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Addio mascherina: ora non è più obbligatoria da nessuna parte

Con la circolare del primo di luglio del Ministero della salute, cadono i restanti obblighi e non resta più nessun luogo dove sia dovuto per legge indossare una mascherina. Resta però la discrezione della dirigenza degli ospedali di porre divieti qualora sia necessario da un punto di vista sanitario.

04 luglio 2024
donna con la mascherina

C'era una volta la mascherina, inseparabile compagna degli anni del Covid. Oggi però, per la precisione con l’inizio del mese di luglio, sono decadute le ultime disposizioni sul controllo della pandemia che prevedevano l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie in alcuni luoghi di cura. Dal primo di luglio, quindi, in nessun reparto o struttura sanitaria vige per legge l’obbligo di indossare una mascherina. Attenzione però: l’ultima circolare ministeriale (qui il pdf) lascia discrezione ai direttori sanitari.

Se comunque vuoi sapere (nonostante non esista più alcun obbligo) in quali situazioni è più prudente continuare a indossare una mascherina, puoi leggere il nostro speciale che valuta caso per caso i vari contesti. Nel frattempo vediamo invece che cosa prevede, a oggi, la normativa italiana.  

Chi è obbligato a indossarla

Come abbiamo detto ormai da tempo, nessuno è più obbligato all'isolamento e ora anche ad indossare la mascherina in nessuna situazione. Dal 1° luglio 2024, sono decaduti gli obblighi delineati dall'ordinanza ministeriale del 28 aprile 2023 la cui validità era stata prorogata fino al 30 giugno 2024.

La nuova circolare mette fine agli obblighi residui vigenti fino a giugno 2024, vale a dire quello di indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie in tutti gli ambulatori e gli ospedali,  lasciando però l’ obbligo di indossare una mascherina in Rsa, strutture di lungodegenza, riabilitative e hospice, ma anche in tutti i reparti ospedalieri che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture (cosa che implica una certa discrezionalità).

A decidere è il Direttore Sanitario

Resta però una certa discrezionalità nelle strutture sanitarie: in tutti i reparti e aree di ospedali e ambulatori, compresi quelli privati, è il Direttore Sanitario a stabilire se è necessario per utenti e visitatori indossare una mascherina. La circolare del 1 luglio raccomanda infatti ai direttori di valutare l’opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus respiratori, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomi respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione.

Nei presidi dove non è previsto il Direttore Sanitario (ad esempio centri diurni, comunità, ecc.) spetta al legale rappresentante dell’Ente, d’intesa con il medico competente, individuare le opportune misure di protezione.

Nei restanti contesti pubblici, dal posto di lavoro alla scuola, ai luoghi pubblici (come gli stadi, le discoteche o i ristoranti), ai trasporti non vige più da tempo alcun obbligo di indossare una mascherina. L’obbligo non è previsto neppure per chi è positivo o per i contatti stretti di un caso acclarato. Tutte le disposizioni aggiornate su come devono comportarsi coloro che risultano positivi al Covid o che sono stati in contatto con un caso, sono disponibili nel nostro speciale sulle raccomandazioni per isolamento

Chi non è tenuto a metterla

Anche qualora in determinati contesti fosse reintrodotto l'uso della mascherina, come ribadito dalla ordinanza del Ministro della Salute del 28 aprile 2023 restano sempre sollevati dall'obbligo di indossarla i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità e per cui la mascherina risulta un ostacolo alla comunicazione.

Quali regole nelle scuole?

In questo momento non ci sono disposizioni specifiche per le scuole e valgono le stesse regole previste per tutti i cittadini e riportate nella circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023.

Negozi, locali e trasporti: quali regole ci sono

Anche in questo caso non c’è alcuna regola particolare da rispettare e questo vale per tutti, anche per i positivi al Covid, per chi ha sintomi suggestivi di Covid e per i contatti stretti di casi acclarati. Secondo le disposizioni della circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023 nessun soggetto è obbligato ad indossare una mascherina, anche se è risultato positivo ad un tampone antigenico o molecolare.

Il Ministero raccomanda a chi è sintomatico di restare a casa fino alla risoluzione dei sintomi, ma non lo obbliga al domicilio, né lo obbliga ad indossare una mascherina se esce di casa. Questo vale anche per i contatti stretti di positivi, come coloro che abitano con una persona con infezione acclarata. Leggi l'approfondimento sulle raccomandazioni per prevenire i contagi. Il fatto che non ci sia l’obbligo di indossare una mascherina non ci deve inibire dall’utilizzarla se vogliamo ridurre le chance di contagiarci. Scopri in quali situazioni potrebbe ancora valere la pena di indossarla.

