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Sostenibilità: non solo intenzioni, servono fatti

Perché i propositi di sostenibilità delle persone diventino realtà servono linee guida concrete dalle istituzioni, l’impegno di produttori e distributori, etichette chiare. La nostra inchiesta.

  • articolo di
  • Manuela Cervilli
03 giugno 2020
  • articolo di
  • Manuela Cervilli
inchiesta propositi di sostenibilità

L’emergenza coronavirus ci ha insegnato a sprecare meno cibo in casa. Ma come ci comportavamo prima della crisi? Una nostra inchiesta ha mostrato che non sempre la sensibilità mostrata per l’ambiente si traduce in scelte concrete. Secondo i dati di questa nostra inchiesta (svolta anche in Austria, Belgio, Germania, Grecia, Lituania, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna), il 76% degli italiani dichiara di prestare attenzione all’impatto che le proprie scelte alimentari hanno sull’ambiente; il 68% è disposto a modificare le abitudini sbagliate.

Eppure solo poche persone sono propense, per esempio, a ridurre il consumo di carne rossa e meno di uno su tre a diminuire il consumo di latte e latticini (la produzione di formaggio genera una quantità di gas serra seconda solo alla produzione di carne rossa). Le buone intenzione si affievoliscono se c’è di mezzo il portafoglio: in pochi sono disposti a pagare di più per un alimento sostenibile.

Sostenibilità sostenuta

Davanti a scelte che possono comportare sacrifici, come rinunciare alla carne o essere pronti a spendere di più per un alimento sostenibile, bisogna sentirsi appoggiati e supportati. Chi e cosa ci aiuterebbe a trasformare in fatti i propositi green? Servono anzitutto gesti e iniziative che creino un ambiente in cui fare scelte alimentari sostenibili sia facile. Azioni di diverso livello, come hanno chiesto anche gli intervistati; a livello istituzionale: i governi devono avere un ruolo guida nella promozione degli alimenti sostenibili; a livello produttivo: la politica agricola dell’UE deve promuovere una produzione alimentare più green e sussidi; ma anche a livello normativo: la politica commerciale della UE deve tutelare la sostenibilità, garantendo prezzi accessibili a tutti e stimolando la distribuzione a proporre un’ampia gamma di prodotti. Tutti  questi aiuti - che sono complementari e essenziali - guiderebbero le persone a uno stile di vita green. 

Un’etichetta green in aiuto

Il 39% degli intervistati sostiene che non mangia sostenibile perché non ha informazioni su come farlo. Qui in aiuto potrebbe arrivare l’etichetta: un’etichetta, però che dovrebbe riportare le informazioni relative al metodo di produzione e l’origine della materia prima; che dovebbe fornire indicazioni specifiche sulla sostenibilità dell’alimento e segnalare in modo chiaro i criteri su cui si fonda la valutazione.