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Il pediatra di libera scelta: dubbi e chiarimenti

22 settembre 2023
pediatra

Il pediatra di libera scelta è il medico di fiducia impegnato nella prevenzione, cura e riabilitazione dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni. Ma come si sceglie e quali sono i suoi compiti?

L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure importantissime: il medico di base (o di famiglia) e il pediatra. Questi medici non sono dipendenti "pubblici" delle aziende sanitarie locali, ma sono liberi professionisti che prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operano cioè in “convenzione” con il Servizio Sanitario, valutando le cure e gli approfondimenti necessari per i pazienti, regolando l'accesso ad esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti (farmacologici e non). In particolare il pediatra è la prima figura di collegamento tra il cittadino e il Servizio Sanitario Nazionale che incontriamo nella nostra vita.

Fino a quale età si può essere seguiti dal pediatra?

Il pediatra di libera scelta è il medico di fiducia impegnato nella prevenzione, cura e riabilitazione dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni:

  • i bambini da 0 a 6 anni sono obbligatoriamente iscritti ad un pediatra di fiducia;
  • i bambini da 6 a 14 anni possono indifferentemente essere iscritti ad un pediatra o ad un medico di famiglia. Si può scegliere di continuare ad avere il pediatra fino a 14 anni oppure passare con il medico di famiglia dei genitori dai 6 anni.

Gli adolescenti da 14 a 16 anni in particolari situazioni, (come la presenza di patologie gravi o handicap documentato) possono continuare ad essere assistiti dal pediatra di fiducia, su richiesta del genitore e previa accettazione del medico medesimo, secondo quanto regolamentato dalle scelte in deroga. Al compimento dei 14 anni, la revoca è automatica. Pertanto il genitore deve recarsi presso l’Azienda sanitaria locale per iscrivere proprio figlio presso un medico di base.

Quali sono i compiti del pediatra?

Il pediatra di famiglia è il primo riferimento dei genitori per la salute globale del bambino. In generale:

  • segue il bambino nella sua crescita;
  • ne verifica lo sviluppo con visite periodiche (bilanci di salute); 
  • fornisce ai genitori informazioni sanitarie, in particolare sui corretti stili di vita e sulle vaccinazioni pediatriche; 
  • effettua le visite ambulatoriali in caso di malattia. Inoltre il pediatra può partecipare a progetti di educazione sanitaria formulati con l'Azienda sanitaria territoriale.

Nello specifico, i compiti del pediatra sono:

  • la presa in carico del neonato entro il primo mese di vita;
  • le visite ambulatoriali e domiciliari a scopo diagnostico e terapeutico, comprese le prescrizioni farmaceutiche e diagnostiche;
  • il consulto con lo specialista in sede ambulatoriale o domiciliare;
  • l'accesso presso gli ambienti di ricovero in fase di accettazione, di degenza o dimissione del proprio paziente;
  • le certificazioni ai fini della riammissione agli asili nido, alla scuola materna, alla scuola dell'obbligo e alle scuole secondarie superiori, e ai fini dell'astensione dal lavoro del genitore a seguito di malattia del bambino;
  • la certificazione di stato di buona salute per lo svolgimento di attività sportive non agonistiche a seguito di richiesta dell'autorità scolastica competente;
  • richiesta di indagini specialistiche, proposte di ricovero e di cure termali;
  • osservanza e rilevazioni di reazioni indesiderate post-vaccinali.

Quanti pazienti può avere un pediatra?

Il pediatra può seguire di regola non più di 800 assistiti. Possono essere però concesse deroghe in relazione a particolari situazioni locali, come avviene nel caso in cui in una zona non c'è disponibilità di altri pediatri, oppure quando in una famiglia si aggiunge un nuovo bambino. Alcune regioni possono inoltre dare la facoltà alle Aziende sanitarie territoriali di aumentare il loro numero di pazienti fino al raggiungimento di 1000 pazienti.

Quando riceve il pediatra?

