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Auto ibride, non sono tutte uguali

Lo sai che ci sono ben tre tipi di auto ibride in commercio? E non tutte sono in grado di funzionare in autonomia solo con il motore elettrico: ecco che differenze ci sono tra mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid. Siamo andati sui siti dei produttori per vedere se informano delle differenze i propri clienti.

  • articolo di
  • Luca Cartapatti
28 febbraio 2020
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
Auto ibride

immagine a titolo d'esempio

La pubblicità delle auto fa spesso leva sul concetto di "zero emissioni", e nell'opinione pubblica questo concetto viene talvolta associato anche (impropriamente) ad automobili come le ibride. Auto queste ultime che di fatto non sono quasi mai totalmente "a emissioni zero", anche se in determinate condizioni (e solo per alcuni modelli) è possibile viaggiare solo in elettrico. Ormai quasi tutte la case automobilistiche, infatti, vendono modelli "hybrid": quello che però in pochi specificano è di quale ibrido stiamo parlando. Già, perché di motorizzazioni ibride ce n'è in realtà di tre tipologie, ognuna con un livello crescente di importanza data alla parte elettrica del motore

Mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid sono nomi che a molti dicono poco e possono sembrare soltanto sottigliezze tecniche. Ma le differenze in termini di autonomia, efficienza, risparmio e performance tra questi tre tipi di motori sono davvero notevoli ed è bene sapere di quale ibrido si parla quando si va dal concessionario.

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C'è ibrido e ibrido

Tecnicamente, un’auto ibrida è un’auto che dispone sia di un motore tradizionale (solitamente a benzina) e sia di uno (o più) motore elettrico. Il motore elettrico è alimentato da batterie che si possono ricaricare tramite il motore a benzina oppure durante la fase di decelerazione. Il tutto viene gestito dalla centralina dell’auto, che fa operare in sinergia i due motori per ottimizzare prestazioni e consumi.

A seconda della potenza del motore elettrico e dell’effettivo contributo che esso può dare alla propulsione dell’auto, si possono definire due tipologie di auto ibride, alle quali si aggiunge una vera e propria via di mezzo tra un'auto ibrida e un'auto totalmente elettrica.

Mild hybrid: meno care ma autonomia ridotta

Le auto che hanno una motorizzazione mild hybrid (o ibrido leggero) hanno di fatto una batteria ridotta e un motore elettrico poco potente, che funziona semplicemente a supporto di quello a benzina. Si attiva in particolare durante le ripartenze, quindi in ambito urbano, senza però avere mai la possibilità di una propulsione esclusivamente elettrica: queste vetture, in trazione, hanno di fatto il motore a benzina sempre in funzione.

Il vantaggio delle mild hybrid è che in genere sono vetture che costano meno e sono meno pesanti (in termini proprio di massa totale della vettura). Se però si guarda alla riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di inquinanti siamo lontani dalla tecnologia full hybrid (soprattutto in città). Indicativamente, considerando un utilizzo misto della vettura (quindi anche in autostrada e strade extraurbane), una vettura mild hybrid può consentire di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 di circa il 5% rispetto a una tradizionale vettura a benzina di simili caratteristiche, contro il circa 20% di una vettura full hybrid.

Fra i modelli di vetture mild hybrid più noti ci sono la Volkswagen Golf VIII, la Ford Puma, la Mazda 3 e la Suzuki Ignis. Oltre alle due ultime Fiat arrivate sul mercato: la 500 e la Panda.

Full hybrid: la vera auto ibrida

Quando si parla di auto ibride bisognerebbe riferirsi alle auto con motorizzazione full hybrid. Sono infatti le ibride più conosciute e presenti sul mercato. Rispetto alle Mild hybrid sono in grado di far lavorare i due motori (quello elettrico e quello a benzina) in modo più efficiente, soprattutto in un contesto urbano. Nelle full hybrid il motore a benzina e quello elettrico sono indipendenti tra loro, e la centralina dell’auto li gestisce in modo che lavorino in sinergia. Per brevi tratti (in particolare nelle ripartenze) e a velocità contenute, le vetture full hybrid possono anche viaggiare in modalità solo elettrica, mantenendo inattivo il motore a benzina. 

Se ad alte velocità il contributo del motore elettrico diventa marginale, in contesti urbani può contribuire a circa il 50% della propulsione dell’auto: un contributo quindi rilevante che, consentendo di mantenere spento per diverso tempo il motore a benzina, porta a una riduzione significativa di consumi e di emissioni.

Fra le più diffuse ci sono sicuramente quelle di Toyota, come la Yaris, la Prius e la CH-R, ma anche quelle di Hyundai e Lexus.

