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Trimestre anti-inflazione: come funziona e chi aderisce. Sarà più conveniente delle normali offerte?

Il governo ha dato il via al trimestre anti-inflazione, con prezzi calmierati per un paniere di prodotti che ogni punto vendita aderente potrà definire liberamente. Libera anche la modalità con cui i negozi potranno abbassare i prezzi. Resta da capire, quindi, quale sarà l'impatto rispetto alle normali promozioni dei venditori considerando, inoltre, che l'inflazione riguarda tutti i beni e non solo quelli che verranno scelti. Altroconsumo terrà monitorato. Ecco tutto quello che si sa della misura e il nostro parere.

 

29 settembre 2023
Cestino della spesa e monete

È stato siglato, a Palazzo Chigi, il patto per il trimestre anti-inflazione di cui si sente parlare da tempo e che, dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2023, prevede prezzi calmierati per i beni di largo consumo, da definire liberamente da parte dei punti vendita che vorranno aderire.

Alcuni dettagli, come una prima lista dei punti vendita aderenti all’iniziativa, sono stati chiariti, ma non c’è stata e non ci sarà una definizione precisa né del paniere di beni che saranno interessati né di quanto e come verranno abbassati i prezzi. Resta la massima flessibilità lasciata ai vari punti vendita di valutare se e come farlo.

Seppur l'iniziativa del governo abbia dei meriti, resta ancora da capire quale sarà l'effettiva convenienza rispetto alle offerte o ai sottocosto già normalmente presenti nei supermercati e negli altri punti vendita aderenti. Senza considerare che l'inflazione ha impatto su tutti i prodotti e non soltanto su quelli che ogni punto vendita deciderà di calmierare; necessario, inoltre, scongiurare il rischio diseguaglianze (la nostra posizione in merito nei paragrafi successivi). Altroconsumo è pronto a tenere monitorato e a fare delle verifiche (aggiornamento del 14 novembre 2023: qui trovate l'analisi dei prezzi dei prodotti calmierati effettuata nella seconda metà di ottobre in 15 punti vendita delle principali catene).

Intanto, ecco quanto noto al momento su come funzionerà il trimestre anti-inflazione.

Quali sono i prodotti interessati?

Non si sa di preciso. Quello che è noto è, a grandi linee, la tipologia dei prodotti che potrebbero essere interessati dalle offerte: beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, prodotti per l’infanzia e la cura della persona.

Di quanto verranno abbassati i prezzi?

Anche questo non è noto; ogni negozio potrà aderire all'iniziativa nella modalità che preferisce. Si danno solo alcuni esempi, non vincolanti. Come si legge sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy “Le soluzioni, nel rispetto della libertà di impresa e delle diverse strategie di mercato, possono essere flessibili. Ad esempio, su una selezione di prodotti possono essere previsti: prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore (private label), carrelli a prezzo scontato o unico".

Quali sono i punti vendita aderenti?

Sul sito del ministero è stata pubblicata una prima lista dei punti vendita che aderiscono (della grande distribuzione ma anche farmacie e parafarmacie) che verrà aggiornata man mano con i nuovi negozi aderenti.

Questi punti vendita si trovano, al momento, in circa 120 città italiane e alcuni centri della provincia: tra le catene più note presenti con dei punti vendita si trovano ad esempio Conad, Coop, Esselunga, Eurospar, Despar, Tigre, Todis ecc. L’iniziativa può valere anche online e deve sempre prevedere l’esposizione del logo del carrello tricolore.

Come riconoscere i negozi e i prodotti che aderiscono?

I punti vendita che aderiscono all’iniziativa dovranno essere riconoscibili tramite il logo tricolore in basso con la scritta “trimestre anti-inflazione”. I consumatori dovranno trovare i prodotti a prezzi calmierati indicati accanto al logo.

 carrello

Come segnalare eventuali abusi?

Sul sito del ministero si dice che i cittadini possono farlo tramite il Garante dei prezzi  Ci chiediamo, comunque, come può un consumatore capire se ci sono abusi, essendo la misura volontaria, non monitorabile perché non c’è un paniere di beni fissato e neanche modalità precise di calmieramento dei prezzi.

