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Lividi ed ematomi: ecco come trattarli

Antinfiammatori, erbe medicinali e anticoagulanti. Tra i prodotti venduti in farmacia per trattare lividi e contusioni ci sono diversi farmaci, ma anche tanti cosmetici. E se il rimedio più efficace fosse quello della nonna?   

01 marzo 2023
dolore muscolare farmaci

In estate basta vedere le gambe piene di lividi che sbucano dai pantaloni corti dei bimbi per avere la certezza che a botte e lividi si sopravvive. Gli ematomi sono, la maggior parte delle volte, il risultato di piccoli traumi, che provocano la rottura dei capillari e un travaso di sangue nei tessuti sottocutanei. Le farmacie sono strapiene di prodotti, che si dichiarano efficaci nel trattamento di contusioni, lividi e ematomi: ne abbiamo analizzati alcuni, senza la pretesa di proporvi una panoramica completa. In realtà il nostro consiglio è quello di usare un vecchio rimedio della nonna: raffreddare l’area dolente con un impacco refrigerante (va bene un panno imbevuto di acqua fredda) o con il ghiaccio, avvolto però in un asciugamano. L’impacco deve essere fatto subito dopo l’infortunio per impedire che il livido diventi evidente e per ridurre il gonfiore: va tenuto per almeno dieci minuti e alternato poi a 20 minuti di riposo. Se la botta è molto estesa e provoca dolore si può usare una crema o un gel antinfiammatorio da spalmare sulla zona.

Farmaci a base di eparinoidi

Sono in commercio da tempo, ma non ci sono solide prove di efficacia. In farmacia si possono comprare farmaci topici (da spalmare) a base di glicosaminoglicano polisolfato, un eparinoide, ovvero un derivato dell’eparina, che ha effetto anticoagulante, serve cioè a rallentare o interrompere il processo di coagulazione del sangue. Uno dei farmaci più diffusi si chiama Hirudoid 25.000 u.i.: in Italia è venduto - in crema o gel - senza obbligo di ricetta per il trattamento di flebiti, vene varicose infiammate ed ematomi. Il suo uso è diffuso per la risoluzione di brutte contusioni, sebbene in questo ambito non vi siano prove della sua efficacia. Il farmaco è in commercio dagli anni ‘50 e, come per molti farmaci di vecchia data, non sono disponibili studi clinici ad hoc nella letteratura scientifica. Tuttavia, dal lato punto di vista della sicurezza, decenni di utilizzo non hanno evidenziato problemi particolari.

Escina: consigliata per i piccoli traumi

In merito ci sono pochi studi e di bassa qualità. L’escina viene estratta dall’ippocastano ed è contenuta in tanti medicinali per ridurre gli edemi e la ritenzione dei fluidi sottocutanei. Ma è anche un ingrediente di molti cosmetici (spesso è in combinazione con altre sostanze), che vantano di essere efficaci contro couperose, insufficienza venosa e pelle a buccia d’arancia (cellulite). In commercio si trova sia la versione da prendere per via orale sia quella topica, cioè creme, gel, unguenti da spalmare. Nei cosmetici la concentrazione di escina è solitamente tra 0,5 e 1%. Mentre nei farmaci è uguale o superiore all’1% e viene prescritta soprattutto per il trattamento dell’insufficienza venosa cronica (cioè per le vene varicose). Nel farmaco Reparil gel, l’escina è in concentrazione all’1% o al 2% (con la dietilamina salicilato): in Italia viene venduto senza obbligo di ricetta anche per il trattamento di lividi ed edemi. Va detto, però, che non ci sono prove scientifiche valide sull’efficacia dell’escina per la cura dei piccoli traumi.

Antinfiammatori topici: danno sollievo al dolore localizzato

Sono la versione topica dei Fans, cioè i farmaci antinfiammatori (come l’ibuprofene) capaci di ridurre i processi infiammatori dell’organismo. Spalmare un Fans in crema (ma anche gel, spray o cerotti) sulla zona dolorante anziché prendere il farmaco per via orale ti permette di localizzare l’azione del farmaco solo nella parte interessata. L’uso è consigliato per condizioni dolorose - sia muscolari sia articolari - come distorsioni, contratture, stiramenti e contusioni: mai però per una ferita. Una revisione della Cochrane Collaboration che ha analizzato 61 studi ha concluso che i Fans per uso topico forniscono buoni livelli di sollievo dal dolore (simili ai Fans orali) in condizioni acute come distorsioni, stiramenti e lesioni e con effetti avversi minimi. Formulazioni gel di diclofenac (come Voltaren Emulgel), ibuprofene e ketoprofene e alcuni cerotti a base di diclofenac hanno fornito i migliori effetti. Con le creme a base di ketoprofene, (per esempio Artrosilene gel; Fastum gel; Flexen) mai esporre la parte al sole o alle lampade abbronzanti: si rischia una reazione allergica. Per sapere se esistono dei farmaci equivalenti alternativi a questi, consulta la nostra banca dati farmaci.

Arnica: cosmetico o farmaco?

Occhio a quello che si compra, anche in farmacia: sul mercato ci sono molti prodotti con Arnica Montana da sola o in combinazione. Ma bisogna fare una distinzione tra cosmetici e medicine. I farmaci a base di arnica contengono solo i fiori della pianta e devono rispettare sia una determinata concentrazione sia un metodo di estrazione preciso (secondo le disposizioni della Farmacopea): servono per il sollievo di lividi, distorsioni e dolori muscolari localizzati e non vanno usati nei bambini con meno di 12 anni. Sebbene non vi siano prove sufficienti negli studi clinici che ne provino l’efficacia, l’Agenzia europea dei medicinali ammette la loro vendita proprio sulla base dell’uso che è stato fatto per decenni. Altra cosa sono i cosmetici, che possono contenere - non è detto - fiori dell’arnica, ma anche materiale vegetale derivato da radici o rizomi essiccati; per i cosmetici potrebbero anche essere usati metodi di produzione diversi rispetto a quelli che servono per fare i farmaci. I cosmetici hanno una concentrazione di arnica di solito al 30/35% e si propongono con effetto tonico ed emolliente. Sulla sottile differenza tra farmaci e cosmetici gioca a volte il marketing delle case farmaceutiche. Un esempio è la crema Ematonil Plus, prodotta dalla casa farmaceutica Bayer, che ha una confezione molto simile a quelle tipiche dei medicinali. Con la differenza che non lo è: si tratta di un cosmetico. A prima vista, dunque, la confezione può attribuire un valore aggiunto (terapeutico) a un cosmetico che invece non può vantare alcuna azione di tipo terapeutico.