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Musica in streaming: piattaforme e servizi a confronto

Da Amazon Music a Spotify, da Apple Music a YouTube: otto piattaforme per ascoltare la musica in streaming a confronto. Costi molto simili per le versioni Premium: la differenza la fanno l'ampiezza del catalogo e i servizi aggiuntivi, come la possibilità di acquistare e scaricare i brani o ascoltarli su più dispositivi. Ecco una panoramica dei prezzi e delle caratteristiche di queste piattaforme, per scoprire se fanno al caso tuo.

11 maggio 2022
ragazzi seduti sul divano che ascoltano musica in cuffia

Dal vinile al cd al mp3 il passo è stato molto lungo. Dall’acquisto delle singole tracce audio digitali all’abbonamento a servizi che danno accesso a sterminate librerie di brani, invece, si è trattato di un tragitto assai più breve. Negli anni Venti la musica è sempre più in streaming, cioè ascoltata e scaricata via internet con pagamenti mensili che consentono di aver sempre a disposizione milioni di tracce.

Mercato in crescita

Secondo una ricerca svolta per conto di Fimi, Federazione dei discografici italiani, nei sei mesi del 2020 maggiormente condizionati dal lockdown il digitale è arrivato a rappresentare l’85% dei ricavi delle case discografiche. Gli abbonamenti in streaming in Italia sono cresciuti del 33%, con Spotify leader a livello globale con 138 milioni di abbonati a pagamento e la fetta più grossa del mercato, pari al 34% degli abbonamenti, nel secondo trimestre dell’anno scorso. Quando il Covid ha cominciato a dare un po’ di tregua nei mesi estivi, la crescita dello streaming ha rallentato, ma pare destinato a restare un fenomeno dal quale non si torna indietro.

Abbonamento contro acquisto

La cultura dell’accesso sta progressivamente soppiantando quella del possesso. Man mano che musica, libri e film diventano beni digitali e quindi immateriali, passa un po’ la voglia di accumularli e siamo sempre più tentati di sbocconcellare qua e là nella oceanica offerta di contenuti raggiungibili attraverso la rete. La maggior parte delle piattaforme di musica offre un servizio gratuito, con limitazioni e pubblicità, e spinge all’abbonamento 'Premium' a pagamento che consente l’accesso illimitato a librerie di decine di milioni di brani da poter ascoltare online o scaricare sul proprio dispositivo per ascolti offline, senza spot.

Questa libertà ha un costo, tutto sommato contenuto se i tuoi consumi di musica sono corposi: con 10 euro al mese puoi ascoltare tutta la musica che vuoi, mentre con la stessa cifra compreresti solo 10 brani su iTunes o altri servizi simili. L’altro lato della medaglia è che i brani che ascolti in streaming non sono tuoi, nemmeno quando li 'scarichi' sul telefono: appena smetti di pagare l’abbonamento, la musica non è più disponibile.

Quante tracce compri normalmente in un mese? Questa è una buona domanda di partenza, ma non è l’unica per stabilire se vale la pena abbonarti a un servizio di musica in streaming. La vastità dell’offerta può infatti di per sé spingere ad ampliare il tuo tempo di ascolto e anche, perché no, gli orizzonti musicali, grazie ai soliti algoritmi che ti suggeriscono la 'musica che potrebbe piacerti' in base ai tuoi ascolti.

Piattaforme a confronto

Abbiamo analizzato i prezzi delle 8 piattaforme più utilizzate sul mercato: Amazon Music, Deezer, Apple Music, Qobuz, Spotify, Tidal, TIMmusic e YouTube Music. Quasi tutti applicano sconti agli studenti e offrono tariffe famiglia (con accesso garantito fino a 5 o 6 persone). Dove non specificato, i prezzi si intendono al mese. Alcuni propongono abbonamenti annuali, che consentono di risparmiare qualcosa, ma certo legano molto di più. TIMmusic ha ovviamente un prezzo più vantaggioso se sei cliente TIM, mentre Tidal e Qobuz modulano i prezzi anche in base alla qualità: standard o HiFi con il formato Flac, codifica digitale senza perdita di qualità. I brani scaricati in questi formati meno compressi occupano però molta più memoria sul telefono. E non potrai apprezzarne la qualità se li ascolti con dei semplici auricolari. Ecco una gallery con l'analisi dei costi delle otto piattaforme.

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