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Detersivi in polvere per bucato, tutto quello che c’è da sapere

14 febbraio 2023
detersivi in polvere

I detersivi in polvere sono sempre più rari sugli scaffali dei supermercati, soppiantati dai sempre più numerosi flaconi di detersivi liquidi. Ma non è detto che siano spariti per sempre, perché la formulazione in polvere ha numerosi vantaggi.

Il classico fustino della nonna non è più il formato di detersivo onnipresete nelle nostre case. Al suo posto, oggi abbiamo una moltitudine di flaconi colorati che la pubblicità ci propone per un'impeccabile manutenzione del bucato.

Ma quali sono i detersivi davvero indispensabili per un bucato perfetto?

Fino a qualche tempo fa il nostro consiglio era quello di acquistare 3 prodotti per un bucato perfetto:

  1. Un detersivo in polvere per il bucato grosso settimanale come lenzuola, asciugamani, tovaglie, tovaglioli e strofinacci;
  2. un detersivo liquido per capi colorati;
  3. un detersivo liquido per lana e capi delicati;

Negli ultimi anni però le polveri a disposizione sugli scaffali sono sempre meno e i nostri test dicono che si può trovare facilmente un buon detersivo universale, che sia liquido, in caps o in fogli, efficace nella rimozione delle macchie sia dai capi bianchi che dai capi colorati.

Per i capi in lana e i delicati è ancora necessario utilizzare un apposito detersivo liquido, perché il detersivo lavatrice universale, con il suo pH troppo basico, causerebbe l’irrimediabile infeltrimento dei capi in lana.

Un detersivo in polvere rimane la migliore soluzione per togliere le macchie dai capi resistenti come tovaglie o asciugamani. La presenza degli sbiancanti a base di ossigeno nei detersivi in polvere li rende più efficaci nella rimozione delle macchie vistose dai tessuti. Per contro, un detersivo in polvere può risultare meno efficace nella rimozione dello sporco grasso rispetto a un detersivo liquido, perché quest'ultimo contiene tensioattivi più efficaci nella rimozione dei grassi.

Altro grande vantaggio dei detersivi in polvere è quello di contenere meno acqua rispetto alle formulazioni liquide e contenere meno acqua significa dover ricorrere a meno conservanti. Un detersivo in polvere è meno soggetto a degradazione nel tempo rispetto a un analogo detersivo liquido e mantiene meglio l’efficacia nel tempo. Ecco perché troviamo spesso grandi formati di detersivi in polvere in offerta al supermercato.

Il detersivo in polvere si scioglie anche a basse temperature?

Uno dei timori per cui non compriamo un detersivo in polvere e quello che non si sciolga alle basse temperature di lavaggio alle quali siamo ormai abituati a lavare gli indumenti. 30 °C o 40 °C sono le temperature più utilizzate per la maggior parte dei lavaggi in lavatrice. Sfatiamo subito un mito: le polveri moderne si sciolgono benissimo anche a 30 °C addirittura a 20 °C. L’azione meccanica del cestello della lavatrice fa il resto: il detersivo entra in contatto con le fibre e stacca lo sporco dai tessuti.

Il detersivo in polvere lascia residui sui tessuti?

Se utilizzato nelle dosi corrette, no. Il rischio che residui di detersivo rimangano sui tessuti è concreto, perché per rispettare gli standard di risparmio energetico, le lavatrici moderne fanno un uso molto parsimonioso dell’acqua, ottimizzandone l’uso anche nelle fasi di risciacquo. È molto importante evitare di sovradosare il detersivo, per evitare che l’eccesso di detersivo rimanga depositato sulle fibre. Anche i detersivi in polvere, così come i liquidi, hanno via via ridotto il volume di prodotto necessario al lavaggio. Oggi possono bastare meno di 100 ml di polvere per un lavaggio di 4-5 kg di biancheria e acqua mediamente dura. Meglio controllare sempre le istruzioni di dosaggio in etichetta e usare un bicchierino graduato per versare nel cassetto della lavatrice la quantità giusta di detersivo. Un eccesso di detersivo non migliora le prestazioni di lavaggio.

Il detersivo in polvere può causare allergie?

Spesso i detersivi sono sospettati di causare allergie: sugli scaffali troviamo molti prodotti che si dichiarano ipoallergenici. Ma quali sono davvero i problemi che un detersivo può causare alla pelle? Il ph basico di un detersivo universale - e ancor più dei detersivi in polvere - è il principale responsabile del potere irritante che questi prodotti hanno sulla pelle. Anche la presenza di fragranze e di conservanti è uno dei motivi per cui i detersivi possono scatenare allergie. Sono i residui di detersivo che rimangono sui tessuti che possono causare irritazione alla pelle di persone sensibili. Le dermatiti che si possono manifestare in seguito al contatto con un detersivo possono essere il risultato di una semplice irritazione oppure la manifestazione di una sensibilizzazione di tipo allergico al detersivo. Nella maggior parte dei casi una dermatite è una semplice irritazione e non necessariamente il segnale di una sottostante allergia. Soltanto i soggetti predisposti sviluppano o manifestano una risposta allergica, in tutti gli altri casi l'irritazione si risolverà senza ulteriori sequele. Gli allergici invece dovranno evitare di entrare in contatto diretto con il detersivo per non veder ripetersi il problema. Per evitare irritazioni e sensibilizzazione della pelle è ancora più importante fare attenzione al risciacquo del detersivo dalle fibre di tessuto. Per le persone più sensibili può essere utile scegliere un programma di risciacquo supplementare della lavatrice, per essere sicuri che ogni traccia di detersivo venga rimossa dagli indumenti. Meglio evitare di usare detersivi dal profumo persistente e rinunciare all'uso dell'ammorbidente: quest'ultimo, in particolare, rimanendo sulle fibre anche dopo il risciacquo, è il principale sospettato in caso di irritazioni.

