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Medico di base: quando serve, come si sceglie, come si cambia

21 settembre 2023
medico di base

Il medico di base è la figura di collegamento tra cittadino e servizio sanitario. Quali sono i suoi compiti? Le prestazioni sono sempre gratuite? Se ti trasferisci cosa devi fare? Tutte le risposte sui suoi doveri, su come si sceglie, come si cambia e in quali casi è necessario.

L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure importantissime: il medico di base (o di famiglia) e il pediatra. Questi medici non sono dipendenti “pubblici” delle aziende sanitarie locali, ma sono liberi professionisti che prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operano cioè in “convenzione” con il Servizio Sanitario, valutando le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l'accesso ad esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non). In particolare, il medico di base è una fondamentale figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale.

Quali sono i doveri del medico di base?

In linea generale, il medico di base deve:

  • tutelare la salute dei propri pazienti mediante attività di diagnosi, terapia, riabilitazione, prevenzione a livello del singolo individuo e della sua famiglia, e di educazione sanitaria;
  • garantire livelli essenziali e uniformi di assistenza, soddisfacendo i bisogni sanitari dei pazienti sia nell’ambulatorio sia al domicilio del paziente;
  • contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura sanitaria e alla conoscenza del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale;
  • aderire a specifiche campagne promosse ed organizzate dalle Regioni e/o dalle Aziende Sanitarie.

Nello specifico, i compiti del medico sono numerosi e consistono nel:

  • gestire le patologie acute e croniche dei suoi assistiti;
  • occuparsi dei pazienti in vari ambiti: l’assistenza programmata al domicilio dell'assistito (anche in forma integrata con l'assistenza specialistica, infermieristica e riabilitativa, in collegamento se necessario con l'assistenza sociale), l’assistenza programmata nelle residenze protette;
  • fare visite domiciliari ed ambulatoriali a scopo diagnostico e terapeutico;
  • chiedere la consulenza a medici specialisti;
  • aggiornare la scheda sanitaria dei pazienti;
  • redigere certificazioni obbligatorie per legge ai fini della riammissione alla scuola dell'obbligo, agli asili nido, alla scuola materna e alle scuole secondarie superiori;
  • rilasciare certificazioni di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche;
  • rilasciare la certificazione per l'incapacità temporanea al lavoro.

Quanti pazienti può avere e quando è tenuto a riceverli?

Il medico di base può assistere fino a un massimo di 1.500 pazienti (ma fino a 1800 nelle aree dove c’è carenza) e deve garantire l’apertura dello studio per 5 giorni alla settimana, secondo i seguenti criteri:

  • preferibilmente dal lunedì al venerdì, con previsione di apertura per almeno due fasce pomeridiane o mattutine alla settimana e comunque con apertura il lunedì; 
  • nelle giornate di sabato il medico non è obbligato a svolgere attività ambulatoriale però deve effettuare le visite domiciliari che ritiene opportune entro le ore 10 dello stesso giorno, ed eventualmente quelle che non ha ancora effettuato, che sono state richieste il giorno precedente dopo le ore 10 del mattino;
  • rispettando un orario congruo stabilito in base al numero degli iscritti: non inferiore a 5 ore settimanali fino a 500 assistiti, 10 ore settimanali da 500 a 1000 assistiti, 15 ore settimanali da 1.000 e 1.500 assistiti e 18 ore settimanali se supera i 1500 assistiti;
  • l’orario di studio deve comunque essere definito anche in relazione alle necessità degli assistiti e all'esigenza di assicurare una prestazione medica corretta ed efficace.

L’orario con il nominativo del medico deve essere esposto all'ingresso dello studio medico. 

Gli appuntamenti possono essere fissati sia attraverso prenotazione telefonica, sia con altre modalità. Il medico è contattabile durante gli orari di ambulatorio e con le modalità indicate ai propri pazienti (che sono disciplinate dagli Accordi Integrativi Regionali) ma non è tenuto alla reperibilità, né può sostituirsi per i casi urgenti al Pronto soccorso o al 112. Se lavora in associazione è possibile rivolgersi agli altri medici associati solo per prestazioni non rimandabili al giorno successivo e nel rispetto degli orari e delle modalità organizzative dei singoli studi.