Cosa ne pensiamo del trimestre anti-inflazione

"L’iniziativa del trimestre anti-inflazione ha un merito, che dall’inizio abbiamo voluto riconoscere: quello di chiedere all’intero sistema Paese uno sforzo corale per calmierare i prezzi e sostenere le famiglie italiane esposte ai forti rincari di beni fondamentali. Gli accordi con industria e distribuzione, pur differenziati, sono un passo in avanti. Tuttavia la concreta e reale efficacia dell’iniziativa presenta, ad oggi, ancora spazi di incertezza su cui serve focalizzare l’attenzione e continuare a lavorare", dichiara Federico Cavallo, responsabile Public Affairs & Media Relation di Altroconsumo.

"Come abbiamo detto sin dall’inizio - aggiunge - è infatti fondamentale che il paniere garantisca una effettiva convenienza rispetto alle offerte già presenti. In più, vista la totale libertà di aderire lasciata ai punti vendita, bisogna scongiurare il rischio che si generino diseguaglianze nei benefici sul territorio nazionale. Come Altroconsumo, monitoreremo il corretto andamento del protocollo e, soprattutto, il fatto che porti i risultati promessi, nell’interesse dei consumatori”.

Patto anti-inflazione: come si è evoluto

Agli inizi di agosto il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) annunciava il trimestre antinflazione sul carrello della spesa: prezzi più bassi per un paniere di prodotti dal primo ottobre fino al 31 dicembre 2023.

Il patto, inizialmente, era stato sottoscritto solo dai rappresentanti della distribuzione (Federdistribuzione, COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare - Fiesa Confesercenti) ma anche da Federfarma e altri rappresentanti della farmaceutica e delle parafarmacie.

Entro il 10 settembre, si annunciava, “saranno definite con le associazioni che hanno sottoscritto l'accordo - che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l'infanzia - le modalità del "trimestre anti inflazione" (...) che prevedrà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico".

I dettagli sulle modalità con cui dovevano essere applicati i prezzi calmierati non sono mai arrivati, ma nel frattempo era arrivato l’ok di una fetta importante del mondo “carrello della spesa”, che inizialmente mancava: quello delle industrie produttrici dei beni di largo consumo.

Centromarca, Federalimentare, Ibc (Associazione industrie beni di consumo) e Unione Italiana Food hanno inviato una lettera di intenti, accolta dal Mimit, in cui dichiarano di voler dare un contributo al piano di contenimento dell’inflazione definito dal ministero.

I produttori si sono impegnati tra le altre cose a “chiedere alle proprie industrie associate di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare (…) iniziative di politica commerciale tese a contrastare l’inflazione dei suddetti prodotti, laddove sia ritenuto praticabile dalla singola azienda dal punto di vista della sua sostenibilità economica”.

L'iniziativa a cui infine si è dato il via - che comunque non ha dato dettagli operativi su come funzionerà il calmieramento dei prezzi e su quali beni - ha infine visto l'adesione e la condivisione da parte di 32 organizzazioni:

  • associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico (Federdistribuzione, Ancd - Conad, Ancc - Coop, Confcommercio, Fiesa - Confesercenti, Confcooperative - consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp);
  • principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non (Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria), dell’artigianato (Cna, Confartigianato, Casartigiani), cooperative (Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca) e mondo dell’agricoltura (Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA).

Al tavolo sono invece sempre mancati i consumatori che - come lo stesso ministro Adolfo Urso aveva dichiarato annunciando il patto - possono dare “un contributo centrale”.

Altroconsumo costantemente svolge un monitoraggio dei prezzi dei beni di largo consumo, con le rilevazioni necessarie per i test su tante categorie di prodotto e le analisi periodiche sui costi dei prodotti alimentari. E, infine, con l'annuale indagine supermercati: l'inchiesta, anche quest'anno, ci conferma che - al momento e in attesa di conoscere nel dettaglio le nuove misure - il modo migliore per difendersi dal carovita è scegliere con attenzione l'insegna, il punto vendita e il tipo di prodotti da mettere nel carrello, perché i prezzi possono cambiare davvero di molto

Consulta la nostra indagine sul carrello tricolore.