Che cos’è un detersivo ipoallergenico?

Non esiste una definizione univoca di detersivo ipoallergenico, né un disciplinare di test per certificare la bassa allergenicità di un detersivo. I detersivi che si definiscono ipoallergenici generalmente evitano le 26 sostanze più a rischio irritazione cutanea in soggetti sensibili secondo il regolamento europeo sui cosmetici. Alcuni detersivi ipoallergenici puntano anche sull’assenza di nichel, con le dichiarazioni “nichel free” e “nichel tested”, ma come spiegato in questo articolo è un’informazione poco rilevante per i prodotti che non sono destinati a diretto e prolungato contatto con la pelle, come un detersivo per bucato.

Serve un detersivo specifico per il bucato dei bebè?

No, meglio seguire le 10 cose da sapere sul bucato dei bimbi senza acquistare un detersivo specifico se non c’è una specifica necessità.

Esiste un detersivo anallergico?

No, nessun detersivo può affermare con certezza di NON provocare mai nessuna reazione allergica, quindi il massimo che si può avere è un detersivo ipoallergenico. Chi si dichiara anallergico usa una definizione sbagliata e non offre nessuna tutela in più a chi cerca un prodotto a basso rischio allergie.

Il detersivo in polvere è efficace sulle macchie?

Se ben formulato sì. Puoi controllare l’efficacia dei detersivi sui diversi tipi di macchia anche sul nostro comparatore, dove periodicamente inseriamo anche alcune formulazioni in polvere. I detersivi in polvere rimuovono bene le macchie ossidabili, come erba, vino, pomodoro o succo di frutta, perché contengono percarbonato di sodio, un efficace smacchiante e basso impatto ambientale.

Sulle macchie enzimatiche, come quelle di cioccolato, sangue, patate o pappe per neonati, entrano in funzione gli enzimi appositamente aggiunti ai detersivi a questo scopo: i detersivi in polvere contengono spesso buone quantità di enzimi che, grazie all’assenza di acqua, rimangono attivi più a lungo nel detersivo in polvere, mantenendo meglio l’efficacia nel tempo, rispetto a un detersivo liquido.

Anche l’aumento del grado di bianco è praticamente garantito da un detersivo in polvere: buona parte della polvere è infatti percarbonato di sodio, un efficace smacchiante e sbiancante a basso impatto ambientale. Quasi tutte le formulazioni in polvere contengono anche sbiancanti ottici, per far apparire le fibre bianche ancora più brillanti. Ecco perché il detersivo in polvere rimane la soluzione migliore per il lavaggio del bucato grosso settimanale in cotone, come lenzuola, asciugamani, tovaglie, tovaglioli e strofinacci.

Un detersivo in polvere avrà un maggiore effetto incrostante sulla lavatrice e sarà necessario aggiungere un prodotto anticalcare?

Questo timore era fondato anni fa, quando le temperature di lavaggio erano molto più spesso a 60 °C. E’ l’acqua calda, infatti, che causa la deposizione di calcare sulla resistenza e le parti della lavatrice in contatto con l’acqua riscaldata. Ma come abbiamo visto, i detersivi in polvere si sciolgono ormai bene anche a freddo, così il rischio incrostazioni è molto più basso e non è necessario aggiungere un apposito prodotto anticalcare ad ogni lavaggio. Le zeoliti presenti nei detersivi in polvere hanno proprio il compito di mantenere in sospensione il calcio e magnesio nell’acqua di lavaggio e contrastano la deposizione di calcare sui tessuti e nella lavatrice. L’aggiunta di uno specifico prodotto anticalcare può essere utile solo se si vive in una zona con acqua molto dura (ad esempio 35-40 °f). In tutto gli altri casi, i nostri consigli per la regolare pulizia della lavatrice, compreso un ciclo disincrostante un paio di volte all’anno saranno sufficienti a mantenere la lavatrice in perfetto stato.

I detersivi in polvere inquinano?

Certo, contendo tensioattivi, sbiancanti, antiridepositanti e sequestranti, anche i detersivi in polvere portano con sé un certo carico inquinante nelle acque di scarico. Rispetto ai detersivi liquidi, però, come abbiamo visto qui sopra, le polveri contengono generalmente meno conservanti e anche meno fragranze, che sono i due gruppi di sostanze che hanno un notevole peso nell’impatto ambientale di un detersivo. Conservanti e profumi sono poco biodegradabili e risultano essere persistenti e bioaccumulabili nell’ambiente acquatico, quindi la loro bassa presenza nei detersivi in polvere è un vantaggio. Per quanto riguarda l’imballaggio, le polveri si trovano in vendita in scatole di cartone (grandi formati) o in buste di plastica flessibile (formato refill e minor numero di dosi) e hanno quindi un impatto ambientale minore, rispetto ai voluminosi flaconi di plastica dei detersivi liquidi.