Le visite domiciliari sono gratuite, ma è il medico a decidere se è un caso grave e urgente e se il paziente è effettivamente non trasportabile in studio: qualora reputi ingiustificata la richiesta, il medico può decidere di far pagare la visita. Per quanto riguarda le tempistiche, le visite domiciliari, sono eseguite di norma nel corso della stessa giornata o entro le ore 12 del giorno successivo, compreso il sabato.  

È possibile che il medico riceva solo su appuntamento?

Il medico può fissare l’appuntamento ai suoi assistiti però non può rifiutarsi di ricevere un paziente che si presenti in ambulatorio senza appuntamento per una richiesta d’urgenza.

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Medico di base: come sceglierlo?

Al compimento dei 14 anni d’età ogni cittadino è tenuto a scegliere il proprio medico di famiglia. La scelta è possibile anche a partire dal sesto anno d’età, qualora i genitori desiderino spostare il figlio dal pediatra al medico di base.

Per scegliere il medico di base si può accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico (dove è possibile effettuare il cambio del medico direttamente on-line), oppure si può consultare l’elenco dei medici convenzionati che si trova negli uffici delle Aziende sanitarie territoriali o sui siti internet delle stesse e recarsi all’Ufficio anagrafe sanitaria del Distretto sanitario di residenza o in farmacia per comunicare la scelta, munito di:

  • tessera sanitaria,  
  • un documento di riconoscimento.

Oltre alle informazioni ricevute negli uffici dell'Azienda sanitaria, può comunque essere una buona idea, prima di iscriversi, contattare il medico e recarsi nel suo studio per un colloquio. E’ una modalità utile per conoscersi, ma non è prevista dalla normativa: il medico potrebbe rifiutarsi o chiedere addirittura il pagamento di una parcella.

Posso scegliere il medico di base in un distretto sanitario diverso dal mio?

Il cittadino che vuole iscriversi negli elenchi di un medico di medicina generale che lavora in un ambito territoriale diverso da quello della sua residenza lo può fare nel caso in cui il medico accetti l’assistenza e ci siano condizioni di vicinanza geografica. La scelta viene effettuata presso gli uffici del Distretto dell’Azienda sanitaria.

Prestazioni, certificati e visite

Il medico di famiglia assicura le seguenti prestazioni a titolo gratuito:

  • visita medica ambulatoriale e domiciliare;
  • prescrizione di farmaci, richieste di visite specialistiche e di accertamenti diagnostici sia strumentali che di laboratorio;
  • proposta di ricovero alla struttura ospedaliera;
  • proposte di cure domiciliari alternative al ricovero;
  • rilascio gratuito dei seguenti certificati medici previsti dagli accordi nazionali:
    - certificati di riammissione a scuola dopo malattia,
    - certificazione di idoneità allo svolgimento di attività sportiva non agonistica solo in ambito scolastico,
    - certificati di malattia per i lavoratori.

Alcuni certificati medici sono a pagamento e il tariffario è esposto nell'ambulatorio medico:

  • le certificazioni di invalidità civile o di infortunio sul lavoro;
  • le certificazioni di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche;

Inoltre, sono a pagamento:

  • prestazioni non comprese nei compiti e nelle attività previste dall’accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale Tra queste possono essere presenti suture di ferite superficiali, rimozione di punti di sutura, medicazioni, somministrazione di vaccini, ecc. È necessario quindi informarsi prima di richiedere la prestazione;
  • le prestazioni richieste e svolte in fasce orarie notturne prefestive e festive;
  • le visite ambulatoriali e domiciliari occasionali effettuate da un medico di famiglia che non sia il proprio.

Visita domiciliari: quando ne ho diritto? È gratuita?

Quando l'assistito non è trasferibile, ovvero quando non può essere trasportato presso l’ambulatorio, il medico deve recarsi presso il suo domicilio per visitarlo. Ma è il medico che valuta la non trasferibilità e quindi l’opportunità di fare una visita domiciliare. L’assistito ha il diritto di ricevere una visita domiciliare anche qualora il medico dovesse considerarlo trasferibile ma, in questo caso, dovrà pagare la prestazione.

