scoperto.

17 aprile 2024
Ragazza delusa con scatola e scarpe in mano

Fine corsa per il sito Pandabuy. La Cina e l’Europa hanno smantellato in questi giorni uno dei più grandi sistemi online per procurarsi prodotti contraffatti dalla Cina a prezzi stracciati. Diffusissimo in Inghilterra e in Francia, Pandabuy è conosciuto e usato anche in Italia, soprattutto tra i più giovani. I prodotti contraffatti in vendita su PandaBuy erano di vario tipo: articoli di abbigliamento, scarpe, prodotti di elettronica. Anche noi, nei giorni che hanno preceduto il blocco del sito, abbiamo effettuato degli acquisti per testare personalmente il sito, valutare i prodotti e capire il funzionamento del sistema di vendita: ecco che cosa abbiamo scoperto.  

Pandabuy: un sito poco chiaro

Utilizzare il sito di Pandabuy non è per nulla agevole. Per poter consultare il sito e procedere con gli acquisti, occorre registrarsi. Non esiste la versione in italiano: oltre al cinese, le lingue disponibili sono inglese e spagnolo. Schede prodotto e informative (poche) sono tutte in lingua straniera. È possibile cambiare la valuta affinché i prezzi, mostrati in yuan, l’unità monetaria cinese, vengano visualizzati in euro. Per trovare un prodotto si può utilizzare l’apposita barra e ricercare in base a categoria o negozio oppure inserire il link diretto al prodotto. A suggerire i link diretti ai prodotti di marca sono proprio gli utenti che li condividono su canali social come Facebook o Telegram: esistono infatti appositi profili o chat dove vengono condivisi i link ai prodotti più di moda e interessanti, quasi sempre di marca. Così nascono e si avviano le ricerche più fruttuose.

I nostri acquisti-test su Pandabuy

Pandabuy non è il primo sito truffa online e non sarà certo l’ultimo che incontreremo. Anche se questa piattaforma non sarà più operativa, potresti ritrovarla con un altro nome o incontrare altre future trappole online durante lo shopping su Internet: stai sempre attento a dove compri. La nostra inchiesta serve proprio a darti un’idea di come funzionano gli store digitali poco trasparenti e inaffidabili così che tu possa difenderti. In data 8 marzo abbiamo acquistato tre capi di abbigliamento apparentemente firmati: una tuta di marca Nike al prezzo di € 34,14; una felpa di marca Prada al prezzo di € 23,71, spediti unitamente perché dello stesso venditore; un piumino di marca Canada Goose al prezzo di € 82,28, spedito singolarmente. La prima consegna è stata effettuata il 21 marzo, la seconda il 25 marzo.

Non sai quanto pagherai in totale

Al momento dell’ordine è impossibile calcolare quale sarà l’importo totale da pagare per l’acquisto. Per finalizzare l’ordine si deve pagare il prezzo del prodotto, ma le spese non finiscono qui. Bisogna attendere che la merce arrivi al magazzino di Pandabuy. Qui i prodotti vengono sottoposti a un controllo su qualità, taglia, accessori. Se insorgono difetti o problemi (ad es. possibili problemi di dogana, di taglia, difetti di produzione) l’acquirente deve accettarli per poter procedere e richiedere la spedizione. Vanno quindi inseriti i recapiti per la consegna, scelte la modalità di spedizione internazionale tra quelle messe a disposizione, quantificato il valore dell’ordine. La data di consegna è compresa in un range molto ampio che può raggiungere anche i 50 giorni.

A questo punto bisogna pagare le spese di spedizione, che potrebbero successivamente subire conguagli. In un paio di occasioni ci è stato rimborsato qualche euro dopo la “pesatura” della merce, in un altro caso ci è stata addebitata una “differenza di prezzo”, sempre di pochi euro ma comunque non prevedibile al momento dell’ordine. Alla consegna vengono solitamente riscossi IVA e diritti doganali, difficilmente quantificabili in anticipo e che possono arrivare a diverse decine di euro. E se non si dispongono di contanti, bisogna andare a recuperare la merce in ufficio postale.

