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Influenza, come difendersi dall'australiana

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità sono circa 4 milioni e mezzo gli italiani colpiti da sindromi influenzali, tra cui spicca la cosiddetta "australiana", l'influenza stagionale che da questo autunno circola nel nostro Paese. Ma come si presenta questa influenza? Quali farmaci possono aiutare? Ed è davvero efficace il vaccino antinfluenzale? Ecco cosa occorre sapere per affrontarla al meglio.

16 dicembre 2022
persone con influenza

È l'influenza che ben conosciamo ormai da quest'autunno, che si distingue dalle altre malattie respiratorie di stagione, e a dicembre è arrivata a far stare a letto circa 4 milioni e mezzo di italiani, stando ai dati dell'Iss (Istituto Superiore di Sanità). Tra le categorie di persone più colpite ci sono i bambini tra gli 0 e i 4 anni e a ruota quelli tra i 5 e i 14, anche se è inutile ricordare che dai bimbi l'influenza si sposta rapidamente anche agli adulti e agli anziani. Stiamo parlando della cosiddetta "australiana", la sindrome influenzale partita l'estate scorsa proprio in Australia (dove era inverno)  Ora è arrivata qui da noi dopo gli ultimi due anni in cui i virus influenzali erano praticamente scomparsi anche grazie all'uso di mascherine e alle regole sul distanziamento per il Covid. E insieme ad essa stanno circolando altre infezioni respiratorie, difficilmente distinguibili tra loro. Ma vediamo come si presentano queste infezioni e cosa si può fare per difendersi, in un momento in cui sugli scaffali delle farmacie stanno scarseggiando antipiretici, antinfiammatori, mucolitici e sedativi per la tosse.

Un ritorno atteso, ma in forte anticipo, dall’Australia

Dopo due anni in cui l’influenza è circolata poco o per nulla, sopraffatta dalle misure di protezione individuale e dalle altre disposizioni adottate per limitare la diffusione del Covid, quest’autunno le infezioni respiratorie tipiche della stagione fredda sono tornate a diffondersi con maggior forza rispetto al solito e ben in anticipo rispetto al passato.

Solitamente le sindromi influenzali (in inglese ILI - influenza-like-illness) iniziano a crescere nella popolazione verso l’inizio di dicembre, per salire durante gennaio e raggiungere il picco tra gennaio e febbraio, per poi calare nei mesi seguenti fino a tornare sotto il livello di guardia verso fine marzo. Quest’anno, invece, tutti i virus che allettano gli italiani (influenza compresa) si sono diffusi velocemente e precocemente, approfittando del mancato allenamento immunitario dovuto alla bassa circolazione dei mesi e anni precedenti, come si può vedere nel grafico riportato qui sotto e preso dal rapporto epidemiologico di InfluNet, la rete di sorveglianza delle sindromi influenzali dell’Istituto Superiore di Sanità .

A farsi largo è la cosiddetta australiana, in realtà un normale influenza così ribattezzata perchè ha allettato un’ampia fetta della popolazione australiana quando da noi era ancora estate. Anche in Australia i virus delle influenze erano rimasti al palo grazie al distanziamento, alle mascherine ed alle altre misure di contenimento del Covid, ma con l’abbandono di molte di queste, le sindromi influenzali sono tornate , in anticipo rispetto al solito. Per fortuna, la stagione influenzale non è stata così grave come preventivato.

grafico Influenza - casi

Forte crescita e picco in anticipo

Stando ai dati periodicamente diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia abbiamo osservato una forte crescita dei casi in tutte le fasce d’età, con molte regioni che hanno superato la soglia di intensità massima già nelle ultime settimane di novembre. Ora la crescita si è fermata ma il numero di casi già  registrato è ben superiore a quanto visto nelle precedenti stagioni e con un picco atteso proprio durante le festività natalizie, alcune settimane prima del classico picco di gennaio-febbraio.

grafico Influenza - incidenza casi Italia

I bambini sono i più colpiti, come al solito

Come sempre sono i bambini ad essere il gruppo più colpito, sia per il minor bagaglio di memorie immunitarie, sia per la promiscuità tipica degli ambienti in cui passano la maggior parte del tempo. Nel grafico qui sotto, preso dal bollettino settimanale di InfluNet, potete vedere il numero di casi per fascia d’età alla 49esima settimana dell’anno in corso (5-11 dicembre). Al contrario, la classe meno colpita sono gli anziani, cosa non nuova in realtà, in quanto tipico di tutte le stagioni influenzali. È però tra gli over 65 che si verificano oltre nove morti su dieci per influenza, specie tra coloro che hanno malattie croniche. Per questo motivo è necessario proteggere gli anziani, i malati cronici ed i più fragili, evitando di contagiarli il più possibile (anche utilizzando le mascherine, che continuano ad essere utili) e fornendo loro una protezione addizionale attraverso il vaccino antinfluenzale.

