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Consigli

Tanti consigli pratici per eliminare il calcare da elettrodomestici e rubinetti

09 febbraio 2023
close-up mano con frangiplusso

L’acqua del rubinetto molto dura può essere un problema per il funzionamento di apparecchi e impianti. Tutti i consigli per togliere incrostazioni e patine da doccia, stoviglie, macchine del caffè, ferro da stiro, lavatrice e lavastoviglie.

Incrostazioni e patine su pentole e stoviglie? La lavatrice o la lavastoviglie danno segni di malfunzionamento? Potrebbe dipendere da un’acqua di casa particolarmente dura, cioè ricca di calcare. Se questo non rappresenta un problema per la salute - la concentrazione di calcio e magnesio nell’acqua del rubinetto non ha alcuna correlazione, infatti, con l'insorgenza di calcoli renali come qualcuno pensa – resta comunque il fatto che un’acqua eccessivamente dura (sopra i 28-30 °f, cioè gradi francesi) può costituire un problema per tubature, impianti e elettrodomestici. In particolare, può dare problemi agli apparecchi che riscaldano l'acqua, come gli scaldabagni o le lavatrici, perché crea depositi e incrostazioni che possono anche bloccarli e guastarli, riducendone l'efficienza.

Consigli pratici

Se per caldaia e scaldabagno, è meglio verificare con il tecnico o l’idraulico quale può essere la giusta manutenzione, per il resto - rubinetti ed elettrodomestici - è possibile proteggerli.

