Speciali

Malaria

  • Trasmissione: attraverso alcune specie di zanzare Anopheles, in particolare la maculipennis, che ama pungere al crepuscolo e di notte, ma anche l’Anopheles labranchiae, che storicamente è stato il vettore maggiormente implicato nella trasmissione delle infezioni nel nostro Paese ed è ancora ampiamente diffusa lungo le coste delle Regioni centro-meridionali e insulari.
  • Sintomi e decorso: esistono quattro specie principali di parassiti che causano diverse forme cliniche di malaria negli esseri umani. I sintomi possono essere molto variabili e quelli comuni a tutte le forme della malattia sono febbre ciclica alta con sudorazione e brividi, dolori muscolari e articolari (mal di schiena in particolare), sete, nausea, vomito e diarrea, anemia con ingrossamento della milza, estrema astenia, malessere generale, respiro e battito cardiaco accelerato e talvolta ittero e piastrinopenia (carenza di piastrine). Le complicanze possono colpire molti organi come reni, polmone e cervello e in alcuni casi portare alla morte.
  • Terapia: oltre a farmaci di supporto per curare i sintomi, sono utilizzabili a dosaggi più alti i vari farmaci usati anche per la profilassi. Un farmaco ben tollerato utile contro tutte le specie di plasmodio e quindi utile nel trattamento della malaria è l’artemisina utilizzata anche per la terapia di toxoplasmosi e leishmaniosi), il cui principio attivo, derivato da una pianta, è stato isolato da una farmacista cinese, Tu Youyou, che per questo ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 2015. L’artemisina è ben tollerata e spesso è associata agli altri farmaci tradizionali per raggiungere una cura definitiva.
  • Profilassi: oltre a seguire le norme di protezione dalle zanzare, è importante che i viaggiatori inizino una corretta e mirata chemioprofilassi (variabile a seconda del paese di destinazione, delle condizioni abitative e di vita, e dei fattori di rischio individuali) prima della partenza per zone endemiche. La raccomandazione vale anche per i residenti in Italia che rientrano nei paesi d’origine, e dei loro bambini, che non hanno la stessa immunità dei locali, e dei lavoratori che permangono all’estero per lunghi periodi. La profilassi non assicura però una protezione completa per via della resistenza ai farmaci di alcuni ceppi di Plasmodio: è quindi necessario che la profilassi sia accompagnata anche da misure comportamentali. Anche in chi ha fatto correttamente la profilassi, una febbre non diversamente giustificata in un viaggiatore di ritorno da aree a rischio deve spingere ad accertamenti tempestivi in strutture specializzate per la diagnosi perché la terapia precoce permette di evitare i decessi praticamente nella totalità dei casi. È inoltre disponibile un vaccino (Mosquirix), la cui indicazione è per ora limitata ai bambini di 6 settimane-17 mesi che vivono nelle aree con rischio moderato e alto di trasmissione malarica da P. falciparum.