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Incidenti stradali in aumento, finito l’effetto lockdown

Nei primi sei mesi del 2021, i sinistri hanno ricominciato a crescere rispetto al 2020, ma siamo ben al di sotto dei livelli registrati prima della pandemia. Peccato che il calo degli incidenti nel 2020, determinato dal lockdown, non abbia portato a una riduzione consistente delle tariffe Rc auto.

  • articolo di
  • Adelia Piva
01 dicembre 2021
  • articolo di
  • Adelia Piva
Incidente stradale

Nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, sono aumentati gli incidenti stradali con lesioni a persone del 31,3% (65.116 il numero totale), quelli con feriti del 28,1% (85.647) e quelli con vittime del 22,3% (1.239). Da rilevare anche che l'aumento più rilevante delle vittime (+50% circa) si è verificato sulle autostrade mentre sulle strade urbane ed extraurbane è compreso tra il 17 e il 20%.È quanto emerge dal report Aci-Istat. 

Meno incidenti rispetto al triennio precedente la pandemia

Con questi numeri si potrebbe pensare a un’improvvisa impennata dell’incidentalità stradale, ma non è così. Semplicemente il confronto non si può fare perché nel 2020 c’è stato un lockdown che ha azzerato la circolazione stradale (da marzo a maggio). Anche se è vero che nei primi mesi del 2021 ci sono state delle limitazioni alla circolazione (il coprifuoco notturno è rimasto in vigore fino al 21 giugno e molte zone d’Italia sono state “rosse” o “gialle” per lunghi periodi), ma non sono paragonabili al blocco totale del 2020. Così basta confrontare questi dati con le medie del triennio pre-pandemia 2017-2019 perché risultino in calo, ad eccezione delle vittime nel mese di maggio (che sono state il 5,4% in più). Infatti, rispetto al triennio 2017-2019, i valori registrati nel primo semestre di quest’anno sono tutti ampiamente inferiori: incidenti in calo del 22,5%, feriti del 27,6%, vittime circa del 20%.

Sicurezza stradale: c’è ancora molto da fare

Gli incidenti stradali risultano, quindi, in aumento nei primi sei mesi del 2021 se confrontati con quelli del 2020, ma se guardiamo i numeri registrati prima della pandemia sono, invece, molto più bassi. Questa la buona notizia. Il report però dice anche che rispetto agli obiettivi europei per la sicurezza stradale che nel decennio 2010-2020 avrebbero dovuto essere il 50% in meno, l’Italia si è fermata al 42%.

I dati del report Aci-Istat confermano quelli diffusi dall’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie assicurative, che riguardano la frequenza dei sinistri gestiti nei primi sei mesi del 2021. Se i dati del primo trimestre 2021 evidenziavano un netto calo dei sinistri rispetto allo stesso periodo del 2020 (-8.23%), guardando quelli cumulati al secondo trimestre 2021 si nota una repentina inversione di tendenza (+23.25%). Sempre prendendo in esame le elaborazioni ANIA, se confrontiamo il dato dei sinistri gestiti al secondo trimestre 2021 con quelli gestiti al secondo trimestre 2019 (quindi pre-pandemia), lo scenario che ci troviamo davanti è anche in questo caso abbastanza positivo: il calo è decisamente marcato, pari al 26,3% circa.

Meno sinistri, tariffe Rc auto più basse? Non abbastanza

Grazie al calo dei sinistri, le compagnie di assicurazione, nel 2020, hanno risparmiato circa 2,2 miliardi di euro. Peccato che solo una parte di questa cifra è rientrata nelle tasche degli assicurati sotto forma di sconti o ristori che le compagnie hanno applicato a favore degli assicurati per riconoscere il mancato utilizzo di auto e moto nei periodi di divieto di circolazione imposto dalle misure restrittive per la pandemia. Lo dice l’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, che rileva come le tariffe Rc auto sarebbero dovute calare in maniera molto più consistente. Infatti, solo alcune compagnie si sono adoperate in tal senso e non tutte nello stesso modo e nella stessa misura. A tal proposito, nel luglio scorso, l’Ivass auspicava che tutte le compagnie “ritardatarie” (cioè quelle che non avevano garantito sconti o rimborsi fino a quel momento) ponessero rimedio nei mesi a venire.

Non ci dovrebbe però essere un aumento delle tariffe Rc Auto nel breve periodo, anzi, ci aspettiamo che il trend positivo del calo delle tariffe continui anche per il 2022. Meglio non aspettare l’ultimo minuto, quando si avvicina il momento di rinnovare la polizza Rc auto bisogna confrontare le proposte sul mercato senza farsi prendere dalla pigrizia rimanendo fedeli alla compagnia di sempre. La fedeltà non paga come abbiamo dimostrato, numeri alla mano, nell’articolo pubblicato su InTasca di novembre, cambiando si possono risparmiare anche centinaia di euro.

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