Lo studio del pediatra deve essere aperto agli assistiti per 5 giorni alla settimana, secondo i seguenti criteri:

  • preferibilmente dal lunedì al venerdì, nella fascia 8:00-20:00, con alternanza di apertura al mattino e al pomeriggio e con orario settimanale non inferiore a: 5 ore fino a 250 assistiti; 10 ore da 251 a 500 assistiti; 15 ore da 501 a 880 assistiti e 18 ore se gli assistiti superano gli 880. 
  • rispettando un orario congruo in base al numero degli iscritti e comunque non inferiore a: 5 ore settimanali fino a 250 assistiti, 10 ore settimanali da 251 a 500 assistiti e 15 ore settimanali da 501 a 840 assistiti. Superato il numero di 840 assistiti, gli accordi regionali definiscono le eventuali ulteriori aperture degli ambulatori;
  • l’orario di studio è definito dal pediatra anche in relazione alle necessità degli assistiti iscritti nel suo elenco e alla esigenza di assicurare una prestazione medica corretta ed efficace.  I pediatri devono comunicare alle aziende sanitarie e agli assistiti le modalità di organizzazione, gli orari di apertura degli studi ed i recapiti telefonici di riferimento al fine di garantire una costante informazione.
Nel caso in cui il bambino non possa recarsi in ambulatorio, il genitore può chiedere una visita domiciliare ma è il pediatra a stabilire se è necessaria, avendo riguardo delle condizioni cliniche e della possibilità di spostamento in sicurezza del bambino). Di norma, è da eseguire nel corso della stessa giornata o entro le dodici del giorno successivo, compreso il sabato.

È possibile che il pediatra riceva solo su appuntamento?

Salvi i casi di urgenza, le visite possono essere erogate attraverso un sistema di prenotazione. Lo stabilisce l’accordo collettivo dei pediatri. 

Pediatra: come sceglierlo?

Il pediatra va scelto dai genitori appena nasce il bambino ed è garantito fino al compimento di 6 anni.

La scelta del pediatra può essere effettuata presso gli Uffici Scelta/Revoca dell’Azienda sanitaria territoriale, oppure on-line, accedendo al proprio fascicolo sanitario elettronico. Si potrà scegliere fra tutti i pediatri iscritti negli elenchi relativi all’ambito territoriale di residenza che non abbiano superato il massimale individuale di assistiti.

Posso scegliere il pediatra in un distretto sanitario diverso dal mio?

Se nel territorio di residenza non c’è nessun pediatra disponibile, può essere scelto un medico di medicina generale. Tali scelte sono iscritte in un separato elenco. Qualora venga inserito un pediatra, l’Azienda comunica al genitore/tutore legale di ogni bambino inserito nell’elenco ed al medico che li assiste, la possibilità di effettuare la scelta in favore del pediatra disponibile.

Il cittadino che vuole iscrivere il proprio figlio negli elenchi di un pediatra che lavora in un ambito territoriale diverso da quello della sua residenza lo può fare sempre che il medico accetti l’assistenza e ci siano condizioni di vicinanza geografica. La scelta viene effettuata presso gli uffici del Distretto dell’Azienda sanitaria territoriale.

Come si iscrive un nuovo nato al Servizio Sanitario Nazionale?

Subito dopo la nascita, i genitori, per poter ricevere la tessera sanitaria a casa, devono presentare la dichiarazione di nascita al Comune di residenza, che attribuisce al neonato il codice fiscale, utilizzando un sistema informatico collegato con l’Anagrafe Tributaria gestita dall’Agenzia delle entrate. Con l’attribuzione del codice fiscale, viene così emessa anche la prima tessera sanitaria del neonato, che vale un anno e viene spedita all'indirizzo di residenza, coincidente con quello della madre. Nel momento in cui i genitori (o tutori) registrano il bambino all’Asl di competenza e scelgono il medico pediatra, una nuova tessera sanitaria, con validità di sei anni viene spedita presso l’indirizzo di residenza.

Prestazioni, certificati e visite: gratis e a pagamento

Il pediatra assicura le seguenti prestazioni a titolo gratuito:

  • visite ambulatoriali e domiciliari a scopo preventivo, diagnostico o terapeutico;
  • accesso alle aziende ospedaliere, per seguire più da vicino la degenza del paziente;
  • prescrizione di farmaci;
  • certificazioni obbligatorie ai fini della riammissione alla scuola dell’obbligo, agli asili nido, alla scuola materna o dell’astensione dal lavoro del genitore a seguito di malattia del bambino;
  • richiesta di visite specialistiche, di analisi cliniche e di diagnostica strumentale;
  • proposte di ricovero ospedaliero;
  • aggiornamento di una scheda sanitaria pediatrica;
  • prestazioni terapeutiche e dagnostiche (ad es. medicazioni, rimozione punti, tampone faringeo);
  • certificati per l’idoneità a eseguire attività non agonistiche in ambito scolastico;
  • l'attivazione dell’assistenza domiciliare in caso di bambini non autosufficienti o appena dimessi dall’ospedale;
  • la gestione dei rapporti con eventuali specialisti che seguono un suo paziente.

