Server Error
News

Imu: in 200 Comuni va pagato il conguaglio del 2023. Ecco l'elenco di quelli interessati

Pensavi di aver fatto il tuo dovere pagando entro il 18 dicembre il saldo dell'Imu 2023? Invece potresti dover pagare un ulteriore conguaglio entro il 29 febbraio. Tutto dipende dal tuo Comune e dal fatto che sia o meno tra i circa 200 che hanno deliberato in ritardo le aliquote Imu dello scorso anno. Ti mettiamo a disposizione l'elenco di questi Comuni e, se il tuo immobile si trova in uno di questi, ti spieghiamo come e quanto dovrai pagare.

21 febbraio 2024
Casa e calcolatrice sulla scrivania

L'Imu, lo sappiamo, si paga in base alle aliquote che ogni singolo Comune delibera ogni anno. Dato che il saldo deve essere pagato dai cittadini entro metà dicembre (nel 2023 c'era tempo fino a lunedì 18 dicembre) buon senso vuole che per quella data le aliquote dell'anno in corso vengano già stabilite. Tuttavia in molti Comuni accade spesso che la delibera tardi e che i cittadini siano costretti a saldare in base alle precedenti aliquote.

Un regalo alle PA, non ai cittadini

Quest'anno, la manovra di bilancio ha regalato più tempo ai Comuni (ritardatari) per aggiornare le proprie regole sull’Imu; il Governo, pertanto, ha concesso più tempo ai Comuni per pubblicare sul sito del dipartimento delle finanze le delibere delle aliquote dell’Imu valide per il 2023. Ma cosa succede ai cittadini che hanno appena pagato il saldo Imu? Dipende dal Comune, e in base a data di delibera e pubblicazione della stessa sul sito istituzionale, potrebbe esser che si debbano rifare i conti e i cittadini potrebbero dover pagare una differenza entro il 29 febbraio 2024. In pratica si fa pagare ai cittadini il ritardo delle amministrazioni pubbliche.

Ulteriore problema è il fatto che nessuno si prende la premura di avvisare il contribuente che, nel caso, dovrà versare il conguaglio entro febbraio; è il cittadino che dovrà capire se e come attivarsi. Vediamo, quindi, nel dettaglio cosa sta succedendo, cosa deve fare il cittadino sia per capire se il suo Comune è tra quelli ritardatari e come (e quanto) dovrà pagare un eventuale conguaglio. 

Il nuovo calendario dell’Imu 2023

Iniziamo con il ricostruire quel che è successo e vediamo assieme quali sono le scadenze Imu per il 2023 e come possono cambiare:

  • il 16 giugno 2023 è stata versata la prima o unica rata dell’Imu dovuta per il 2023. In caso di versamento della prima rata sono state utilizzate le aliquote del 2022, per il versamento unico il Comune doveva aver già deliberato le aliquote 2023;
  • entro il 28 ottobre 2023 i Comuni dovevano pubblicare sul sito del dipartimento delle finanze la delibera per l’anno in corso con le aliquote da applicare;
  • il 18 dicembre 2023 è stato versato il saldo calcolato applicando le aliquote deliberate dal Comune e sottraendo quanto già versato a giugno.

Questo è l’iter cui siamo abituati da diversi anni, ma il 2023 ha le maglie un po’ più larghe e il Governo ha deciso che:

  • i Comuni che non hanno rispettato la scadenza del 28 ottobre, possono pubblicare le delibere con le aliquote da applicare nel 2023 entro il 15 gennaio;
  • i contribuenti devono rifare i conti e versare la differenza entro il 29 febbraio, senza pagare sanzioni e interessi. Se i Comuni dovessero ridurre le aliquote e i cittadini maturassero un credito, potranno presentare una richiesta di rimborso.

Come verificare se il Comune può cambiare le aliquote

Come abbiamo detto ci sono più di 200 Comuni che potrebbero aumentare l’Imu entro gennaio, per sapere se stiamo correndo questo rischio basta verificare se nel documento allegato (PDF)c’è il nome del Comune in cui abbiamo un immobile per cui si paga l’Imu , in questo caso potremmo essere tra gli sfortunati che devono versare la mini-rata di febbraio, tuttavia, non è detto, per esser certi del destino della nostra Imu è bene verificare con il Comune, contattando l’ufficio tributi se non risulta nulla sul sito dell’amministrazione comunale.

elenco dei comuni che hanno deliberato le aliquote dopo la scadenza di dicembre

Verifica anche con il Comune

La manovra di bilancio purtroppo non obbliga i Comuni che aggiornano le delibere entro gennaio a dare comunicazione ai contribuenti, quindi, sono questi ultimi a doversi attivare per avere informazioni in merito. Nella speranza che qualche amministrazione comunale invii una comunicazione agli interessati con i conteggi corretti del conguaglio dovuto, ricordiamo senza applicazione di sanzioni o interessi, suggeriamo di consultare il sito internet del Comune in cui si trova l’immobile o contattare direttamente l’ufficio tributi.

Quanto può aumentare l’Imu

L’Imu è un’imposta gestita dal Comune, tuttavia, ci sono dei margini di manovra che sono imposti dallo Stato per il calcolo dell’imposta e per la definizione delle aliquote.

Nella tabella si vede quel che può fare il Comune, ovviamente, se già viene applicata l’aliquota massima non c’è il rischio di ulteriori differenze da versare entro febbraio.

Tipo di immobile   Aliquota base minima (stabilita dallo Stato)  Aliquota massima applicabile (stabilita dal Comune)
 Abitazione principale  0 0
 Abitazione principale di lusso (detrazione 200 euro) 0,50% 0,60%
 Fabbricati gruppo catastale D 0,86% 1,06%
 Altri fabbricati (seconde case, secondo box…) 0,86% 1,14%
 Aree fabbricabili 0,86% 1,14%
 Terreni agricoli 0,76% 1,06%

Un esempio di calcolo della mini-rata di febbraio

Per capire come fare i conti facciamo un esempio pratico su una casa che ha una rendita catastale di 750 euro, che non è affittata e che non ha diritto a sconti deliberati dal Comune in cui si trova. La base imponibile su cui si calcola l’Imu è di 126.000 euro.

Ipotizziamo che il Comune non avesse deliberato in tempo e che applicasse l’aliquota base dello 0,86%. Con la nuova chance questa amministrazione decide di applicare l’aliquota dell’1,06%. Il contribuente, proprietario della casa si troverà nella seguente situazione:

  • entro il 16 giugno ha pagato 542 euro di acconto Imu;
  • il 18 dicembre ha pagato il saldo di 542 euro;
  • a febbraio deve versare il conguaglio di altri 252 euro.

Ovviamente il conguaglio dipende moltissimo dalla rendita catastale e dall’aliquota già applicata.

Ti dà una mano Altroconsumo

Hai difficoltà a capire se il tuo Comune è tra quelli in ritardo? Hai pagato l'Imu tutto in una rata e non sai se dovrai pagare il conguaglio? Oppure ti serve una mano a calcolare quando dovrai pagare a febbraio? Ricordati che per i soci di Altroconsumo la nostra Consulenza Fiscale è sempre a disposizione: basta chiamare il numero 02.6961500 dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18.