  • Doccia e rubinetti: eliminare regolarmente il calcare che si deposita nel rompigetto (cioè il cilindretto che c’è in tutti i rubinetti) e nel soffione della doccia serve non solo a mantenere il flusso di acqua, ma anche a ottimizzare la produzione di acqua calda e a evitare sprechi. Svitate regolarmente entrambi (ogni 3- 6 mesi o anche una volta all’anno, a seconda della durezza della vostra acqua) e immergeteli in aceto bianco o ancora meglio in una soluzione di acqua e acido citrico al 15-20%. Il calcare si scioglie e sia l’aceto che l’acido citrico non danneggiano la rubinetteria e non lascia residui pericolosi per la salute. 
    L’aceto ha un odore intenso che alcuni apprezzano perché associano l’idea di pulito, mentre altri non gradiscono. L’acido citrico è inodore e incolore, ma è molto efficace, ci vuole un po’ di cautela nell’uso. L’impatto ambientale dell’acido citrico è molto inferiore a quello dell’aceto.
  • Caraffe e stoviglie da cucina: se usate la lavastoviglie non dovreste avere il problema del calcare su caraffe e bicchieri. Nel caso abbiate qualche ciotola o caraffa con residui di calcare anche in questo caso, è ideale l’ammollo per una notte con aceto bianco o con soluzione di acido citrico (basta 1 solo cucchiaio), anche diluito con acqua calda.
  • Macchine del caffè: sul mercato esistono diversi prodotti decalcificanti; li abbiamo provati, ma a conti fatti, sia economici sia ambientali, è meglio utilizzare le alternative naturali, cioè aceto e acido citrico. Il bicarbonato non è efficace sul calcare. L’acido citrico è molto più efficace dell’aceto e ha un impatto ambientale minore, si trova al super, nei negozi di detergenti, nei negozi di giarginaggio e online. È venduto spesso in polvere: concentrato è irritante va quindi preparata una soluzione sciogliendo alcuni cucchiai in acqua (2-3 cucchiai in 500 ml).
  • Ferro da stiro: è importante farlo raffreddare completamente dopo l’uso e svuotare il serbatoio prima di riporlo, per evitare depositi di calcare. Chi vive in zone dove l'acqua del rubinetto è dura (oltre 30° f ) può usare l'acqua demineralizzata, ma aggiungendo un bicchiere di acqua del rubinetto per ogni litro (oppure fare un terzo rubinetto e due terzi demineralizzata), in modo da neutralizzare la leggera acidità dell'acqua demineralizzata, ma allo stesso tempo evitando di utilizzare il ferro con acqua che può depositare troppo calcare. In alternativa è possibile usare una caraffa per addolcire l’acqua di rubinetto prima di metterla nel ferro.
    Bisognerebbe, inoltre, fare periodicamente la pulizia come indicato dal produttore nelle istruzioni. Esistono in commercio anche ferri da stiro dotati di un collettore di calcare che va estratto e pulito periodicamente (immergendolo in una soluzione acida che può essere a base di aceto, di acido citrico oppure con un prodotto specifico. Un altro metodo utile per eliminare il calcare è tramite uno shock termico: è ciò che succede nei ferri che hanno il tasto “pulizia automatica”. L’acqua arriva direttamente al piatto provocando una rapida variazione di temperatura che aiuta a scrostare il calcare. Se il ferro appare molto incrostato, una volta all’anno al massimo si può provare con aceto bianco o meglio ancora una soluzione al 20% di acido citrico. Potete o metterla in una leccarda fonda che riesca a contenere il ferro appoggiato sulla piastra oppure inserito nel serbatoio, lasciare agire qualche ora, smuovere il ferro. Finita l’operazione, ricordanrsi ovviamente di sciacquare bene il ferro prima di riutilizzarlo per i vestiti. Stesso risultato si può ottenere con un prodotto decalcificante specifico.   
  • Lavatrice:Il calcare può essere un problema sia per l’elettrodomestico che per il bucato, perché interferisce con il potere lavante del detersivo che infatti è dotato di sostanze – i chelanti– che servono a neutralizzarlo. L’aggiunta di un anticalcare a ogni bucato è consigliabile solo se l’acqua è molto dura (più di 30 °f), se si lava spesso ad alte temperature (almeno 60°C) e se si usano spesso detersivi in polvere. Lavando a 30° - 40° C, l'uso di un additivo a ogni lavaggio è superfluo.
    Piuttosto che l’additivo ad ogni lavaggio, può essere consigliabile un lavaggio di manutenzione una volta ogni 4-6 mesi: cestello vuoto, programma di lavaggio cotone 60°C e 1 litro di aceto bianco versato al carico dell’acqua quando si avvia il programma di lavaggio.
    L’aceto bianco ha la stessa efficacia disincrostante di un buon prodotto “curalavatrice”, costa molto meno e inquina meno. L’importante è usarlo solo occasionalmente e non ad ogni lavaggio, perché, alla lunga, potrebbe danneggiare la lavatrice.
    In alternativa potete usare una soluzione al 20% di acido citrico: 200 gr di acido citrico in 1 litro d’acqua, avrete una soluzione più efficace ad un prezzo minore e senza rischi per l’elettrodomestico.
    Chi abitualmente utilizza l’acido citrico come ammorbidente può sicuramente ridurre la frequenza dei lavaggi di manutenzione.
  • Lavastoviglie: in questo caso è necessario il sale che serve a rigenerare le resine dell’addolcitore che è parte dell’elettrodomestico. sia per contrastare depositi di calcare che alla lunga possono danneggiare l’apparecchio, sia per evitare sgradevoli aloni e incrostazioni su bicchieri e stoviglie è bene che il sale non manchi.
    I sali per lavastoviglie non sono altro che cloruro di sodio, si tratta cioè dello stesso sale che utilizziamo per cucinare. Invece dei sali specifici per lavastoviglie si può tranquillamente usare il sale grosso da cucina: lo avevamo anche verificato con test di laboratorio che non c’è nessuna differenza tra i due.
    Se le pastiglie di detersivo che si usano sono “tutto in uno”, significa che comprendono anche la funzione di addolcimento dell’acqua, ma se la durezza è molto elevata è meglio comunque aggiungere anche il sale nell'apposito scomparto.

    Sconsigliamo invece di aggiungere l’aceto
     ad ogni lavaggio perché potrebbe alla lunga danneggiare l’apparecchio, oltre a non essere necessario. Se si vuole un brilantante casalingo a basso e costo e basso impatto ambientale bisogna preparare una soluzione al 15% di acido citrico (75 grammi di acido citrico in 500 ml di acqua distillata). Va versato direttamente nella vaschetta del brillantante.

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Fai analizzare l’acqua di casa

Per sapere qual è la durezza dell’acqua di casa, i soci possono usufruire del nostro servizio di analisi in convenzione. Inserendo il cap, inoltre, consiglieremo quali parametri far valutare, in base alle caratteristiche della zona in cui si vive.

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