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Influenza intestinale: cosa fare e cosa evitare

12 dicembre 2017
influenza intestinale

Nella maggior parte dei casi i sintomi passano da soli dopo qualche giorno, senza bisogno di cure particolari, se non una dieta leggera e tanti liquidi per reidratarsi. I farmaci da banco bloccano i sintomi, ma non agiscono sulle cause: vanno usati con molta attenzione e per periodi limitati. Ecco cosa fare.

Anche se la chiamiamo influenza, quella intestinale, in gergo tecnico gastroenterite, non ha niente a che fare con l’influenza stagionale o le altre malattie respiratorie. Una cosa in comune però ce l’hanno: entrambe si diffondono anche per colpa di cattive abitudine igieniche.

Buone abitudini al posto dei farmaci

Nella maggioranza dei casi, l’influenza intestinale è un’infezione che si risolve da sola nell’arco di qualche giorno. Non ci sono cure specifiche a cui ricorrere: è sufficiente l’azione del nostro sistema immunitario. Possiamo, però, mettere in atto dei piccoli accorgimenti per “aiutare” il nostro organismo a riprendersi, ricorrendo ai farmaci solo in alcuni casi limitati.

  • Lavati le mani per non diffondere il contagio.Lavarsi le mani (per almeno 15-30 secondi) prima di uscire dal bagno e quando si arriva a casa o in ufficio dopo aver preso i mezzi pubblici è uno dei modi per prevenire qualunque influenza, intestinale e non, ma anche per limitarne la diffusione.
  • Bevi molto e reintegra i sali minerali. Con la diarrea si perdono molta acqua e sali minerali (calcio, sodio, potassio...) fondamentali per il funzionamento dell’organismo. Brodi, zuppe, succhi di frutta e cibi salati come cracker o grissini vanno più che bene per persone altrimenti in salute. Le bevande per sportivi non sono necessarie, ma non sono controindicate. Le soluzioni reidratanti orali vendute in farmacia contengono sali minerali e zuccheri in specifiche proporzioni. Non sono necessarie in condizioni normali, ma possono essere utili per bambini piccoli o anziani che per difficoltà a bere o per specifiche patologie rischiano la disidratazione. Il medico può decidere di prescriverle per ripristinare l’equilibrio idrico-salino alterato.
  • Evita cibi grassi, preferisci gli amidi bolliti. Per favorire la tranquillità di stomaco e intestino, preferisci una dieta leggera e cibi semplici, come gli amidi bolliti (pasta, patate, riso...), ma anche le banane e le verdure bollite. Frutta e verdure crude, anche se di norma fondamentali per la nostra dieta, in questo caso potrebbero non essere la scelta migliore, perché il loro elevato contenuto in fibre e acqua smuove l’intestino. Anche la caffeina notoriamente stimola la motilità intestinale: rinunciarci per un paio di giorni potrebbe aiutarti. Latte e latticini potrebbero essere un disturbo ulteriore se già normalmente non tollerate.
  • L’antibiotico non serve quasi mai. Nella maggior parte dei casi i responsabili della diarrea sono virus. Qualche volta è causata da batteri, ma di rado e anche qualora la diarrea sia causata da un batterio, nella maggior parte dei casi il problema si risolve da solo, senza bisogno di antibiotici, nel giro di qualche giorno.
  • Usa i farmaci antidiarroici solo per poco tempo. I farmaci antidiarroici acquistabili senza ricetta medica possono curare soltanto il sintomo, ma non le cause del problema. Possono però essere utili quando ci si trova in situazioni in cui non si può correre al bagno di frequente come, per esempio in un viaggio di lavoro o a un appuntamento improrogabile. Il farmaco non va usato per più di due giorni di seguito ed è assolutamente controindicato in caso di febbre o presenza di sangue nelle feci.
  • Niente antidiarroici sotto i 12 anni. La loperamide, il principio attivo alla base dei farmaci antidiarroici, ha un’azione che inibisce la motilità dell’intestino e le secrezioni gastro-intestinali, riducendo le scariche. È controindicata nei bambini di età inferiore ai 12 anni, durante la gravidanza e l’allattamento.
  • Fermenti lattici: utilità modesta e limitata. I probiotici, altrimenti noti come fermenti lattici, sono spesso consigliati per velocizzare la guarigione o favorire il recupero, in virtù di un supposto effetto positivo di stimolo per le difese immunitarie locali e di sostegno della flora intestinale. In realtà, nessuno dei due effetti è supportato da solide prove di efficacia. Non ci sono prove che l’assunzione di probiotici rafforzi il sistema immunitario in modo da prevenire malanni. Invece, per quanto riguarda un effetto sulla durata della gastroenterite, gli studi disponibili ci dicono che l’assunzione di probiotici per 5-7 giorni riduce la durata della gastroenterite virale di circa un giorno e le scariche di circa una al giorno; questo dato, abbastanza modesto, è stato osservato solo in bimbi e adolescenti, non negli adulti, per cui non abbiamo evidenze di efficacia. Inoltre, i limitati benefici solo legati all’assunzione di soli due ceppi, vale a dire il Saccharomices boulardi e Lactobacillus rhamnosus GG e in dosi elevate. Per quanto riguarda lo yogurt, nessun beneficio concreto in termini di prevenzione o trattamento è stato osservato negli studi disponibili.

Fai attenzione ad alcuni sintomi

Come abbiamo detto nella maggior parte dei casi, l’influenza intestinale passa da sola dopo qualche giorno. Ci sono però dei sintomi che non vanno sottovalutati. Ad esempio quando la diarrea è molto severa (con tante scariche, sopra le 4 e protratta per più di tre giorni) e si accompagna a febbre alta. Anche l’aver mangiato determinati cibi, per esempio, dell’uovo crudo, del pesce crudo, della carne cruda o poco cotta, può suggerire una gastroenterite batterica, per esempio da salmonella, oppure da parassiti. Se le scariche e il vomito persistono, la febbre è alta e ci sono segni di disidratazione (poca pipì, bocca secca, grande stanchezza) o addirittura sangue nelle feci, è meglio conttattare subito il medico.

Influenza stagionale e influenza intestinale: le differenze

Al contrario dell’influenza stagionale, che non dà problemi intestinali, ma causa febbre alta, dolori muscolari, cefalea e sintomi respiratori come tosse e raffreddore per circa una settimana, l’influenza intestinale è caratterizzata da nausea, dolore all’addome e da scariche di diarrea che normalmente si risolvono nell’arco di pochi giorni, ma che possono durare anche due settimane. Hanno entrambe cause virali, ma virus diversi danno le due influenze. Quella intestinale è data per lo più da norovirus, rotavirus, adenovirus enterici e astrovirus, agenti infettivi che si diffondo per via oro-fecale e causano sintomi intestinali non solo durate i mesi freddi, ma anche negli altri periodi dell’anno. Quella stagionale è invece dovuta a vari virus, quali quelli influenzali e parainfluenzali, ma sintomi sovrapponibili sono dati anche da rinovirus, coronavirus e adenovirus che si diffondono per lo più tramite starnuti e colpi di tosse durante i mesi autunnali e invernali.