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Gli integratori per le difese immunitarie funzionano?

Per capire se gli integratori sono efficaci nel prevenire influenze e raffreddori oppure nel limitarne i sintomi abbiamo passato in rassegna gli studi scientifici. Pochi i casi in cui c’è un effetto. E quando c’è, si rivela scarso.

21 febbraio 2023
formine per biscotti con pillole all'interno

È tale e tanta la fiducia nelle qualità protettive degli integratori che il detto «prevenire è meglio che curare» potrebbe lasciare il posto a un altro culturalmente più in linea con i tempi correnti: «Integrare è meglio che curare». Gli italiani ci credono, dato che spendono ogni anno 4 miliardi di euro in integratori, cifra raddoppiata in soli due lustri, e che condanna il nostro Paese a essere il primo in Europa, e forse nel mondo, per consumo di questi prodotti.

L’illusione è che non ci sia problema di salute - intestinale, cognitivo, muscolo-scheletrico, cardiocircolatorio, cutaneo, renale...  e persino tumorale, per non dire del semplice invecchiamento - contro cui gli integratori non possano avere un qualsivoglia effetto benefico. Anche se per legge non possono vantare alcuna efficacia terapeutica. Con la pandemia da Covid 19 abbiamo assistito a un ulteriore crescendo e al moltiplicarsi di integratori che già nel nome contengono la parola “immuno” e altre sue varianti, ammiccando a fantomatici effetti nello stimolare le difese immunitarie.

Esiti deludenti

Il fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” Silvio Garattini ha sottolineato con chiarezza adamantina come «questa credulità è in palese contrasto con l’opposizione che molti invece esercitano contro i vaccini per cui esistono incontestabili prove di efficacia».

Cosa dicono gli studi scientifici su questi integratori? È la domanda alla quale gli esperti del nostro centro di competenza alimentazione e salute hanno risposto in queste pagine, passando in rassegna gli studi riguardanti ciascuna delle principali sostanze ritenute in grado di aumentare la capacità del nostro organismo di prevenire o combattere in particolare le infezioni respiratorie, come influenza e raffreddore. Gli esiti sono deludenti: quando il beneficio è rilevato, non solo è scarso, ma poco credibile perché la metodologia con cui tali studi sono condotti è tutt’altro che solida.

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