Filtri nasali per gli allergici? Servono a poco
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Servono davvero?
Nella migliore delle ipotesi, questi filtri nasali fermano solo le particelle più grossolane (pollini e acari) e possono ridurre l’inalazione di quelle più fini. Ma poco possono fare su gas e aerosol perché riescono ad attraversare qualsiasi maglia o spirale. Ancor più difficile è che proteggano da virus e batteri che sono microrganismi molto sottili. Ricorda, però, che si può avere qualche effetto soltanto se respiri solo con il naso e non anche con la bocca.
Tra i pro solo un leggero sollievo
Abbiamo testato i filtri nasali, insieme ad alcuni tester, per poterne valutare pregi e difetti.
Pro
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Contro
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Come funzionano i filtri nasali
Il principio attivo è principalmente meccanico: l’aria inspirata passa all’interno del filtro nasale attraverso una struttura a spirale, incontra un gel biocompatibile (biogel) che trattiene polveri e allergeni. Questo è il meccanismo utilizzato, per esempio, da Sanspira, ma altre marche (Bestbreathe per dirne una) si basano invece su una maglia che intrappola solo le particelle di diametro maggiore, come i pollini.
L'unico modo per proteggersi dallo smog è utilizzare una mascherina filtrante, ovvero mascherine antipolvere usa e getta classificate come FFP1, FFP2 o FFP3 secondo la norma EN149. Attenzione a non confonderle con quelle di carta tipo da chirurgo, perché non hanno nessuna funzione protettiva per chi la indossa. Ecco qualche consiglio più dettagliato.
Quale scegliere?
In commercio ci sono diverse mascherine, ma devi prestare attenzione alle caratteristiche che stai cercando:
- la mascherina di tipo FFP3 è la più efficace perché filtra il 98% delle polveri (contro il 78% della FFP1);
- se vuoi una barriera più efficace all’aerosol da traffico (contiene anche idrocarburi, ammoniaca, metan) è meglio sceglierne una che abbia uno strato di carbone attivo. Si riconosce perché normalmente è indicata per la protezione da solventi e il colore è più grigiastro a causa dello strato nero di carbone attivo;
- per chi fa sforzo fisico (respirazione intensa) o porta gli occhiali, può essere utile scegliere un modello con valvola, che permette una più efficace evacuazione dell’aria espirata e quindi migliore comfort di utilizzo;
- attenzione a scegliere un modello adatto al proprio viso e naso: come avviene per i filtri nasali, se non “calzano” bene, l’aria passa dai bordi, non viene filtrata e non si è quindi protetti.
Quando cambiarla?
Questi dispositivi sono indicati per gli ambienti di lavoro, solitamente per turni di 8 ore e poi vengono gettate: naturalmente non è necessario usarne una nuova per ogni tragitto, ma bisogna ricordare che la sua capacità filtrante si riduce con il tempo di utilizzo, quindi è meglio non usarla troppo a lungo anche per evitare problemi igienici. Deve quindi essere cambiata, indicativamente, una volta a settimana, quando non tiene più bene, quando ne hai fatto un uso intensivo oppure è stata esposta a umidità o temperature che possono averla rovinata.
WoodyKnows
Sanispira
Best Breathe
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WoodyKnows
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Sanispira
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Best Breathe
I filtri nasali promettono di proteggere da smog, virus e batteri, allergeni o semplicemente dai cattivi odori. Sulla carta potrebbero essere una salvezza soprattutto per gli allergici, ma in pratica servono a ben poco e sono fastidiosi da indossare. Fatti confermati dalle analisi che abbiamo fatto sui modelli venduti sia in farmacia sia online. Ma vediamo nel dettaglio come funzionano e cosa è emerso dalle nostre prove o dall'esperienza di chi li ha utilizzati.