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Disturbi del comportamento alimentare: bisogna agire su tutti i fronti

Colpiscono milioni di ragazzi i disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia nervosa, di cui il 2 giugno ricorre la Giornata Mondiale. Guarire è possibile, ma è fondamentale affrontarli con l'aiuto del medico di famiglia, che può indicare a chi rivolgersi, e sempre con un approccio multidisciplinare. La nuova piattaforma del ministero della Salute raccoglie l'elenco dei centri specializzati, dove è fondamentale che si intreccino le diverse competenze.

01 giugno 2022
mella allo specchio

Di fronte al drammatico aumento, registrato anche in conseguenza della pandemia di Covid, dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione già denunciato dall’Istituto superiore di sanità, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, il ministero della Salute ha istituito una piattaforma online realizzata dall'Istituto superiore di sanità, dove sono censiti tutti i centri specializzati che curano questi disturbi. Attraverso la piattaforma i cittadini possono identificare i centri specializzati cui rivolgersi, presenti nel loro territorio.

I disturbi del comportamento alimentare sono un problema sempre più importante: perché sono molto diffusi, perché l’esordio è sempre più precoce tra i giovani e perché hanno cause molteplici e complesse. E l'epidemia di Covid ha drammaticamente peggiorato la situazione. Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia sono circa 3 milioni i giovani che ne soffrono e sono in netta prevalenza di genere femminile.

Bisogna affrontare i disturbi alimentari agendo su tutti i fronti

In collaborazione con Adi, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, Altroconsumo ha segnalato l’importanza di curare i disturbi del comportamento alimentare con un approccio multidisciplinare, che coinvolga diverse professionalità. La segnalazione fa parte del progetto “Fare di più non significa fare meglio”, realizzato in collaborazione con Slow Medicine.

I disturbi del comportamento alimentare sono malattie mentali gravi, che intaccano in modo importante la salute psichica e fisica della persona, alterandone la sfera sociale e relazionale. Il loro trattamento - che varierà a seconda della gravità del caso - deve prevedere più figure professionali e ambiti di cura adeguati. 

Nei disturbi alimentari gioca un ruolo la combinazione di fattori sia genetici sia ambientali: non c’è una causa unica, ma un’origine multifattoriale, ovvero incide la presenza concomitante di una serie di fattori che possono favorirne la comparsa e il mantenimento. Si tratta di malattie mentali complesse, che attraverso un malessere fisico esprimono un disagio psicologico.

Trattare i disturbi alimentari in assenza di competenze multidisciplinari è una pratica che rischia di essere inappropriata.

Quali sono le differenti figure professionali coinvolte nella cura?

L’approccio ai disturbi alimentari deve prevedere il coinvolgimento di differenti figure: psichiatri/neuropsichiatri infantili, medici con competenze nutrizionali, internisti, pediatri, endocrinologi, dietisti, psicologi, infermieri, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e fisioterapisti.

Tutte devono essere coinvolte nei diversi ambiti sanitari di competenza, in coordinamento e in un lavoro condiviso nelle differenti fasi di cura.

Il trattamento non è limitato all’aspetto nutrizionale. Questo fa parte di un programma di intervento più complesso e sfaccettato, che include le diverse cure mediche e specialistiche, con una particolare attenzione al versante psicosociale.

A chi rivolgersi per la cura di un disturbo alimentare?

Il primo riferimento può essere il medico di famiglia o il pediatra, che fa da tramite con i servizi delle reti regionali dei disturbi alimentari.

È importante appoggiarsi ai centri specializzati, dove il progetto terapeutico può essere realizzato sui diversi versanti specialistici integrati.

L’importanza di un lavoro in gruppo delle diverse figure professionali, per far sì che il percorso di questi pazienti sia completo ed efficace, è sottolineato come indispensabile anche in situazioni di urgenza, nell’ambito degli accessi in Pronto Soccorso.

Scarica la scheda e portala al tuo medico per discuterne con lui.

Tre punti importanti: collaborazione del paziente, famiglia, guarigione

  • Se il paziente non collabora. Una delle difficoltà che può incontrare un programma di cura è la scarsa collaborazione dei pazienti, che faticano ad avere consapevolezza del loro disturbo e a essere motivati nel seguire il trattamento; un approccio multidisciplinare che contempli il versante psicologico e una condivisione con il paziente delle scelte terapeutiche e delle sue difficoltà è quindi molto importante a sostegno dell’intervento nutrizionale.
  • Dare sostegno a tutta la famiglia. L’impatto dei disturbi alimentari non è soltanto sul benessere della persona con il disturbo, ma anche della sua famiglia, che deve essere sostenuta e non deve sentirsi responsabile della situazione: la famiglia non va vissuta come una causa, al contrario è una risorsa, una preziosa alleata del paziente e degli specialisti nel processo di cura, in cui deve essere coinvolta.
  • Si può guarire completamente. I disturbi alimentari possono essere curati, con un trattamento sugli aspetti psicologici, sociali, nutrizionali e medici, e il recupero completo è possibile, in particolare se viene effettuata una diagnosi precoce e un trattamento terapeutico di qualità, tempestivo, che sia specializzato e integrato.