Alcune prestazioni e certificati medici sono a pagamento e il tariffario è esposto nell'ambulatorio del medico:

  • visite occasionali, fatte cioè a un bambino che non sia fra i propri assistiti;
  • certificati diversi da quelli a carico del Servizio Sanitario Nazionale (ad es. per la palestra, per la piscina, per le assicurazioni);
  • visite ambulatoriali e domiciliari, richieste ed eseguite fuori orario;
  • esami diagnostici non previsti dagli Accordi Nazionali.

Visita domiciliare: quando ne ho diritto? E' gratuita?

Il pediatra effettua, quando lo ritiene necessario, anche visite domiciliari, senza spesa aggiuntiva da parte dei genitori.

Le visite domiciliari devono essere eseguite di norma nel corso della stessa giornata o entro le dodici del giorno successivo, compreso il sabato.

Nel caso si richieda una visita domiciliare che il pediatra non ritiene necessaria, la visita sarà a pagamento.

Il pediatra può decidere di revocare l’assistenza dei suoi assistiti?

Il pediatra ha la facoltà di revocare l’assistenza del bambino, comunicando all'Azienda sanitaria territoriale i suoi motivi. Successivamente, l'Azienda sanitaria informerà i genitori che dovranno scegliere un nuovo professionista.

Il cittadino può revocare o cambiare pediatra?

Senza darne motivazione, Il genitore/tutore legale può revocare in qualsiasi momento la scelta del pediatra, utilizzando le procedure dell’Azienda Sanitaria, ed effettuare una nuova scelta che, ai fini assistenziali, ha effetto immediato.

Ho bisogno del pediatra ma non è reperibile: a chi posso rivolgermi?

Il pediatra è contattabile durante gli orari di ambulatorio, che è tenuto ad indicare ai propri assistiti. Nei casi di reale urgenza, i servizi a cui rivolgersi sono:

  • il Pronto soccorso, 118 o 112 per i casi urgenti e gravi; 
  • la continuità assistenziale (ex Guardia Medica), attivo dal lunedì al venerdì dalle 20:00 alle 8:00, mentre nei festivi e prefestivi è operativa 24 ore su 24. 

Il servizio di Guardia Medica pediatrica è presente solo in alcune città. Negli altri casi la Guardia Medica è unica sia per gli adulti che per i bambini.

Se non ho la residenza, posso scegliere un pediatra temporaneo?

Per soggiorni superiori a 3 mesi che obbligano la famiglia a trasferirsi in altri luoghi, dove non si ha residenza, il cittadino, oltre che scegliere un medico di famiglia temporaneo, può scegliere anche il pediatra temporaneo per il proprio figlio.

Per farlo occorre recarsi presso gli uffici dell’azienda sanitaria del luogo di soggiorno con un’autocertificazione di domicilio, l’attestazione di revoca del pediatra nel precedente luogo di residenza e la documentazione che attesti una delle condizioni previste (lavoro, studio o salute). 

L'Azienda sanitaria territoriale riconosce questo permesso da 3 mesi a 1 anno.

Un pediatra può rifiutarsi di prescrivermi un esame o un farmaco?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni. Il suo dovere è quello di tutelare la salute del paziente, anche nei confronti dei possibili danni provocati da esami o farmaci inappropriati. Pertanto egli può e deve rifiutarsi di prescrivere farmaci, visite specialistiche, indagini strumentali e di laboratorio qualora li reputi in contrasto con tale finalità.

Il pediatra può rifiutarsi di prescrivere un farmaco indicato da uno specialista?

Ogni medico si assume personalmente le responsabilità delle sue prescrizioni: pertanto il medico non è obbligato a trascrivere sul ricettario regionale prescrizioni di altri medici da lui non condivise, nell’interesse della salute del paziente.

Lo specialista riveste un ruolo di consulenza, preziosa, ma limitata dalla incompleta conoscenza di tutta la storia clinica e familiare del paziente. Inoltre tutti gli specialisti nello svolgimento dell’attività istituzionale per le strutture pubbliche e private accreditate del Servizio Sanitario Regionale devono prescrivere direttamente eventuali ulteriori visite ed esami necessari per rispondere al quesito diagnostico posto dal Medico di Medicina Generale.