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Ossido di etilene: cos’è e perché è pericoloso per la salute

Gelati confezionati, semi di sesamo, integratori. Sono solo alcuni dei prodotti alimentari che nel corso del 2020 e del 2021 sono stati ritirati dal mercato in molti Stati europei, tra cui l’Italia. Motivo dei ritiri la presenza all’interno di questi prodotti di quantità superiori ai limiti di legge di ossido di etilene. Ma che cos’è questa sostanza e perché è pericolosa per la salute? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

14 dicembre 2021
ossido di etilene

Tra il 2020 e il 2021, in Italia e in molti altri Stati europei, sono stati ritirati dal mercato tantissimi prodotti alimentari come gelati confezionati, semi di sesamo, diverse spezie, integratori. La motivazione alla base dei consistenti ritiri è la presenza, oltre i limiti di legge, di ossido di etilene. Questa sostanza, vietata in Europa già dal 1991 perché potenzialmente cancerogena, è ancora utilizzata in paesi come l’India, gli Stati Uniti e il Canada su vari prodotti alimentari che vengono importati anche nel vecchio continente.

Ma, sull’utilizzo dell’ossido di etilene in campo alimentare l’Unione Europea è stata chiara: il cibo non sicuro proveniente dalle importazioni deve essere rimosso dalla catena di approvvigionamento alimentare e scartato in conformità con la legislazione europea. Dal 2022, inoltre, alle frontiere, verranno effettuati controlli ancora più stringenti sulle importazioni.

Che cos’è l’ossido di etilene e perché è pericoloso

L’ossido di etilene è un disinfettante gassoso, utilizzato a livello industriale per la sua capacità di inibire e uccidere batteri, funghi e virus. Queste sue proprietà lo hanno reso, in campo alimentare, un’alternativa alla pastorizzazione soprattutto per gli alimenti termolabili, quelli cioè che risentono delle alte temperature del processo di pastorizzazione.

All’interno della Comunità Europea, l’utilizzo dell’ossido di etilene nell’industria alimentare è vietato dal 1991 e nel 1994 l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato questa sostanza come cancerogena, mutagena e tossica per la riproduzione, in quanto in grado di determinare un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie.

Inoltre, nel corso di una valutazione dei rischi derivanti dalla presenza sul mercato di prodotti contaminati con questa sostanza, l'AFSCA (l’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare in Belgio) ha dichiarato che i consumatori sono “esposti ad un rischio cronico potenziale”. Consumare quotidianamente una quantità consistente di alimenti contaminati da ossido di etilene comporta, quindi, un serio rischio per la salute.

Le tappe della vicenda

A settembre del 2020, il Belgio ha segnalato alti livelli di ossido di etilene (superiori al limite massimo di 0,05 mg/kg fissato dalla legislazione europea) in semi di sesamo provenienti dall'India. Dalle informazioni raccolte, l’ossido di etilene presente in questi prodotti alimentari serviva a ridurre o eliminare la contaminazione microbiologica da salmonella. La Commissione europea è intervenuta chiarendo che i semi di sesamo o i prodotti derivati che superavano il limite legale di 0,05 mg/kg non potevano essere commercializzati all’interno degli Stati membri e che quindi dovevano essere ritirati e richiamati.

Oltre a ritirare i prodotti dal mercato, la Commissione ha chiesto controlli aggiuntivi e test preventivi sulle partite di altri semi di sesamo sempre provenienti dall’India. Questi controlli hanno portato ad altri ritiri: solo in Italia sono stati tolti dal mercato più di 200 prodotti.

Tra la primavera e l’estate del 2021, una quantità eccessiva di ossido di etilene è stata rinvenuta anche in altri alimenti come curcuma, zenzero, amaranto, psillio, gombo, scalogno essiccato, diverse spezie, riso e integratori. Un’allerta consistente ha riguardato la farina di semi di carrube (E410), additivo utilizzato come addensante e stabilizzante in gelati confezionati, confetture, insaccati e dolcificanti: anche in questo caso sono state rintracciate grandi quantità di ossido di etilene. Discorso analogo anche per la farina di semi di guar, o gomma di guar (E412), additivo con proprietà tecnologiche simili a quelle della farina di semi di carrube.

In risposta ai moltissimi prodotti ritirati e richiamati in Italia, Francia, Spagna e Belgio, l’industria alimentare ha chiesto all’Europa di riconsiderare le proprie decisioni, sostenendo che le misure adottate potessero portare a un eccessivo spreco alimentare, oltre a perdite economiche per le aziende. Ma la Commissione, pur dichiarando di essere impegnata a ridurre lo spreco, ha replicato che “non ci possono essere compromessi poiché la sicurezza alimentare è un prerequisito chiave per un sistema alimentare sostenibile. Sebbene sia deplorevole scartare il cibo, è essenziale che il cibo non sicuro venga rimosso dalla catena di approvvigionamento alimentare e scartato in conformità con la pertinente legislazione dell'UE”

Cosa cambia dal 2022

A partire da gennaio 2022 sono previste regole aggiornate che includeranno maggiori controlli sull'ossido di etilene alle frontiere anche per le importazioni di gomma di xantano e gomma di guar, spezie, integratori contenenti estratti vegetali e noodles. Gli stessi controlli verranno estesi anche ai mangimi di importazione. Inoltre, la Commissione ha già chiarito che il limite massimo di ossido di etilene tollerato negli additivi a partire dal nuovo anno sarà di 0,1 mg/kg.

Per quanto riguarda invece gli alimenti per lattanti, l’obiettivo è di migliorare le tecniche analitiche dei laboratori, per arrivare a una quantificazione ancora inferiore (di 0,01 mg/kg) in modo da tutelare maggiormente gli alimenti destinati a queste categorie vulnerabili.