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Conto corrente e tassazione: quali sono e come pagare meno tasse

Il conto corrente è la chiave di accesso ai servizi bancari e finanziari, un prodotto assolutamente necessario e soggetto a tassazione. Ma quali sono le imposte che colpiscono il conto corrente? E come fare per pagare di meno? Ecco tutte le risposte.

27 agosto 2021
persona che usa calcolatrice

I tipi di tasse

Anche il conto corrente è un prodotto colpito dalle tasse (qualcuno parla di tassa patrimoniale), che, in particolare, sono di due tipi, le tasse sugli interessi attivi e l’imposta di bollo. Vediamole nel dettaglio.

Le tasse sugli interessi attivi

La banca riconosce le tasse sugli interessi attivi sulle giacenze, cioè sul denaro depositato sul conto corrente. Si parla di ritenuta fiscale perché viene applicata direttamente dalla banca che fa da sostituto di imposta e quindi poi versa per il correntista le tasse allo Stato. L’aliquota è del 26% e viene applicata agli interessi lordi percepiti sulle giacenze. In pratica ci sarà un interesse lordo che non tiene conto della ritenuta fiscale ed un interesse netto che invece la considera. Ad esempio, se un conto corrente riconosce un tasso lordo del 2%, il suo tasso netto sarà invece dell’1,48%. Questo significa che su 2.000 euro di giacenza sul conto per un trimestre gli interessi lordi sarebbero 10 euro, ma in realtà al correntista arriveranno solo 7,40 euro perché sarà trattenuta sugli interessi una ritenuta fiscale di 2,60 euro.

L’imposta di bollo

L’imposta di bollo è pari a 34,20 euro l’anno per i clienti consumatori: gli altri conti aperti da artigiani, piccoli imprenditori o imprese dovranno invece pagare ogni anno 100 euro. Attenzione però alla giacenza media del conto se si è un consumatore. Questa, molto probabilmente, può essere intesa come una sorta di tassa patrimoniale, anche se è di misura fissa per tutte le giacenze medie del conto corrente anche quelle più elevate.

Come funziona l’imposta di bollo del conto corrente?

Abbiamo già detto che l’imposta di bollo sul conto corrente è pari a 34,20 euro l’anno. In realtà però viene fatta pagare quando si emettono gli estratti conto che possono essere uno o più di uno nell’anno a seconda della periodicità di invio scelta dal cliente. Da ricordare che comunque, per legge, l’estratto conto viene inviato almeno una volta l’anno. L’imposta di bollo viene applicata sul singolo conto quindi se è intestatari di più rapporti va pagata più volte.  Il bollo va pagato anche sui conti correnti postali, di Bancoposta.

Dunque, se si riceve nell’anno un solo estratto conto allora si pagherà una sola volta 34,20 euro, ma solo se la giacenza media annua del conto è superiore a 5.000 euro.

Se l’estratto conto è invece mensile ogni mese si pagherà un bollo di 2,85 euro ma solo se la giacenza media mensile è superiore ai 5.000 euro. Ci potrebbero essere anche dei mesi in cui il bollo non è dovuto.

Se l’estratto conto è trimestrale, ogni trimestre si pagherà un bollo di 8,55 euro, ma solo se in quel trimestre la giacenza media è superiore a 5.000 euro.

Se l’estratto conto è semestrale, ogni sei mesi si pagherà un bollo di 17,10 euro ma solo se la giacenza media semestrale del conto è superiore a 5000 euro.

Come vedete quello che è importante verificare è la giacenza media del periodo a cui si riferisce l’estratto conto.

Come si calcola la giacenza media?  Si sommano i saldi giornalieri del conto corrente e si divide la somma per i giorni di rendicontazione a cui si riferisce l’estratto conto (30 gg per il mensile, 90 gg per trimestrale, 180 gg per semestrale). Così si ottiene la media del periodo.

Come si può evitare di pagare l’imposta di bollo?

Capite bene che è difficile riuscire ad evitare di pagare il bollo soprattutto se si riferisce ad un trimestre o periodo superiore. Perché bisognerà giocare sulla media delle giacenze trasferendo i depositi per fare sì che la media sia pari o inferiore ai 5000 euro. Insomma, non basta far sì che il giorno della chiusura il saldo dell’estratto conto sia inferiore a 5000 euro per non pagare il bollo. Altra cosa da tenere presente è che conta la giacenza media di tutti i rapporti bancari intestati ad una stessa persona nella stessa banca o presso Poste Italiane (contano libretti e conti correnti).

Non pagano mai l’imposta di bollo  questi rapporti:

  • i conti correnti in rosso
  • i conti base intestati a soggetti con un reddito Isee non superiore a 11.600 euro
  • i conti di pagamento (carte prepagate con Iban o app per pagare)

Ci sono poi dei conti correnti in cui la banca si accolla sempre il pagamento del bollo. Li potete individuare attraverso il nostro sistema di comparazione online.

L’imposta di bollo sul conto di deposito

Funziona in maniera diversa invece il bollo sul conto di deposito, un prodotto bancario che permette di ottenere un tasso di interesse sul denaro depositato. In questo caso il bollo è pari allo 0,2% del valore di giacenza alla fine del periodo cui si riferisce il rendiconto, qualunque essa sia, anche inferiore ai 5000 euro. Quindi in caso di unico rendiconto annuale si paga lo 0,2% solo se a fine anno risulta sul conto di deposito una giacenza. Per questo motivo si può evitare il pagamento trasferendo prima della chiusura del rapporto il denaro altrove. Esistono inoltre anche in questo caso banche che si accollano sempre il pagamento del bollo. Per individuare questi conti di deposito potete usare il nostro servizio di comparazione online.