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Come si misura e come si riduce l'impatto ambientale degli smartphone

Cambiamo troppo spesso lo smartphone e ne usiamo tanti: in media teniamo lo stesso modello solo per 2,7 anni. Per ridurre l'impatto sull'ambiente e sul riscaldamento globale occorre, per  prima cosa, farli durare più a lungo cambiandoli solo quando è necessario. Lo dice la nostra analisi.

  • articolo di
  • Natalia Milazzo
02 maggio 2022
  • articolo di
  • Natalia Milazzo
ragazza mostra smartphone con logo riciclo

Ha più impatto sull’ambiente un vasetto di plastica o uno di vetro? Una borsa di cotone biologico o una di polipropilene? Le nostre lavatrici o i nostri telefonini? La risposta sembra banale, ma non lo è affatto. Tanto è vero che, contrariamente a quanto molti penseranno, è più sostenibile il vasetto in plastica di quello di vetro e la borsa in polipropilene rispetto a quella fatta di cotone bio. Quanto ai telefonini, ce ne occupiamo in questo articolo. E scopriremo che, benché il singolo smartphone pesi sull’ambiente meno di una lavatrice, ne usiamo talmente tanti e li cambiamo con tale frequenza che alla fine hanno un impatto sull’ambiente che è tutto fuorché trascurabile. Ma noi possiamo fare qualcosa per alleggerirlo.

Come si misura l'impatto sull'ambiente degli smartphone

Per capire qual è l’impatto di un prodotto sull’ambiente bisogna valutare ogni aspetto del suo ciclo di vita, dalle materie prime con cui è prodotto alla quantità di energia necessaria alla sua fabbricazione; all’energia e inquinamento provocati dal trasporto e dalla distribuzione; alle risorse utilizzate durante l’uso; al suo smaltimento, riciclo e all’eventuale produzione di energia durante la fase di fine vita.

infografica ciclo di vita prodotti 

Lo studio di tutto ciò si chiama “analisi del ciclo di vita”, in inglese Life Cycle Assessment, o Lca. Nel grafico “Considerare tutto il ciclo di vita” abbiamo schematizzato tutte le diverse fasi dell’esistenza di un prodotto che sono da considerare per analizzare l’impatto totale sull’ambiente di oggetti e attività. In pratica, è un modo per quantificare il peso delle azioni umane sull’ecosistema. Si tratta di un’analisi che si svolge secondo regole codificate in base a precisi standard internazionali, in modo da ottenere risultati attendibili e confrontabili, e guidare le nostre scelte. Il peso di un prodotto sull’ambiente si misura in diversi indicatori di impatto, come le emissioni di CO2, l’uso di suolo in metri quadrati, il consumo di acqua in metri cubi... Per unificare le diverse variabili e poter fare confronti, si utilizza come unità di misura il Pt (Punto o Point in inglese), che è un millesimo del peso ambientale medio di un cittadino europeo in un anno.

In questo modo, con una unità di misura unica, riusciamo a confrontare l’impatto ambientale di prodotti e attività di tipo anche molto differente. Abbiamo sottoposto ad analisi del ciclo di vita gli smartphone: non uno per uno, ma in generale come tipo di prodotto. Possiamo così vedere in quale fase della sua esistenza pesa di più sull’ambiente e come possiamo alleggerirlo.

Un nostro studio del 2012 aveva mostrato che per quanto riguarda gli smartphone la fase più pesante sull’ambiente era la fase di uso, seguita dalla produzione. Da questa nuova analisi emerge che l’impatto ambientale della fase di uso è diminuito, grazie all’aumento dell’efficienza energetica dei telefonini e dei sistemi di produzione e distribuzione dell’elettricità: 74 mPt (millipunti). L’impatto ambientale della fase di produzione rimane invece sostanzialmente uguale, nonostante il leggero aumento del peso medio dei telefoni e il miglioramento dell’efficienza nell’uso dei materiali: 142 mPt. Oggi è quindi la fase di produzione quella più pesante. La fase del fine vita, se il telefono è smaltito correttamente, è invece negativa: lo smartphone, grazie a valide procedure di riciclo, restituisce energia e materie prime: -10,8 mPt.

Come si riduce l’impatto ambientale degli smartphone

Se confrontato con l’impatto ambientale di un grande elettrodomestico il telefono è molto più leggero: una lavatrice impatta circa 92 volte di più, soprattutto nella fase di uso (detersivi, elettricità e acqua), mentre un frigo pesa sull’ambiente 77 volte di più, anche in questo caso soprattutto nella fase d’uso (energia). C’è però un aspetto che rende cruciali gli smartphone: che li sostituiamo molto più spesso - in media teniamo lo stesso modello solo per 2,7 anni - e che ne sono venduti molti di più rispetto ai grandi elettrodomestici.

Ma qual è il sistema per ridurre l’impatto ambientale degli smartphone? In primo luogo, farli durare più a lungo, cambiandoli solo quando è necessario. Questo passa sia per qualche attenzione d’uso (per esempio maneggiarli con cura per evitare che cadano), sia con un’ipotesi che può allungarne molto la vita: acquistare un modello ricondizionato, ovvero usato, ma garantito come nuovo.

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