Pandabuy: non applica la normativa UE

Durante la nostra prova di acquisto sul sito cinese non è stato chiaro l’importo totale da pagare. L’incertezza nella quantificazione dei costi contravviene alle regole comunitarie secondo le quali il prezzo finale deve essere chiaramente indicato e comprensivo di tutti i costi aggiuntivi (tasse, spedizione, assicurazione, etc.). Mentre Pandabuy fa prima pagare la merce, poi, solo dopo che è arrivata a magazzino, fa pagare le spese di spedizione. È possibile farsi un’idea dell’ammontare utilizzando la funzione “Shipping fee estimation” per la stima della spesa ma è solo indicativa. Inoltre, se non si vuole attendere che tutti i prodotti arrivino in magazzino (ci potrebbero volere diversi giorni) ci si trova a pagare più spedizioni. Alla consegna bisogna versare IVA e oneri doganali.

Quanto agli acquisti su siti con sede fuori dall'Unione Europea, basti in questa sede dire che quando vendono a consumatori comunitari dovrebbero applicare le tutele offerte dalle norme dell’Unione, ma questo non sempre accade. Pandabuy non applica le regole UE sull’e-commerce e le relative tutele per l’acquirente consumatore. In particolare, la possibilità di effettuare un reso viene rimessa alla discrezionalità del singolo venditore.

Altro tasto dolente: i rimborsi. Ci è capitato infatti di aver diritto a rimborsi per aver cancellato degli ordini che, secondo il sito, avrebbero potuto avere problemi alla dogana o che non avevano superato il controllo di qualità. In questi casi, come anche nel caso del riaccredito ricevuto dopo la pesatura della merce, i rimborsi sono stati effettuati sotto forma di credito da spendere sempre su Pandabuy. Ci si ritrova gli importi nella cd. “Balance” o “Wallet”, che l’utente può anche ricaricare ulteriormente per procedere più velocemente con le transazioni se frequenti. Il credito presente sembra potersi trasferire sul conto corrente su cui poggia la carta di credito utilizzata per le transazioni, ma ci sono dei tetti molto bassi agli importi “convertibili” con il risultato che conviene mantenerli sotto forma di credito nel proprio portafogli virtuale.

Acquisti extra UE: oneri doganali e Iva sono cari

Su tutti gli acquisti effettuati abbiamo dovuto versare tasse e oneri doganali alla consegna della merce. Per avere un’idea dell’ammontare di questi costi, potete consultare il sito di Poste. Nell’ambito del nostro test, al momento della prima consegna il corriere ha richiesto una cifra di € 24,69 a titolo di oneri doganali e IVA. Alla seconda consegna abbiamo dovuto versare € 29,37 sempre per diritti doganali e IVA. Una bella cifra, che va molto a limitare la convenienza del prezzo di acquisto.

Ricordiamo che l’acquisto di un prodotto da un’azienda con sede fuori dall’UE comporta il pagamento di:

  • dazi doganali(variano in base al valore dichiarato dal venditore),
  • I.V.A.(la stessa applicabile a un pari prodotto italiano),
  • costi di sdoganamento (imposto al corriere per le pratiche amministrative di passaggio in dogana).

Se questi costi non sono pagati dal venditore, in sede di passaggio in dogana si viene contattati per il pagamento del dovuto e il conseguente via libera alla consegna finale del bene. Sono fattori da tenere in considerazione per valutare l'effettiva convenienza dell'affare.

La contraffazione: i rischi per l’acquirente

Il dubbio che la merce di marca che viene venduta su Pandabuy non sia originale c’è sempre stato, ma con lo smantellamento di questi giorni se ne ha la certezza. In generale acquistare prodtti di marca a un prezzo assolutamente fuori mercato deve sempre mettere in allarme.