grafico Influenza - incidenza casi sindromi influenzali

Fonte: InfluNet

A preoccupare è la co-circolazione di più virus

L’influenza australiana non è la sola ad allettare gli italiani. I virus influenzali veri e propri, quelli di tipo A e B, normalmente circolano insieme ad una pletora di altre infezioni che causano sintomi del tutto sovrapponibili e che nel gergo comune chiamiamo collettivamente influenze, o sindromi influenzali. Ogni anno è l’insieme di queste varie infezioni che alletta qualche milione di italiani. Quest’anno lo stesso fenomeno si è verificato prima del solito.

Secondo i dati dell’ISS, tra i campioni analizzati dalla sorveglianza delle sindromi influenzali, solo il 40% ha rivelato la presenza di virus influenzali. Ciò significa che anche in questo momento di forte diffusione, solo una minoranza di casi è influenza vera e propria, mentre il resto dei casi se lo spartiscono vari virus respiratori, come i rhinovirus e i coronavirus che danno il raffreddore, gli adenovirus e i virus parainfluenzali.

Molti campioni hanno portato al riscontro del virus respiratorio sinciziale, un virus che colpisce solitamente i bambini, anche molto piccoli, dando sintomi simili a quelli dell’influenza, mentre negli adulti si manifesta più spesso in modo asintomatico o con sintomi lievi, più simili al raffreddore. Nei bambini piccoli e nei neonati, invece, questo virus può dare più problemi, perché può infettare le vie aeree più basse dando bronchiolite e polmonite, con la comparsa di un respiro difficoltoso descritto come “rantolo”.

Circa l'8% dei campioni analizzati dall'ISS continua a essere Covid, scambiato quindi per influenza in un primo momento e solo dopo analisi più approfondite riconosciuto come infezione da Sars-Cov-2. Infatti, come erroneamente molti titoli di giornali ci inducono a pensare, le varie infezioni respiratorie non si possono distinguere se non attraverso un tampone.

Covid, influenza australiana, raffreddore: non si possono distinguere sulla base dei sintomi

L'infezione da Sars-Cov-2 è per certi versi indistinguibile dalle infezioni dovute ad altri virus respiratori che causano raffreddori e sindromi simil-influenzali. Tutte queste malattie si manifestano con febbre, stanchezza, mal di testa, naso che cola o congestionato, tosse e mal di gola. Vomito e nausea possono esserci anche con l’influenza e con il Covid, oltre che con un’influenza intestinale.

Inoltre, Covid, influenza e raffreddore si manifestano in modo variabile tra le persone, in quanto ognuno di noi ha una propria “storia immunologica” di cui tener conto, tra infezioni, reinfezioni, vaccinazioni e richiami, che hanno ormai creato un ventaglio di manifestazioni. Ed è per questo che anche il Covid si manifesta in modo molto variabile tra chi viene contagiato. La sperdita perdita di gusto e olfatto non è più dirimente: non solo questi sintomi sono molto meno frequenti oggi rispetto agli esordi del Covid, ma una lieve perdita di gusto e olfatto può venire anche con un forte raffreddore.

Per quanto riguarda i periodi di incubazione influenza e Covid si sovrappongono ampiamente, anche se sintomi dell'influenza posso essere più precoci rispetto a quelli del Covid dopo contatto con un positivo.

L’unico strumento che può davvero dirci se abbiamo il Covid è il tampone, di cui vi spieghiamo tutto a questo link.

Certamente, l’intensità dei sintomi e alcune manifestazioni possono essere più tipiche di una piuttosto che dell’altra infezione. Ad esempio, i sintomi del raffreddore sono di solito lievi e si manifestano più gradualmente, mentre quelli del Covid e dell’influenza sono più intensi e iniziano più bruscamente. Il raffreddore esordisce con mal di gola o gola irritata e prosegue con naso che cola, naso chiuso, starnuti e un lieve malessere generale. Può esserci anche tosse per lo scolo retronasale del muco. Ma questi sintomi si hanno anche con influenza e col Covid, magari in tempi ed entità differenti. Il mal di testa e la febbre non sono sintomi comuni del raffreddore, anche se all’inizio la temperatura può essere lievemente elevata, mentre sono la norma in caso di influenza e di Covid. Il raffreddore generalmente non provoca seri problemi di salute e nella maggior parte dei casi si inizia a stare meglio dopo un paio di giorni.

