Speciali

Assicurarsi contro gli eventi estremi: perché serve, soprattutto in Italia

L’Italia è uno dei paesi in Europa più esposti al rischio di eventi climatici estremi ma, nonostante una consapevolezza crescente, risulta agli ultimi posti come copertura assicurativa. Il cambiamento climatico sta aumentando l’incidenza di tali fenomeni naturali in tutto il mondo, spingendo anche l’industria assicurativa ad interrogarsi sull’offerta e sulle dinamiche evolutive in atto.

04 maggio 2023
paese alluvionato

È sempre più in primo piano l’attenzione verso l’emergenza climatica e sui rischi legati al crescente numero di calamità naturali che si stanno verificando. La mappa del rischio climatico di Legambiente certifica che da gennaio a luglio del 2022 sono stati registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, il numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. Dal 2010 ad oggi, nota ancora l’Associazione, il paese è stato interessato da 1.318 eventi, di cui quasi il 40% sono stati allagamenti dovuti a piogge intense, seguiti da trombe d’aria (28%) e danni da piogge (12%).

Eventi climatici estremi in aumento

Il cambiamento climatico non è solamente un tema con cui animare qualche conferenza o riempire le pagine dei giornali bensì un problema che ha ricadute reali sulla vita delle persone. Una di queste sono sicuramente gli eventi climatici estremi come alluvioni, terremoti e bombe d’acqua. L’incidenza di tali fenomeni è notevolmente aumentata nel corso degli anni e la correlazione con il cambiamento climatico sembra ormai appurata.

Secondo il report “Human cost of disasters” (redatto dall’ufficio delle Nazioni Unite per la mitigazione del rischio disastri (UNDRR), tra il 2000 ed il 2019 si sono registrati nel mondo circa 7.348 eventi catastrofali che hanno causato 1,23 milioni di morti. Tale situazione rappresenta un deciso incremento rispetto ai vent’anni precedenti quando gli eventi climatici rilevanti furono circa 4.212.

La maggior parte delle differenze è riconducibile a eventi legati al cambiamento climatico che tra il 2000 ed il 2019 sono stati 6.681, +83% rispetto al periodo 1980-1999, ha detto l’UNDRR. Il numero delle inondazioni è più che raddoppiato e rappresenta circa il 44% di tutti gli eventi avversi, seguite da tempeste (28%) e terremoti (8%). Secondo il rapporto, si registra comunque un aumento anche di altri eventi come temperature estreme, incendi o smottamenti.

Italia tra le più a rischio

L’Italia è uno dei paesi europei più esposti ai danni degli eventi catastrofali, anche come numero di persone coinvolte. Nel vecchio continente, i territori “ad alta” e “molto alta” vulnerabilità, dove vive circa il 22% di tutta la popolazione europea, si trovano nelle regioni baltiche e nell'Europa orientale e meridionale, in base a quanto emerge dallo studio Titan (Territorial Impacts of Natural Disasters) del programma europeo Espon specializzato in politiche regionali.

L’Italia, con Grecia, Romania e Bulgaria, è il paese con la maggior parte della popolazione residente in territori molto vulnerabili, seguita da Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Francia, rileva lo studio. Inoltre, il Global Climate Risk Index 2021 pubblicato dall’organizzazione non governativa tedesca Germanwatch, colloca l’Italia al sesto posto nel mondo per numero di morti dovuti ad eventi climatici estremi tra il 2000 ed il 2019 (benché, considerando solo l’ultimo anno, la posizione sia decisamente migliore).

Eppure, nonostante l’elevato rischio, il paese è agli ultimi posti in Europa per coperture assicurative di questo tipo.

L’ultimo rapporto dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicurative (ANIA) evidenzia che circa il 75% delle abitazioni italiane è esposto ad un rischio significativo di calamità naturali ma che poco meno del 5% di esse ha una polizza contro questo tipo di eventi. Anche tra chi possiede un’assicurazione sulla casa che copre il rischio incendio (la cui percentuale sul totale delle abitazioni è comunque bassa, intorno al 52%) il rischio catastrofale è poco sentito: a fine marzo 2022 le polizze erano circa 11.9 milioni ma quasi l’89% di esse non aveva alcuna estensione per il rischio climatico. In base ai dati ANIA, il 4.9% possedeva un’estensione che copriva il solo rischio terremoto, il 2.3% solo il rischio alluvione ed il 4.2% presentava entrambe le coperture.
È vero che queste polizze sono cresciute costantemente negli ultimi anni: dal 2009 (anno del Terremoto dell’Aquila) il numero delle coperture è cresciuto di circa 40 volte, segno di una progressiva sensibilizzazione verso questo tipo di rischi. Ma in termini assoluti, i dati risultano comunque ampiamente insufficienti.

