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Proteggere la casa con una polizza: una tendenza in crescita

La pandemia di Covid-19 ha cambiato il modo degli italiani di interagire con la propria abitazione, aumentando l’attenzione per gli spazi domestici e creando nuovi bisogni. Questo prefigura una crescente domanda di servizi accessori che potrebbe portare ad un cambiamento delle abitudini anche in ambito assicurativo, sebbene la percentuale di case assicurate nel nostro paese rimanga comunque inferiore a quella europea.

16 luglio 2021
casa

È ormai un fatto noto che la pandemia da nuovo coronavirus del 2020-2021 abbia rivoluzionato e in alcuni casi stravolto, le vite degli italiani. Dal lavoro al tempo libero, dai rapporti sociali a quelli affettivi, praticamente nessun aspetto del quotidiano di una persona è stato risparmiato dal Covid-19. Non sorprende quindi che, con le persone costrette a stare tra le mura domestiche per diversi periodi di tempo più o meno prolungati, il rapporto degli italiani con la propria abitazione abbia subito dei cambiamenti.

Le lunghe fasi di lockdown hanno infatti mutato il modo di concepire la casa, creando nuove esigenze e attenzioni. Da luoghi strettamente privati custodi della propria intimità, le abitazioni si sono trasformate in spazi ibridi dove svolgere attività che precedentemente venivano esercitate altrove, divenendo persino utili all’interazione (a distanza) con il mondo esterno. E se tale evoluzione era per la verità in atto già da diversi anni, è indubbio che la pandemia abbia impresso un’accelerazione al fenomeno, con gli italiani diventati molto più attenti alla cura ed alle dimensioni dei propri spazi abitativi.

Domanda di servizi sulla casa in crescita

La tendenza in atto sembrerebbe poter influire anche sulla domanda di servizi accessori come la stipula di polizze assicurative che, tradizionalmente, non trova molto spazio tra le abitudini di spesa degli italiani. Una maggiore attenzione verso i servizi assicurativi risulta, ad esempio, dalla “Home & Motor Insurance Survey” di Deloitte in cui la società di consulenza si interroga sui comportamenti d’acquisto dei consumatori post-pandemia. Secondo lo studio, sebbene gli approcci all’assicurazione di tipo tradizionali rimangano prevalenti, lo sviluppo di canali e soluzioni alternative da parte delle compagnie assicurative troverebbe una buona risposta nei consumatori, soprattutto nella generazione cosiddetta Millennials.

Gli italiani si dimostrano interessati a nuovi concept di offerta, primo fra tutti la Home Concierge, in cui vengono forniti servizi di assistenza come l’elettricista o l’idraulico e che risulta gradita a circa il 75% del campione e al 83% della fascia Millennials. Ma lo studio evidenzia che anche soluzioni in grado di offrire livelli di copertura personalizzabili in base all’effettiva presenza in casa di persone o di oggetti di valore (Higly Self Controlled Adjustable) od il monitoraggio dei consumi domestici (Connected and Preventative Protection) suscitano interesse, attirando l’attenzione, rispettivamente, del 74% e del 72% del campione analizzato. Significativa risulta, inoltre, la propensione all’acquisto attraverso canali digitali che per i prodotti assicurativi sulla casa raggiunge il 29% ed il 36% tra i Millennials, benché, secondo Deloitte, la rete agenziale rimanga il canale principale.

Ma percentuale di assicurazione danni ancora bassa

Ciò potrebbe non stupire, all’apparenza, data l’affezione che gli italiani mostrano verso la casa, molto maggiore di quella di altri paesi europei. Secondo i dati Istat, nel 2019 circa 80% degli italiani risultava proprietario di casa contro il 20% degli affittuari. Per fare un paragone, in Germania la percentuale dei proprietari era intorno al 51%, in Austria del 55% mentre in Francia e Regno Unito si attestava verso il 64-65%. L’Italia risulta prima tra i paesi europei del G7, anche se dietro a paesi come Romania e Slovacchia dove la percentuale di proprietari supera il 90%, secondo le rilevazioni dell’ufficio europeo di statistica.

Ma nonostante questo, i dati sulle coperture assicurative mostrano una realtà differente. La percentuale delle case assicurate in Italia rimane comunque bassa, come evidenziano i dati dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA). Circa il 46% delle abitazioni risultava coperta da una polizza antincendio alla fine del primo trimestre 2019, di cui però circa il 20% erano legate al relativo mutuo d’acquisto e, di conseguenza, obbligatorie. La distribuzione risultava inoltre disomogenea all’interno del paese con percentuali che, secondo l’associazione, toccavano un minimo del 10-20% in alcune regioni del Sud Italia. Ed il confronto con gli altri paesi europei rende il deficit di copertura ancora più evidente: in termini di premi versati, le polizze del settore danni hanno rappresentato appena 1.9% del PIL nel 2019 contro una media del 4.5% dei paesi Ocse, secondo il rapporto annuale dell’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. L’Italia risultava ultima tra i principali paesi europei, dietro la Francia che si attestava intorno al valore medio e Germania e Regno Unito che erano poco sotto il 4%. La Spagna si collocava poco sotto il 3% ma comunque dieci posizioni sopra il nostro paese, secondo il rapporto.

Prospettive positive per i prodotti assicurativi

Ci sono però dei segnali sul mercato che possono far intravvedere una prospettiva positiva per i prodotti assicurativi, almeno nel medio periodo. Un sondaggio Nielsen effettuato per Prima Assicurazioni mostra come circa 6 italiani su 10 hanno o sarebbero disposti a stipulare una polizza assicurativa per la propria casa. E che una percentuale significativa di proprietari non aventi mutuo (55.4%), quindi non obbligati a stipulare una polizza come condizione imposta dalla banca, ha assicurato la propria casa in maniera proattiva, considerando importante avere una tale copertura.

Il recente Osservatorio di Sara Assicurazioni mette in luce come quasi un terzo degli italiani non si senta al sicuro nella propria casa perché preoccupato degli eventuali danni che questa possa subire in quanto troppo vecchia o ristrutturata molto tempo prima. Significativo è anche che per circa 88% del campione una polizza assicurativa possa essere lo strumento utile per tutelarsi da questo tipo di rischi. Inoltre, secondo ANIA, la percentuale delle coperture assicurative sulla casa negli ultimi anni è in crescita, salendo a 50.2% alla fine di marzo 2021 contro il 47.9% del primo trimestre 2020. Il dato registra un costante aumento avendo guadagnato 7.4 punti percentuali da marzo 2018.

Infine, un ulteriore impulso alle assicurazioni abitative potrebbe arrivare anche dalle nuove norme sul Superbonus che prevedono una detrazione fiscale del 110% per le spese sostenute tra il primo luglio 2020 ed il 30 giugno 2022 a seguito di interventi di riqualificazione energetica e antisismica. Per quest’ultima tipologia di interventi, la cessione del credito ad un’assicurazione e la contestuale stipula di una polizza per eventi catastrofali, da diritto ad una detrazione fiscale del 90% sul premio pagato anziché dell’attuale 19%. Segnali incoraggianti che dovranno essere confermati alla prova dei dati.

Altroconsumo Connect ha selezionato diverse soluzioni che riguardano il mondo della casa: una polizza per i danni da calamità naturali, una di assistenza, una per l’incendio legato al mutuo.

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