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Lavatrici: la classe A non offre sempre consumi né prestazioni ottimali

L’etichetta energetica, creata per ridurre i consumi degli elettrodomestici,  non rispecchia le prestazioni complessive degli apparecchi, ma solo quelle legate a un unico programma: quello ECO 40-60. Utilizzando altri programmi, la classificazione energetica non è più rappresentativa. I nostri test, basati sui due programmi più utilizzati (cotone e sintetico) sono più fedeli alla realtà.

  • articolo di
  • Beba Minna
18 febbraio 2022
  • articolo di
  • Beba Minna
etichetta energetica

Quando compriamo un elettrodomestico ci chiediamo quale possa essere il migliore, con prestazioni all’altezza, consumi accettabili e un prezzo interessante. Per aiutarci a scegliere, le autorità europee hanno creato l’etichetta energetica, uno strumento che offre informazioni sui consumi dei principali elettrodomestici, classificandoli con delle lettere (dalla A alla G). L’etichetta esiste da anni, periodicamente viene modificata e razionalizzata, infatti nell’ultima versione è stata introdotta una nuova scala di valutazione. Questo strumento, però, è ancora migliorabile. Si tende a credere, per esempio, che una lavatrice di classe energetica alta, tipo la A, sia sempre più efficiente in termini energetici e di consumi idrici, e anche che abbia prestazioni ottimali, perché considerata un modello di punta della marca. I test di Altroconsumo rivelano, invece, che non sempre è così.

L’analisi su più di 100  lavatrici, l’etichetta energetica non aiuta

Per verificare quanto l’etichetta energetica sia in grado di aiutare a scegliere un elettrodomestico efficiente e sostenibile, abbiamo fatto un’analisi su 112 lavatrici testate in laboratorio nel corso del 2021. Abbiamo verificato se e quanto questi modelli nei nostri test raggiungessero punteggi coerenti con la loro classificazione energetica. Le macchine selezionate sono tutte vendute in Italia, con sportello frontale, con capacità di carico tra i 7 e i 9 kg, per un totale di 13 marchi diversi. I modelli considerati rientrano nelle classi dalla A alla E, perché di fatto nella F e nella G ci sono lavatrici poco vendute che per questo non abbiamo incluso nei nostri test.

Una premessa è d’obbligo: l’etichetta energetica dà un giudizio sui consumi della lavatrice sulla base di uno solo specifico programma, chiamato ECO 40-60, che i produttori di elettrodomestici possono adottare con una certa flessibilità, definendo cicli con temperatura, durata, efficacia molto differenti. I giudizi espressi dal nostro test comparativo si basano invece su due dei programmi, che poi sono quelli più utilizzati a casa: il programma “cotone” e il programma “sintetico” ( per ogni dettaglio vai su “come testiamo”).  Una differenza non da poco: siamo certi che per definirsi sostenibile una lavatrice non possa essere valutata su un solo programma, peraltro non il più utilizzato. 

Efficacia di lavaggio poco legata alla classe energetica

Dall’analisi emerge che tra i modelli delle classi energetiche peggiori (E e D) in media le prestazioni globali sono inferiori, mentre tra le lavatrici delle classi energetiche più alte (A, B e C) i risultati medi degli apparecchi sono quasi sempre migliori.

Se ci si concentra sull’efficacia di lavaggio, la prova più importante per questo tipo di elettrodomestico, valutata per i due programmi di maggiore utilizzo, cotone e capi sintetici (grafico in basso), si può osservare che i giudizi medi (pallini blu) sono abbastanza allineati, indipendentemente dalle differenti classi energetiche.

Allo stesso modo, considerando i giudizi delle singole lavatrici prese in esame (distribuite lungo le bande grigie), emerge che in ogni classe energetica troviamo modelli con punteggi espressi in stelle molto buoni. Insomma, non è l’etichetta energetica lo strumento per poter individuare la qualità di lavaggio di una lavatrice, non essendoci tra le diverse classi energetiche grandi differenze nella capacità di garantire un buon bucato. 