I prodotti comprati nella nostra prova non sono certo originali: il giubbotto presenta un difetto di produzione (tasca cucita), le etichette riportano scritte in lingua cinese, le taglie non sono effettive, come siti produttivi vengono indicati Paesi fuori dai circuiti dichiarati. Ciò nonostante, sull’etichetta della tuta marcata Nike è presente un QR code che rimanda al sito ufficiale. Insomma, probabilmente è un falso, ma fatto bene. Contatteremo i brand interessati dal nostro test per chiederne conferma e quali misure vengono messe in campo per evitare il commercio di merce contraffatta.

Che cosa rischia chi acquista merce contraffatta?

Chi acquista merce contraffatta per uso personale commette un illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria che va da 100 € fino a 7.000 (legge 99/2009).

L’acquisto di cose di sospetta provenienza ha rilevanza anche a livello penale qualora si acquistino o comunque si ricevano cose che per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato. Se successivamente la merce contraffatta viene regalata o ancor peggio rivenduta a un altro soggetto, si potrebbe incorre in responsabilità penale per ricettazione ma solo se si è consapevoli del fatto che si tratti di merce contraffatta.

La contraffazione: come riconoscerla e come segnalarla

E allora, visti i rischi, come si riconosce la merce contraffatta? La mancanza di originalità potrebbe non essere evidente, soprattutto prima di avere la merce tra le mani. In questi casi dobbiamo fare attenzione ad alcuni elementi da cui possiamo desumere che un articolo asseritamente di marca sia contraffatto.

Per la legge (99/2009) sono campanelli d’allarme la qualità della merce, la condizione di chi la offre, l’entità del prezzo. Ecco i controlli da fare prima di acquistare degli articoli di dubbia originalità e cosa fare se la certezza giunge solo dopo l’acquisto. Si tratta di regole da mettere in atto sia quando si acquista presso un negozio fisico sia, per quanto possibile, quando si acquista da un sito online.

  • Attenzione al prezzo. Evitate di comprare prodottitroppo economici: un prezzo troppo basso può essere indice di scarsa qualità ma anche di mancanza di originalità se il capo è firmato.
  • Attenzione a dove acquistate. Rivolgetevi a venditori autorizzati che offrano garanzie sull’origine della merce; fate particolare attenzione ai prodotti venduti per strada, su bancarella o in spiaggia. Se acquistate online, informatevi sul venditore (identità, sede e recapiti) e cercate delle recensioni di altri consumatori, soprattutto se si tratta di siti extra UE.
  • Attenzione all’etichetta. Controllate sempre le etichette e diffidate da quelle scritte in modo poco chiaro, in lingua straniera o prive delle indicazioni d'origine. Tenete sempre a mente che l’etichetta deve assicurare la migliore conoscenza del prodotto: trasparenza del marchio, processo produttivo, luogo di produzione e caratteristiche.
  • Attenzione alla qualità e al packaging. Acquistate prodotti in confezioni e con imballaggi integri e originali, informandovi sulla loro provenienza e sull’originalità di eventuali marchi di qualità o delle certificazioni che accompagnano la merce. Se il prodotto lo prevede, accertatevi che riporti la marcatura CE che attesta la conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea.
  • Attenzione alle tutele post-vendita. Fate particolare attenzione qualora venga esclusa la possibilità di restituire gli articoli o non venga fornita la garanzia di conformità da parte del venditore.

Hai comprato prodotti contraffatti: che cosa fare

Se, una volta ricevuta la merce, ci si rende conto di aver per le mani dei capi non originali, bisogna procedere immediatamente con una segnalazione alla Guardia di Finanza. Ci si può recare alla caserma della GdF più vicina oppure compilare il “format di segnalazione” presente sul sito del MISE fornendo il maggior numero di informazioni e dati utili ad identificare il caso di contraffazione tra cui: dati del segnalante, informazioni sul prodotto contraffatto e sul venditore e ogni altra informazione ritenuta utile alla valutazione dell’Autorità competente. La segnalazione può essere inviata: