Fazzoletti: le prove pratiche con i consumatori e le analisi delle etichette e degli imballaggi
Visto che le differenze tra un fazzoletto di carta e l’altro emergono quasi esclusivamente durante l’utilizzo, sono stati i nostri ACmakers a giudicarli. La sostenibilità spesso non pregiudica la qualità.
![ragazza che si soffia il naso](https://www.altroconsumo.it/-/media/altroconsumo/images/home/salute/cura%20della%20persona/ragazza-usa-soffia-naso-800x450.jpg?rev=01528904-360c-47b1-8347-4ae6f151ca76&mw=660&hash=80819F2E34823DBB4BC806AC37CDD2D4)
Chi non ne ha almeno un pacchetto nella borsa, nel cassetto della scrivania o sul comodino? Oggi non possiamo più fare a meno dei fazzoletti di carta, entrati in modo permanente nella nostra quotidianità, eppure hanno appena compiuto solo... 100 anni. Da quando, intorno al 1924, i primi “kleenex” (da cleanser, struccante) hanno iniziato a circolare negli Stati Uniti come alternativa usae- getta più economica e igienica all’asciugamano, ne hanno fatta di strada in termini di qualità e, recentemente, anche di impatto ambientale. Nel nostro test oggi troviamo fazzoletti in carta 100% riciclata, ma anche tutti gli altri prodotti contengono almeno una parte di cellulosa che proviene da foreste certificate. Da anni, poi, con la valutazione strumentale effettuata in laboratorio, le performance dei fazzoletti vengono sempre promosse e sono molto simili, mentre a fare la differenza è la percezione soggettiva durante l’impiego. Chi, allora, meglio degli stessi utilizzatori può giudicarli? Anche quest’anno, infatti, focalizziamo il test sulle prove pratiche e lasciamo il palcoscenico ai nostri ACmakers - la community che partecipa in prima persona a test e inchieste - limitando le valutazioni dei nostri esperti alle etichette e all’impatto ambientale.
Nel comparatore trovi le marche migliori di fazzoletti e i giudizi di chi li ha provati.
Chi ha "messo il naso" nei fazzoletti
A ogni partecipante sono stati inviati tre pacchetti di fazzoletti da testare (che non abbiamo reso anonimi per preservare la funzionalità di apertura/chiusura) e un questionario dettagliato, che ci ha permesso anche di captare preferenze e abitudini d’acquisto degli ACmakers.
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Per continuare a leggere [login] o Diventa FANQuasi i due terzi dei partecipanti, per esempio, sceglie i prodotti in base al prezzo e non alla marca, la stragrande maggioranza predilige pacchetti richiudibili nel formato standard e con fazzoletti di colore bianco, mentre un’ampia fetta sostiene di non gradire la presenza di profumo e lozioni varie. I 24 prodotti del test fanno parte proprio di quest’ultima categoria, cioè fazzoletti senza balsami, oli essenziali, sostanze emollienti, profumazioni ecc., tutti additivi non solo inutili, ma anche dannosi per l’ambiente e potenzialmente per la salute, visto che espongono al rischio di allergie. Che cosa hanno valutato i nostri tester? Le caratteristiche e le performance prima di tutto del pacchetto (facilità di apertura e chiusura, estrazione del fazzoletto, resistenza della linguetta), poi del fazzoletto: aspetto, dimensioni, resistenza alla rottura e, ovviamente, morbidezza del tessuto.
Risultati brillanti anche sul campo
I voti in tabella parlano da soli: una pioggia di giudizi buoni e quattro ottimi. Tra tutti svetta Scottex Kleenex Extra Morbido, che gli ACmakers confermano essere tale di nome e di fatto. Ma oltre alla morbidezza, anche un altro parametro ha pesato sul voto finale dei nostri giudici: la chiusura del pacchetto. La possibilità di richiudere bene la confezione dopo aver tirato fuori un fazzoletto è considerata giustamente fondamentale per ragioni pratiche. Proprio su questo parametro sono caduti due prodotti, Conad Fazzoletti Ultramorbidi ed Esselunga Per Chi Ama la Natura, che hanno entrambi confezioni in mater-bi. Altre criticità riscontrate dagli ACmakers: l’odore poco piacevole di alcuni fazzoletti (“Rimaneva un persistente un odore sgradevole”), le confezioni con meno di 10 pacchetti (“Mi aspettavo un pacchetto da 10 fazzoletti, ma ne contiene uno in meno”) e le informazioni poco leggibili o assenti (“Non è indicato il numero di fazzoletti presenti nel pacchetto”).
Più green non significa meno qualità
Restando sull’etichetta, segnaliamo qualche passo avanti sulle informazioni relative ai rischi per i bambini di soffocarsi con l’imballaggio o con l’adesivo che chiude il pacchetto. Ma molte confezioni riportano ancora claim fuorvianti, come “dermatologicamente testato” o “clinicamente testato”, che non attestano una maggiore sicurezza. Inoltre, cinque prodotti non riportavano le informazioni sul corretto smaltimento dell’imballaggio, obbligatorie da gennaio 2023. Dove buttare, poi, i fazzoletti usati, informazione facoltativa che, se presente, è stata premiata. Tranne indicazioni specifiche del proprio Comune, i fazzoletti non vanno buttati nel bidone della carta, bensì nell’indifferenziata, anche per questioni igieniche.
A proposito di ambiente, hanno conquistato il titolo di Miglior Scelta solo i quattro prodotti che hanno meritato cinque stelle sull’impatto ambientale e un giudizio globale almeno buono. Tra gli aspetti negativi dei prodotti ecofriendly, gli Acmakers segnalano il colore beige di alcuni e talvolta la morbidezza, che spesso però non risulta inferiore a quella degli altri fazzoletti, a conferma di un pregiudizio dettato più da fattori estetici che da reali differenze qualitative. Occhio all’imballaggio: la plastica riciclata vince su quella compostabile (mater-bi).
leggi l'articolo completo con la tabella con i risultati del test