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Spazzolini poco sostenibili

La nostra analisi su 34 spazzolini evidenzia che nessuno è davvero amico dell’ambiente: troppi i componenti in plastica non riciclabile, a partire dagli inutili e inquinanti cappucci. 

06 settembre 2022
Spazzolini

Un bel sorriso e una bocca sana sono importanti per la nostra salute, sia fisica sia psichica. Per evitare il più possibile la scomoda sedia del dentista (e il salasso che ne deriva), bisogna quindi partire da una corretta igiene orale. Dunque, lavarsi i denti tutti i giorni, almeno mattina e sera, ancora meglio dopo ogni pasto, spazzolandoli bene dalla gengiva al dente per almeno due minuti. Protagonista dei nostri gesti quotidiani dedicati all’igiene orale è lo spazzolino da denti, che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ci invita a cambiare ogni tre mesi perché la sua azione resti efficace, e anche prima se le setole si sono sformate. Ognuno di noi, quindi, dovrebbe usare almeno quattro spazzolini all’anno: una montagna di plastica non riciclabile.

Troppa plastica da smaltire

In Italia, considerando che uno spazzolino pesa circa 17,5 grammi, ogni anno sono 3.700 tonnellate di rifiuti di plastica derivanti dagli spazzolini, l’equivalente di 150mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo. Gli spazzolini che troviamo in commercio hanno solitamente il manico in plastica e le setole in nylon e non si riciclano. Infatti, gli spazzolini vanno smaltiti nei rifiuti dell’indifferenziata, non nella plastica (dove possono essere smaltiti solo imballaggi, come le bottiglie, i flaconi o le vaschette…). Non solo. Abbiamo fatto un giro in 40 punti vendita delle insegne più rappresentative della grande distribuzione, delle farmacie e parafarmacie di 4 città, dove su 35 marchi di spazzolini, ben 23 (il 68%) sono venduti con il cappuccio. Addirittura 11 marchi hanno messo sul mercato solo spazzolini con cappuccio, il 32% del totale. Il cappuccio, sempre in plastica, finisce a sua volta nell’indifferenziata. Anche qui i numeri sono consistenti: 225mila chili di plastica l’anno, l’equivalente di 9mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo. Basta riflettere un attimo per capire che siamo di fronte a un’enorme produzione di plastica inutile e difficile poi da smaltire.

Leggi anche la nostra recensione di Colgate Keep, lo spazzolino amico dell'ambiente.

Copritestina: un accessorio inutile

Pensiamo a quanti cappucci giacciono inutilizzati nei cassetti dei nostri bagni, visto che quasi sempre con lo spazzolino nuovo c’è anche il copritestina. Un accessorio inutile per lo spazzolino di casa, che dobbiamo lasciare nel suo bicchiere dopo aver lavato i denti e non certo chiuso col cappuccio. Lo useremo semmai quando siamo fuori casa, cioè in viaggio, per evitare che la testina dello spazzolino venga a contatto con la sporcizia. Tra l’altro, ci sono diversi studi che dimostrano come l’uso del cappuccio, anziché tenere lontani i batteri dalle setole dello spazzolino, ne favorisce la crescita, perché mantiene più a lungo l’umidità delle setole, creando un ambiente favorevole per la proliferazione di batteri. Insomma, se siete fuori casa, meglio lasciare asciugare le setole prima di chiudere la testina dentro al cappuccio. Fatte queste considerazioni e, tenuto conto della quantità di plastica non riciclabile che si mette in circolazione, possiamo dire che è meglio scegliere sul mercato uno spazzolino venduto senza cappuccio, resistendo alla leva di marketing che ci fa apparire quello che ne è dotato più vantaggioso. Tanto più che sul mercato ci sono cappucci universali con l’apertura laterale che si adattano a tutti i tipi di testina e che possono essere acquistati solo quando davvero se ne ha bisogno. Da qui anche i produttori potranno fare una riflessione. Alla montagna di plastica formata da spazzolini e relativi cappucci dobbiamo aggiungere anche l’imballaggio con cui sono venduti, che nella maggior parte dei casi è fatto da due materiali, cioè plastica incollata sul cartoncino. Così sono più difficili da riciclare, anche per la presenza della colla: bisogna separarli per una raccolta corretta. Sarebbero da vendere con un imballaggio ridotto, monomateriale, meglio ancora in materiale già riciclato (carta o plastica).