Sul posto di lavoro, solo raccomandazioni

Non c’è nessun obbligo in particolare per i lavoratori, neanche nel caso abbiano sintomi o siano positivi al Covid. Secondo le disposizioni della circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023 nessun soggetto è obbligato a isolamento, quarantena, autosorveglianza o obbligo di indossare una mascherina fuori di casa.

Il Ministero semplicemente raccomanda a chi è sintomatico di restare a casa fino alla risoluzione dei sintomi, ma non lo obbliga a stare al domicilio. Più in generale, ai positivi (asintomatici o sintomatici) è semplicemente raccomandato di indossare una mascherina quando in contatto con altre persone, per ridurre il rischio di contagio, ma non c’è alcun obbligo per essi. La stessa regola vale per i contatti di positivi (per esempio chi abita con un caso acclarato di Covid ): non c’è più alcun obbligo di autosorveglianza o di indossare una mascherina Ffp2 in pubblico.

Per di più, la positività al tampone antigenico o molecolare in assenza di sintomi oggi non costituisce più una richiesta legittima per avere il certificato di malattia dal medico di famiglia, in quanto non è più previsto alcun isolamento per gli asintomatici. Dunque, i lavoratori positivi asintomatici sarebbero tenuti ad andare al lavoro.

Nessun intoppo invece per i casi sintomatici, che il medico può valutare in modo oggettivo ai fini della certificazione di malattia, anche se in assenza di un tampone “ufficiale” di una farmacia o di un ambulatorio analisi potrà solo fare una diagnosi aspecifica (cioè di sintomi simil-influenzali o di sospetto Covid), anche in presenza di un test antigenico casalingo. Nel nostro speciale ti spieghiamo cosa davvero fare quando sei (o pensi di essere) positivo.

Strutture sanitarie: resta ampia discrezionalità

Le regole variano a seconda delle strutture sanitarie.

Ospedali e Rsa

L’uso di un dispositivo di protezione delle vie respiratorie non è più obbligatorio per visitatori e utenti di reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, individuati dalle direzioni sanitarie. Quanto stabilito dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 28/04/2023 la cui validità era stata recentemente prorogata fino al 30 giugno 2024 viene a decadere con la nuova circolare del 1 luglio 2024.

Attenzione però: seppur non esista più un obbligo ai sensi di legge, la circolare ministeriale stabilisce che siano i direttori sanitari a verificare se non sia opportuno adottare misure di contenimento del rischio di infezione da virus respiratori, anche richiedendo a visitatori e lavoratori di indossare un dispositivo di protezione individuale in alcuni contesti e reparti, sulla base della valutazione dei rischi di trasmissione. 

Ambulatori di medici di famiglia e pediatri

Per quanto riguarda gli ambulatori medici, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di  protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

FIMMG e FIMP, le federazioni nazionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, da tempo hanno fornito delle indicazioni (non vincolanti) sull’uso delle mascherine FFP2 negli ambulatori di medici di base e pediatri a seconda del periodo dell’anno, dello scenario epidemiologico e del contesto organizzativo 

  1. Aprile-Ottobre: periodo a bassa circolazione di virus respiratori. In questo periodo, le mascherine FFP2 sono raccomandate per:
    1. Pazienti con sintomi simil-influenzali: mal di gola tosse, febbre, raffreddore, nausea, diarrea
    2. Soggetti ad alto rischio (fragili, immunodepressi, …)
    3. Accompagnatori di pazienti con sintomi simil-influenzali e di soggetti fragili
  2. Ottobre-Novembre: periodo a media circolazione di virus respiratori. In questo periodo, le mascherine FFP2 sono raccomandate per:
    1. Medici e collaboratori dello studio
    2. Pazienti con sintomi simil-influenzali: mal di gola tosse, febbre, raffreddore, nausea, diarrea)
    3. Soggetti ad alto rischio (fragili, immunodepressi, …)
    4. Accompagnatori di pazienti con sintomi simil-influenzali e di soggetti fragili

    Per gli altri pazienti privi di sintomi simil-influenzali che accedono all’ambulatorio è raccomandato solo di indossare una mascherina chirurgica.

  3. Dicembre- Marzo: periodo ad elevata circolazione di virus respiratori. In questo periodo, la mascherina FFP2 è raccomandata a tutti i soggetti che si recano in studio (tranne i soggetti di età inferiore ai sei anni), medici e collaboratori

Resta facoltà del medico decidere come applicare queste regole, che può anche considerare di consigliare l’utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria a pazienti fragili, oncologici, immunodepressi, trapiantati e loro caregiver indipendentemente dal periodo dell’anno e dall’andamento epidemiologico delle infezioni.

Leggi anche il nostro approfondimento su cosa fare se sei o pensi di essere positivo e tutti i nostri consigli sul raffreddore.