 

Offerta assicurativa: difficile trovare quella giusta 

La bassa copertura di questo tipo di rischi si accompagna comunque ad una difficoltà nell’individuare l’offerta assicurativa adeguata, data la complessità degli eventi trattati. Inoltre, il gap di protezione assicurativa è in costante aumento in tutto il mondo (secondo il Resilience Index del colosso riassicurativo Swiss Re, nel 2021 il gap a livello globale ha raggiunto il massimo storico) è anche vero che in Italia esso è particolarmente elevato. L’Agenzia Ambientale Europea ha calcolato che nel periodo 1980-2020 gli eventi catastrofali hanno generato danni per circa 90 miliardi di euro di cui solo 5 sono stati coperti da assicurazione. Ed anche i risarcimenti da parte dello Stato sono solo una minima parte del totale dei danni subiti (in media circa il 10%, secondo alcune stime).

Possibili soluzioni

Il governo italiano negli anni ha provato a intraprendere qualche iniziativa per incentivare il ricorso a polizze catastrofali. Ad esempio, a partire dal 2018 ha approvato una norma che ha eliminato l’imposta fiscale sui premi di questo tipo di polizze ed introdotto la loro detrazione al 19% ai fini IRPEF. Benché tali agevolazioni stiano producendo degli effetti positivi, il loro effetto è, secondo ANIA, ancora molto limitato e non più sufficiente. L’Associazione da tempo chiede di rendere le assicurazioni contro gli eventi catastrofali obbligatorie. Secondo ANIA, attraverso uno schema nazionale di copertura, il premio medio di queste polizze si attesterebbe su valori contenuti anche per le abitazioni situate nelle zone a più elevato rischio ambientale, favorendo, tra le altre cose, anche un alleggerimento del costo a carico dello Stato.

Il coinvolgimento della controparte pubblica rimane comunque fondamentale dato che gli eventi catastrofali non sono facilmente assicurabili e in futuro, con l’aggravarsi della crisi climatica, potrebbero esserlo ancora meno. Infatti, secondo l’agenzia di rating Fitch, la loro crescente gravità e frequenza potrebbe far lievitare i premi richiesti e causare una possibile contrazione dell’offerta per questo tipo di coperture, dato che i clienti saranno sempre meno disposti a (o non potranno più permettersi di) pagare una protezione del genere.

Dal punto di vista privato, invece, le compagnie dovrebbero puntare a semplificare la proposta contrattuale per favorire la vicinanza al consumatore. Gli italiani considerano le polizze assicurative poco chiare, ha rilevato recentemente un’indagine dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni Ivass. Secondo l’istituto, infatti, solo il 34% del campione considerato ha definito il set informativo dei prodotti assicurativi “abbastanza comprensibile” . La generale comprensibilità del linguaggio assicurativo è considerata dalla maggior parte degli intervistati (54%) come la principale caratteristica su cui si dovrebbe investire, seguita dalla maggiore chiarezza su aspetti specifici (53%) e sulla durata contrattuale (44%).

Leggi anche la nostra news su come funziona il superbonus 2024 e chi ne ha diritto.

 

La proposta di Altroconsumo Connect 

In un simile contesto, AC Connect, il broker della fondazione Altroconsumo, ha pensato di offrire a tutti i soci la possibilità di sottoscrivere una polizza studiata in collaborazione con Net Insurance ed RCApoint Broker per poter assicurare la propria abitazione contro i rischi di eventi catastrofali (terremoto, alluvioni e bombe d’acqua). 

scopri i dettagli

 

I servizi relativi ai prodotti assicurativi illustrati in questa pagina sono erogati da Altroconsumo Connect S.r.l., società commerciale di intermediazione assicurativa, e non da Altroconsumo Edizioni S.r.l. e Associazione Altroconsumo. Cliccando sul pulsante “SCOPRI I DETTAGLI” accedi al sito di Altroconsumo Connect S.r.l., il broker assicurativo costituito dalla Fondazione Altroconsumo, iscritto al Registro degli Intermediari Assicurativi (Sez. B n. B000525056) e soggetto al controllo di IVASS. Altroconsumo Connect S.r.l. opera nel mercato e, tenendo conto dei risultati dei test comparativi e delle indagini sui prodotti assicurativi pubblicate da Altroconsumo, negozia per i soci e i fan di Altroconsumo le polizze assicurative, gestisce i passaggi necessari per l’eventuale acquisto della polizza e la raccolta delle adesioni nel caso sia stato costituito un gruppo di acquisto. L’attività svolta da Altroconsumo Connect S.r.l. è a pagamento e remunerata dalle provvigioni ricomprese nel premio delle polizze stipulate. Ogni successiva comunicazione relativa all’acquisto delle polizze avverrà direttamente ed esclusivamente con Altroconsumo Connect S.r.l., sulla base dell’incarico che verrà ad essa rilasciato dall’interessato.