giudizio prestazioni 

Consumi elettrici e di acqua: in classe A anche peggio 

Abbiamo poi valutato come si comportano le lavatrici considerando i consumi elettrici, sempre utilizzando i programmi “cotone” e “capi sintetici”. Anche rispetto ai parametri di consumo  elettrico, non c’è una netta relazione tra la classe energetica (ricordiamolo, calcolata sul solo programma ECO 40-60) e i consumi di altri programmi della lavatrice (nel caso dei nostri test, i due programmi più utilizzati: cotone e capi sintetici). Ad esempio, alcune lavatrici in classe A hanno giudizi insufficienti  nelle nostre prove con il programma cotone /sintetico, e quindi consumi più alti rispetto a modelli con classe energetica inferiore. Le prove rivelano che anche i consumi idrici delle lavatrici sono poco coerenti con la gerarchia delle classi energetiche.

giudizio consumi

Quanto costa utilizzare le lavatrici? Unico caso coerente con l’etichetta

Abbiamo stimato quanto pesa sulla bolletta elettrica utilizzare le lavatrici. Il calcolo è stato fatto su un totale di 100 cicli, come definito dall’etichetta energetica, basata su stime di consumi (in kWh) per il programma ECO 40-60, mentre per i nostri test conteggiando un consumo misurato con i due soliti programmi, cotone e sintetico. In questo caso è ben evidente come con il programma ECO 40-60 il costo per l’elettricità consumata cresce con il diminuire della classe energetica: in pratica, i modelli in classe A sono quelli che consumano meno energia: quasi la metà.  Si va da poco più di 10 € per la classe A per 100 cicli, fino a circa 20 € per la classe E, in modo progressivo.

Leggi anche i nostri consigli per risparmiare utilizzando la lavatrice.

Con i programmi cotone e sintetico, invece, il costo dei 100 cicli sulla corrente elettrica rimane più o meno invariato, oscillando attorno i 20-23 euro. Da evidenziare che più la classe energetica è bassa, minore è la differenza tra costi e consumi del programma ECO 40-60 rispetto ai programmi cotone e sintetico.

consumi

Non vale la pena comprare un modello costoso

Il risparmio sui costi della bolletta elettrica negli anni rischia di essere vanificato dal prezzo di acquisto elevato di una lavatrice di alta classe energetica, anche se come abbiamo visto i consumi saranno certamente più bassi se si resterà fedeli al programma ECO 40-60 . In media, infatti, c’è una notevole differenza di prezzo di acquisto tra le lavatrici di classi più alte (770 euro per la classe A) e quelle più basse (380 euro per la classe E). Va detto però che il prezzo di vendita può variare molto da modello a modello all’interno delle tre classi energetiche migliori (A, B, C).

L’impatto dell’investimento iniziale viene da sempre messo in luce nei nostri test, infatti nel costo annuo di utilizzo degli elettrodomestici valutiamo anche il contributo del prezzo di acquisto spalmato su 10 anni.

Quindi, che fare?

Per definizione il sistema di etichetta energetica europea delle lavatrici prende in considerazione i soli consumi elettrici e idrici calcolati per un unico programma, denominato ECO 40-60, che deve essere obbligatoriamente presente in tutte le lavatrici immesse sul mercato. Questo nuovo programma standard, come abbiamo visto, ha evidenziato alcuni punti deboli. Il risultato è che l’etichetta energetica, usata spesso come leva per gli acquisti, non restituisce una classificazione del comportamento di tutta la lavatrice, che include numerosi altri programmi e configurazioni di lavaggio, ma è lo specchio delle prestazioni energetiche della macchina correlate al solo programma ECO 40-60. Utilizzando altri programmi disponibili per il lavaggio dei capi, la classificazione data dall’etichetta energetica non è più rappresentativa.

Vuoi seguire il consiglio di Altroconsumo? Visti i limiti dell’etichetta energetica, scegli dai nostri test i modelli di elettrodomestici migliori, che sono sottoposti a numerose di valutazione su tutti gli aspetti che contano.

Il progetto BELT

L'iniziativa dell'Unione Europea sulla nuova etichetta energetica si concretizza nel progetto BELT (Boost Energy Label Take up). Il progetto ha il fine di semplificare il processo di transizione alle nuove etichette offrendo training, guide tecniche, workshop ed eventi volti a rendere chiaro e pratico per tutti l’utilizzo di questo nuovo sistema.

L’iniziativa è coordinata da Altroconsumo e ha come Partner Città metropolitana di Bologna e Erion (Italia), Deco Proteste e Sonae (Portogallo), ICLEI (Germania), Ocu (Spagna), Sofies (Svizzera), BEUC e Test Achats (Belgio), ZPS (Slovenia).

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