Identikit dello spazzolino sostenibile

Come ridurre l’uso di plastica inutile? Intanto, acquistando spazzolini senza cappuccio, se ne abbiamo già uno a casa. Poi le nostre scelte di consumatori possono incidere anche su quelle dei produttori, per renderle più sensibili all’impatto ambientale. Come dovrebbe essere lo spazzolino sostenibile per l’ambiente? Dovrebbe avere il manico in plastica riciclata, la testina cambiabile, un imballaggio fatto da un solo materiale (carta o plastica riciclata). Uno spazzolino che racchiuda tutte queste caratteristiche non lo abbiamo trovato nella nostra analisi sul mercato, dove abbiamo considerato le marche e i modelli più diffusi (Aquafresh, Colgate, Elmex, Gum, Mentadent, Meridol, Oral-b, Sensodyne e Tau-marin) e anche gli spazzolini che per il tipo di materiale utilizzato sembrano più sostenibili (Alcea, Alverde della catena specializzata Dm, Colgate, Edu.care, Jordan, Ocean87, Oral-b, The humble co, Zebra di Tiger) e i pochi spazzolini per i quali è possibile sostituire solo la testina (Io Coop, Ocean87, Silver Care).

Cambia solo la testina

Uno spazzolino con la testina cambiabile da solo riduce in maniera significativa la quantità di plastica da smaltire, visto che il manico durerebbe più a lungo e verrebbe buttata solo la testina. Se si utilizzassero solo spazzolini con testina cambiabile, il risparmio di plastica sarebbe equivalente a 131.100 bottiglie in plastica all’anno. Infatti, le testine produrrebbero l’equivalente di 19mila bottiglie di plastica contro le 150mila bottiglie derivanti dall’utilizzo di soli spazzolini in plastica con testina fissa. Insomma, un impatto ambientale ridotto. Peccato che nella nostra analisi abbiamo trovato solo tre spazzolini con la testina cambiabile sui 34 considerati. Sono Coop, NaturaSì e Silvercare. Attenzione, però, perché anche le testine cambiabili, in alcuni casi, comportano un consumo di plastica inutile: spesso, infatti, sono vendute ciascuna col proprio cappuccio. In questi casi, ovviamente, il beneficio ambientale si riduce.

Un mare di plastica

Le immagini delle isole di plastica che vagano per i mari e le ricerche che mostrano come le microplastiche siano presenti ormai anche in quello che mangiamo devono farci riflettere su come ridurre l’uso della plastica. Anche nella vita quotidiana. Come abbiamo visto, anche quando si lavano i denti si può ridurre il consumo di plastica inutile in diversi modi e il vecchio spazzolino si può riutilizzare per pulire le fughe delle piastrelle, ad esempio. Basti pensare che i rifiuti di plastica generati annualmente da ciascuno di noi variano da 221 chili negli Stati Uniti ai 114 chili nei Paesi europei dell’Ocse, a 69 chili, in media, per Giappone e Corea. L’inquinamento da plastica riguarda sia pesci e animali acquatici sia quelli terrestri, le piante e gli uccelli, perché le sostanze chimiche nocive vengono rilasciate dalle plastiche e giungono alle falde acquifere e ai fiumi. Le materie plastiche che si usano nella produzione sono per lo più vergini o primarie, realizzate con petrolio greggio o gas. Solo il 9% dei rifiuti di plastica viene riciclato, 19% è incenerito e circa il 50% finisce in discariche controllate. Il resto (22%) viene abbandonato in discariche illegali, bruciato a cielo aperto o disperso nell’ambiente. Non solo. Bisogna anche considerare che spesso la plastica viene prodotta e riciclata in Paesi diversi da quelli che la usano, con un impatto ambientale e sociale che viene quindi esternalizzato a discapito dei Paesi produttori. Non dimentichiamo che le nostre scelte d’acquisto impattano sul modello economico e possono renderlo meno inquinante.

Domande frequenti

Rispondiamo ai dubbi più frequenti sugli spazzolini da denti.

Quanto dura uno spazzolino di bambù?
Uno spazzolino di bamboo, come lo spazzolino di plastica ha una durata fino a 3 mesi. Il bamboo però, si conserva meglio se rimane all'asciutto: è quindi importante  sciacquare lo spazzolino con l’acqua del rubinetto per rimuovere il dentifricio residuo dalle setole, e asciugarlo prima di riporlo.
Come riciclare lo spazzolino di bambù?
Per riciclare al meglio il tuo spazzolino di bambù, è opportuno togliere le setole con l’aiuto di una pinzetta per poi buttarle nel contenitore della raccolta indifferenziata. Una volta fatto ciò, il manico può essere smaltito tra i rifiuti organici o nel compost.