La visita domiciliare deve essere eseguita di norma nel corso della stessa giornata o entro le ore dodici del giorno successivo, compreso il sabato.

Sarà cura del medico organizzare la modalità di ricevimento delle richieste di visita domiciliare. Sia il medico che l'Azienda sanitaria territoriale devono darne comunicazione ai pazienti.

Il medico può decidere di revocare l'assistenza dei suoi assistiti?

Il medico di famiglia ha la facoltà di revocare l’assistenza al singolo cittadino comunicando all’Azienda sanitaria territoriale i suoi motivi (tra questi, ad esempio, la turbativa del rapporto di fiducia). Agli effetti assistenziali, la ricusazione decorre dal 16° giorno successivo alla sua comunicazione. Successivamente, l’Azienda sanitaria informerà il cittadino che dovrà scegliere un nuovo professionista.

Il cittadino può revocare o cambiare medico?

Il cittadino può scegliere di cambiare medico in qualunque momento senza motivare la revoca, utilizzando le procedure prime illustrate, ed effettuare una nuova scelta che, ai fini assistenziali, ha effetto immediato.

Ho bisogno del medico ma non è reperibile: a chi mi posso rivolgere?

Il medico è contattabile solo durante gli orari di ambulatorio, che è tenuto a indicare ai propri assistiti: non è tenuto alla reperibilità, né può sostituirsi al Pronto Soccorso o al 112. Nei casi di reale urgenza, sono questi i servizi a cui rivolgersi. Negli orari serali, dopo le ore 20, è possibile rivolgersi al servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia Medica) contattando telefonicamente la centrale operativa o direttamente il medico attraverso il numero dedicato.

La necessità dell’intervento al domicilio sarà valutata di caso in caso e l’operatore chiederà le generalità per registrare l’intervento.

Se mi trovo in un paese in cui non sono residente, posso farmi visitare da un altro medico di base?

Se il paziente, che si trova eccezionalmente al di fuori del proprio comune di residenza, si rivolge a un medico di famiglia diverso dal proprio può essere visitato a pagamento. Il costo stabilito per la prestazione è di 20 euro se è effettuata in ambulatorio e 35 euro presso il domicilio.

Mi sono trasferito ma non ho la residenza: posso avere comunque il medico di base?

Per soggiorni superiori a 3 mesi per motivi di studio, lavoro e salute in luoghi in cui non si ha residenza, il cittadino può scegliere il medico di famiglia temporaneo.

Per farlo occorre recarsi presso gli uffici dell’azienda sanitaria del luogo di soggiorno con un’autocertificazione di domicilio, l’attestazione di revoca del medico nel precedente luogo di residenza e la documentazione che attesti una delle condizioni previste (lavoro, studio o salute). Il cittadino viene quindi cancellato temporaneamente dall'Asl di residenza e dal proprio medico nel comune di residenza (ma vi si potrà reiscrivere al suo ritorno). 

L'Azienda sanitaria territoriale riconosce questo permesso da 3 mesi a 1 anno, ma è possibile il rinnovo ogni anno presentando i necessari documenti. Qualora il soggiorno in un paese diverso da quello di residenza abbia durata inferiore a tre mesi, è possibile rivolgersi a un altro medico di base pagando ogni volta la prestazione ricevuta. 

In tal caso, prima di partire, è utile informarsi per sapere se la prestazione sarà rimborsata dall’Azienda sanitaria di residenza.

Un medico può rifiutarsi di prescrivermi un esame o un farmaco?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni. Il suo dovere è quello di tutelare la salute del paziente, anche nei confronti dei possibili danni provocati da esami o farmaci inappropriati. Pertanto egli può e deve rifiutarsi di prescrivere farmaci, visite specialistiche, indagini strumentali e di laboratorio qualora li reputi in contrasto con tale finalità.

Il medico di base può rifiutarsi di prescrivere un farmaco indicato da uno specialista?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni: pertanto il medico non è obbligato a trascrivere sul ricettario regionale prescrizioni di altri medici da lui non condivise, nell’interesse della salute del paziente.

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