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Estinzione anticipata di un finanziamento: calcola il rimborso delle spese

Se decidi di estinguere anticipatamente un prestito personale o la cessione del quinto dello stipendio, della pensione o di un altro finanziamento di credito al consumo, oltre al rimborso delle spese una tantum ricorrenti (legate alla durata del finanziamento) ti spetta anche il rimborso di quelle non legate alla durata del contratto. Parliamo dei costi di istruttoria, di mediazione o di gestione pratica: importi pagati e che ti devono essere quindi restituiti. Ecco come calcolarli e come muoversi per farne richiesta.

18 marzo 2021
coppia parla con uomo in giacca e cravatta

Hai un contratto di prestito e vuoi estinguerlo prima della sua naturale scadenza? La normativa prevede che se hai sottoscritto un prestito, una cessione del quinto del tuo stipendio, della tua pensione o un qualsiasi altro finanziamento di credito al consumo, tu possa estinguere anticipatamente i contratti in qualsiasi momento. In caso di rimborso anticipato, inoltre, hai diritto a una riduzione del costo totale del prestito, calcolato anche con gli interessi e i costi dovuti per la restante durata del contratto.

Cosa succede in caso di estinzione anticipata

In pratica, quando chiedi il rimborso anticipato di un prestito, di una cessione del quinto o di un altro finanziamento di credito al consumo dovrai pagare una commissione di estinzione anticipata che può arrivare al massimo all'1% dell'importo residuo oppure al massimo allo 0,5% del residuo nell'ultimo anno di prestito, mentre se il debito residuo è inferiore ai 10.000 euro la commissione non è dovuta. Il vantaggio sta nel fatto che avrai diritto a non pagare gli interessi e le spese mensili relative al periodo successivo alla data di estinzione e, se hai pagato spese una tantum all'inizio, avrai diritto al rimborso di una parte di queste. 

Sì al rimborso delle spese di gestione e istruttoria

Fino al 2019, le spese rimborsate erano solo quelle ricorrenti, ovvero quelle legate alla durata del prestito, come per esempio quelle riferite a un'assicurazione che, se pagata in un'unica soluzione, veniva rimborsata al cliente per la quota relativa al periodo successivo al rimborso. A partire da questa data, invece, grazie alla cosiddetta sentenza Lexitor, viene riconosciuto anche il rimborso anche delle spese legate alla conclusione del contratto, ma indipendenti dalla sua durata. Parliamo per esempio delle spese affrontate in fase di sottoscrizione come quelle di istruttoria, di gestione pratica, di attivazione o di mediazione che rientrano tra gli importi pagati e che devono quindi essere rimborsati. Discorso a parte riguarda invece le imposte che, in caso di estinzione anticipata, non sono mai rimborsabili.

Calcola il tuo rimborso

Calcolare quanto ti spetta di rimborso non è semplice, anche perché il conteggio per le spese non ricorrenti deve seguire la curva degli interessi e il piano di ammortamento, non il criterio temporale come avviene con le spese ricorrenti. Usa il calcolatore per capire quanto puoi richiedere in totale.

Fai il calcolo del rimborso che ti spetta

Possono rientrare in questa casistica anche i prestiti già estinti (personali, finalizzati o cessioni del quinto), per i quali si ha diritto a chiedere un rimborso maggiore. Questa possibilità esiste per tutti i contratti che sono stati estinti dal 19 settembre 2010 in poi, fermo restante i limiti della prescrizione decennale.

Hai bisogno d'aiuto? Contatta i nostri consulenti

Una volta effettuato il calcolo, i soci Altroconsumo possono contattare la Consulenza economica allo 02 69 61 500 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13) che farà da supporto nel redigere e inviare un reclamo alla banca o alla finanziaria. Se non ricevi risposta entro 60 giorni oppure se la risposta ricevuta non è soddisfacente, i nostri consulenti ti aiuteranno a presentare ricorso all'Arbitro bancario e finanziario.