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Plastica, quanto siamo disposti a ridurla?

Mai come in questi ultimi anni si è parlato tanto della plastica. Nessuno può negare che l’allarme sia grande, ma quanto poi nella pratica siamo disposti a sacrificare delle nostre abitudini per arginare la diffusione incontrollata di questo materiale? Vi abbiamo interpellato per saperlo. Abbiamo coinvolto 500 famiglie chiedendo loro di testare le alternative usa e getta più green della plastica.

  • articolo di
  • Beba Minna
11 novembre 2020
  • articolo di
  • Beba Minna
utilizzare meno plastica

Isole galleggianti di rifiuti che invadono gli oceani; il problema delle microplastiche; l’usa e getta da contenere; il riciclo da migliorare, le potenzialità e i limiti della plastica biodegradabile: i punti caldi legati a questo materiale sono tanti. Nessuno può negare che l’allarme sia grande, ma quanto poi nella pratica siamo disposti a sacrificare delle nostre abitudini quotidiane per arginare la diffusione incontrollata di questo materiale? Vi abbiamo interpellato per saperlo, al questionario avete risposto in centinaia. Ecco il risultato dell’indagine, in sintesi: la maggior parte si dichiara sensibile al problema e di fondo emerge a gran voce una richiesta di maggiori informazioni e di politiche forti per la salvaguardia dell’ambiente. 

Evitare prodotti usa e getta

La prima parte del test ha indagato le abitudini di utilizzo dei prodotti usa e getta. Tra questi sono ormai entrati nelle abitudini delle famiglie soprattutto i sacchetti compostabili, quelli per congelare e i bicchieri. Emerge che il materiale più diffuso nei prodotti monouso è ancora la plastica. Feste e pic nic sono le occasioni in cui più si utilizzano le stoviglie usa e getta. Quasi tutti i partecipanti sottolineano di preferire le stoviglie tradizionali in ceramica e il motivo è il desiderio di produrre meno rifiuti. Ma non si può negare che l’usa e getta sia pratico e igienico in molte situazioni, e di certo in questi tempi di pandemia questo genere di rifiuti è in aumento.

Alternative compostabili invece della plastica

Alle famiglie coinvolte nel progetto è stato chiesto quanto erano disposte a scegliere alternative compostabili, diverse dalla plastica tradizionale, per l’uso quotidiano. Ai partecipanti è stato inviato un kit di prodotti compostabili da testare a casa. Si trattava di stoviglie (piatti, bicchieri, posate), contenitori per cibo (ciotole con coperchio e sacchetti gelo per congelare) e sacchetti per l’umido. Li hanno utilizzati a casa e nella maggior parte dei casi le alternative alla plastica sono state gradite, anche se per alcuni prodotti è emersa la richiesta di miglioramenti.

Salvare l’ambiente non dipende solo dai cittadini

Gli intervistati si sono dimostrati in generale sensibili rispetto all’impatto che la plastica ha sul pianeta e sulla necessità di agire per ridurre i rifiuti. I cittadini sono consapevoli di poter agire concretamente per evitare di disperdere la plastica nell’ambiente, ma chiedono anche di più, perché la responsabilità non può ricadere solo sulle loro spalle: «Ognuno può fare la sua parte - commenta un intervistato - , ma a questo punto penso che servano interventi legislativi forti che impongano il divieto della plastica monouso e della plastica in generale quanto più possibile». Vorrebbero anche che venissero eliminati alcuni imballaggi: «I produttori dovrebbero ridurre gli involucri. Per esempio le vaschette alimentari che si trovano nei supermercati potrebbero essere sostituite con sacchetti biodegradabili».

Spetta insomma all’industria proporre alternative più pulite, perché finché i cittadini continuano a trovare plastica sugli scaffali sono in certo modo costretti ad acquistarla. 

“Meno plastica in Comune” continua

Meno plastica in Comune” è il nome del progetto di educazione al consumo sostenibile e all’economia circolare promosso da Altroconsumo, in collaborazione con Assobioplastiche e alcuni comuni lombardi (Buscate, Lainate, Buccinasco, Parabiago e Castano Primo). Per promuovere comportamenti plastic less, ai Comuni è stato chiesto di installare fontanelle per l’acqua sul loro territorio. Altroconsumo distribuirà  alla cittadinanza locale 2.000 borracce in acciaio riutilizzabili da usare in alternativa all’acqua in bottiglia, in più sta organizzando corsi di formazione ambientale rivolti ad adulti e studenti nelle scuole dei Comuni coinvolti.  Inoltre abbiamo pubblicato un’apposita guida pratica per imparare a ridurre l’impatto ambientale con piccoli gesti quotidiani, in modo da diffondere le azioni sperimentate sul territorio.

  • Altroconsumo monitora costantemente le abitudini e la sensibilità dei consumatori in tema di sostenibilità ambientale. Una recente indagine che abbiamo svolto relativamente ai detergenti indica che solo un italiano su 6 è ben informato dell’impatto ambientale dei detergenti e il 93% degli intervistati vorrebbe informazioni più chiare sull’impatto ambientale.
  • Di packaging sostenibili e delle abitudini di utilizzo degli italiani parleremo giovedì 12 novembre alle 17 nel corso del terzo appuntamento di FestivalFuturo 2020. L'evento è online e completamente gratuito, per partecipare è sufficiente registrarsi sul sito