Plug-in hybrid: un passo prima dell'elettrico

Se le full hybrid hanno di fatto motori elettrici più potenti e performanti rispetto alla mild hybrid, esistono auto che rappresentano sostanzialmente un livello intermedio tra una vettura full hybrid e una vetture totalmente elettrica. Le Plug-in hybrid, infatti, hanno un motore elettrico abbastanza potente e munito di batterie abbastanza capienti da consentire di guidare per alcuni tratti (ancora maggiori rispetto alle vetture full hybrid) in modalità solo elettrica.

Inoltre, nelle vetture plug-in hybrid, le batterie possono essere ricaricate esattamente come nelle vetture elettriche. In linea teorica quindi, se si carica la vettura tutte le notti e si percorrono non più di circa 40-50 km al giorno (è in genere l’autonomia massima reale delle auto plug-in hybrid), si può addirittura viaggiare sempre e solo in elettrico, azzerando il consumo di carburante e le emissioni dei relativi inquinanti.

Fra i modelli più venduti di plug-in hybrid ci sono la Toyota Prius, la Kia Niro e la Hyundai Ioniq (tutte e tre esistono sia in versione full hybrid sia in versione plug-in hybrid).

Case automobilistiche: spesso c'è poca trasparenza 

Come abbiamo visto, le differenze di prestazioni tra una mild hybrid e una full hybrid sono davvero notevoli, tanto che di fatto quando si parla di auto ibride occorrerebbe riferirsi solo alle full hybrid. Spesso però le case automobilistiche restano volutamente vaghe quando devono vendere i loro modelli mild hybrid, parlando genericamente di "auto ibride", che però nell’immaginario collettivo sono le full hybrid.

Siamo allora andati a vedere come le principali case automobilistiche che hanno in gamma vetture mild hybrid presentano sui propri siti tali vetture. Diciamolo subito: Suzuki, Mazda, Ford e anche Fiat non spiegano, o non lo fanno in maniera chiara e trasparente, che si tratta di vetture mild hybrid e non full hybrid. Abbiamo provveduto a segnalare questo tipo di comunicazione all'Antitrust. Ci sono poi altre case (come Volvo, Audi e Volkswagen) che invece si comportano in maniera più trasparente, non proponendo le mild hybrid come ibride. Ma vediamo il dettaglio della nostra indagine.

  • Suzuki. Le vetture vengono presentate come dotate di Tecnologia Suzuki Hybrid, ma non viene spiegato da nessuna parte cosa significhi. Si tratta in realtà di tecnologia mild hybrid, ma dal sito Suzuki è impossibile capirlo. E tutte le vetture mild hybrid sono indicate semplicemente come “hybrid”.

Ibrido Suzuki

  • Ford. Le vetture mild hybrid vengono mostrate in evidenza (a caratteri cubitali) come “Ecoboost hybrid”, senza una spiegazione di cosa voglia dire. E anche nella pagina principale della singola auto (ad esempio la Ford Puma) sono sempre in evidenza le parole “hybrid” e “ibrida”, senza indicazione del fatto che in realtà è una mild hybrid. Solo cliccando su Prestazioni c’è scritto che è una mild hybrid, e c’è la spiegazione di cosa vuol dire. C’è anche una guida all’acquisto, piuttosto ben fatta, che spiega le differenze fra i vari tipi di vetture ibride.

Ibrido Ford Puma

  • Fiat. Le nuove vetture mild hybrid appena uscite (500 e Panda) sono mostrate sul sito Fiat come “hybrid”. Anche sulla pagina di presentazione dell’auto, ad esempio la 500, è semplicemente indicato “hybrid”; solo scorrendo in basso, sotto “Prestazioni e sicurezza” è scritto che si tratta di un motore mild hybrid.

Ibrido Fiat 500

  • Mazda. Le vetture mild hybrid vengono mostrate come dotate di tecnologia “Mazda M hybrid”. Anche nella pagina di dettaglio di una vettura (ad esempio la Mazda 3) non è specificato mai che si tratta di una mild hybrid; è spiegata a grandi linee la tecnologia ma non è spiegato che è diversa da quella delle full hybrid.

Ibrido Mazda

  • Volvo. Nulla da segnalare. La XC60, disponibile in versione mild hybrid, non viene proposta come “ibrida”. E nella sezione motori sono chiaramente indicate le motorizzazioni mild hybrid.
  • Audi. Nulla da segnalare. La A4, disponibile in versione mild hybrid, non viene proposta come “ibrida”. Ed è spiegato correttamente in cosa consistono le versioni mild hybrid.
  • Volkswagen. Nulla da segnalare, la nuova Golf viene presentata correttamente come mild hybrid in maniera chiara, senza essere definita ibrida.

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