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Prodotti alimentari: ancora troppa libertà nelle etichette

17 gennaio 2019
profili nutrizionali

Ricchi di fibre. Con meno zuccheri e grassi. Fonte di vitamine e minerali. Sono solo alcune delle frasi usate dai produttori per indurre i consumatori a comprare i loro prodotti. Claim pubblicitari che non leggeremmo se i profili nutrizionali fossero entrati in vigore nel 2009. Ben 10 anni fa.

Ricco di vitamine”. “Fonte di calcio”. “Aiuta a crescere”. Sono solo alcune delle frasi usate dai produttori per indurre i consumatori a comprare i loro prodotti. Peccato che molto spesso questi siano solo degli escamotage pubblicitari volti a farti credere che i prodotti in questione siano più sani rispetto alla realtà.

Quei profili nutrizionali mai nati

Tutto lecito? Sulla carta, purtroppo sì. È da ben 10 anni che la Commissione Europea avrebbe dovuto approvare e pubblicare i criteri per stabilire i cosiddetti “profili nutrizionali”. Si tratta di una tabella che riporta i valori massimi di zuccheri, grassi e sale che un alimento può contenere. Se questi limiti vengono superati dal prodotto di turno non possono più vantare di avere benefici nutrizionali o sulla salute. Insieme alle altre organizzazioni di consumatori che fanno parte del Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) continuiamo a sottolineare la necessità di questi profili nutrizionali e chiediamo che la Commissione Europea faccia chiarezza in merito.

Leggi l’etichetta

In attesa dei profili nutrizionali, il consiglio è sempre lo stesso: leggi l’etichetta. Cerca di non lasciarti attrarre esclusivamente dallo slogan strillato sulla confezione, ma guarda la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale.

Ecco alcuni prodotti che non avrebbero potuto vantare in etichetta qualità nutrizionali o effetti benefici per la salute. Tutti superano almeno uno dei valori-soglia proposti, dalla Commissione nel 2009, per zuccheri, grassi saturi e sodio, ma mai definitivamente approvati.