Raffreddore e influenza, come curarle?

La risposta è semplice: prendendosi il tempo di riposare e guarire. La febbre, la tosse e il dolore alla ossa sono segnali che l’organismo sta combattendo un’infezione. La febbre aiuta l'organismo a combattere l’infezione contrastando la replicazione del virus e rendendo le difese più efficienti. La tosse serve invece a liberarsi delle secrezioni che intrappolano virus e batteri, cosa che fa anche il muco nasale. Si tratta quindi di sintomi che ci aiutano a liberarci degli agenti infettivi e sono quindi molto utili. Anche la spossatezza che ci dà la febbre dice al corpo di mettersi in pausa, al riposo e al caldo e lasciar lavorare le difese immunitarie. I sintomi non vanno combattuti con i farmaci come se fossero un nemico, ma solo se impediscono il riposo. Inoltre, molti dei farmaci che la pubblicità consiglia non hanno davvero un’utilità. Per sapere quali sono i rimedi utili per trattare questi sintomi, visitate queste pagine:

Alcuni dei rimedi utili per febbre e dolori muscolari sono farmaci antinfiammatori: per sapere quale scegliere in sicurezza vi invitiamo a leggere questo contenuto.

Inoltre, nel caso dei bambini, gli sciroppi e le soluzioni orali a base di paracetamolo o ibuprofene, per trattare febbre e dolore lieve, devono essere correttamente dosati sulla base del peso. Se non hai più il foglietto illustrativo o vuoi sapere quali sono i dosaggi utilizzabili in sicurezza, visita questo calcolatore

Febbre e temperatura: come affrontarla e come misurarla

La febbre è uno dei sintomi più comuni, ma anche più allarmanti. Per questo motivo abbiamo dedicato un intero dossier a questo sintomo per spiegare che la febbre non è un nemico da combattere ma un utile alleato, che va trattato solo quando impedisce di riposare. Al suo interno troverai tutte le risposte ai dubbi più comuni sulla temperatura corporea normale, sulla temperatura che ci deve preoccupare davvero, sulla necessità di dover per forza abbassare la febbre e su come misurare la febbre nei bambini. A questo riguardo, ti consigliamo di visitare i nostri contenuti che illustrano le differenze tra i vari termometri in commercio e i risultati dell’ultimo test sui termometri digitali.

Farmaci: se mancano, cosa fare?

In questi mesi, per colpa del sovrapporsi del covid ad influenza e raffreddori, stanno scarseggiando alcuni antipiretici, antinfiammatori, mucolitici e sedativi per la tosse. Come avrai scoperto dai contenuti che ti abbiamo consigliato poco sopra, non tutti i farmaci di queste categorie sono parimenti utili e sicuri. Se però troviamo sollievo dall’utilizzo di un farmaco in particolare che in questo momento è mancante, il nostro consiglio è prima di tutto di verificare se esiste un equivalente in commercio da provare. Nella nostra banca dati farmaci potrai selezionare il tuo farmaco che di solito acquisti e verificare se esiste un equivalente e a quale prezzo. Nella nostra banca dati puoi vedere tutti gli equivalenti di un determinato farmaco, sia per quelli da prescrizione che per quelli da banco, insieme a tutte le informazioni sulla loro forma farmaceutica, numero di dosi presenti nella scatola, prezzo e necessità di prescrizione medica. E per ogni farmaco puoi anche consultare il fogleietto illustrativo aggiornato.

Se il farmaco che hai scelto risulta mancante nella tua  farmacia di fiducia potresti considerare l’acquisto online. In questo dossier ti spieghiamo su quali siti effettuare in sicurezza i tuoi acquisti e quali farmacie on-line sono le più economiche.

Per ultimo, se vuoi sapere quali sono i motivi per cui un farmaco risulta carente, cosa fare in caso di indisponibilità di un farmaco, quali sono i doveri di farmacisti e aziende farmaceutiche e come verificare se la tua terapia è ufficialmente carente, ti invitiamo a leggere questo dossier.