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Patente B: costi, limiti e regole per neopatentati

Prendere la patente è, senza dubbio, uno dei traguardi più attesi da molti. Sei sicuro di sapere tutto? Il nostro vademecum per genitori e diciottenni: dai costi delle scuole guida, alle auto che si possono guidare, ai limiti imposti dal codice della strada, alle rivalse delle assicurazioni.

  • articolo di
  • Vittoria Vigoni
15 giugno 2018
  • articolo di
  • Vittoria Vigoni
neopatentati

È il sogno di ogni adolescente: fare la patente e poter finalmente guidare la macchina. Ma quando arriva il momento di iscriversi a scuola guida e di mettersi al volante per la prima volta da neopatentati, siamo spesso impreparati. Ecco tutto quello che devono sapere mamme, papà e diciottenni: dai costi, ai limiti, ai cavilli delle assicurazioni auto.

Quanto costa fare la patente

La domanda di ogni genitore e di ogni diciottenne è: quanto costa far la patente? Sicuramente non poco, ma un escamotage per risparmiare 100-150 euro è fare l'esame teorico da privatista. Ecco l'analisi dei prezzi di Milano e di Roma.

Roma è meno cara 

A Milano il costo complessivo per conseguire la patente varia da un minimo di 646 euro a un massimo (in due autoscuole su 10) di 1298 euro con un costo medio di circa 900 euro. A Roma i costi sono generalmente inferiori: si parte da un costo minimo di 590 euro fino a un massimo di 735 euro, con un costo medio di circa 670 euro. Queste cifre comprendono tutti i costi relativi alla documentazione, al costo degli esami e al costo delle guide.

Il costo delle guide con l'istruttore

Abbiamo considerato 10 ore di guide con istruttore: sei obbligatorie secondo la normativa, più altre quattro ore facoltative. Il costo delle guide si aggira generalmente intorno ai 27-30 euro con alcune significative eccezioni: le due autoscuole di Milano con un costo complessivo più alto hanno costi orari per le guide di 90 euro, ben il triplo rispetto alla media.

E l'esame da privatista? Costa meno

Si può ancora conseguire la patente da privatista, ma recentemente sono state introdotte nuove regole: l’esame di pratica deve essere fatto alla guida di un autovettura a doppi comandi (in possesso alle autoscuole), bisogna fare almeno 6 ore di guida con istruttore. Quindi l’unico vero esame che ancora si può sostenere da privatista è quello teorico. Oltre a questo costo aggiungiamo quelli relativi al certificato medico (varia da medico a medico), visita presso l’ASL, bollettini postali, marca da bollo per un totale di circa 150 euro. A questi costi vanno aggiunti quello del libro di testo, quelli relativi all’esame di pratica e delle guide obbligatorie circa 350-400 euro per un totale quindi di più o meno 500-550 euro. A conti fatti l'esame da privatista costa 100-150 euro in meno rispetto ai prezzi minimi che abbiamo rilevato.

Quale auto posso guidare

Per il primo anno successivo al conseguimento della patente, i neopatentati non possono guidare auto con potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t e potenza massima pari a 70 kW.

Come scoprire se l'auto è adatta a neopatentati

Sulla carta di circolazione o sul sito internet Il portale dell'automobilista (a cura del Ministero infrastrutture e trasporti) nella sezione Patenti-neopatentati si può inserire il numero di targa dell’automobile e scoprire così se può essere guidata da neopatentati.

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I limiti di velocità

Per i primi tre anni dal conseguimento della patente, non si può guidare a velocità superiore a 100 km/h sulle autostrade e 90 km/h sulle strade extraurbane principali, indipendentemente dalla cilindrata o dalla potenza dell'auto.

Le sanzione e la sospensione della patente

L'art.117 del codice della strada prevede una multa da 161 a 647 euro per chi nei primi tre anni dal conseguimento della patente supera i limiti di velocità imposti ai neopatentati e per chi, nel primo anno dal conseguimento della patente B, guida autoveicoli a elevate prestazioni. La violazione comporta anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da 2 a 8 mesi.

Esclusioni e rivalse delle compagnie assicurative

Oltre alle sanzioni previste dal codice della strada, ricordiamo che alcune compagnie assicurative prevedono la possibilità di esercitare la rivalsa in caso venga violato l’articolo 117 del codice della strada. In sostanza, se il sinistro è causato da un neopatentato che non può guidare quel tipo di auto o se eccede i limiti di velocità previsti dal codice della strada, la compagnia risarcirà il danno, ma potrebbe chiedere indietro – in tutto o in parte – l’importo liquidato. Solitamente è anche prevista la possibilità di rinuncia alla rivalsa se vengono sottoscritte delle clausole aggiuntive: leggi con attenzione le condizioni della polizza e valuta se acquistare anche le opzioni che permettono di rinunciare alla rivalsa.

Le clausole di esclusione e rivalsa

Un’altra clausola di esclusione e rivalsa tipica è quella che riguarda il conducente non abilitato che causa un sinistro. Attenzione perché chi ha superato l’esame di guida sia teorico sia pratico è equiparato al conducente non abilitato. La Cassazione ha infatti precisato che il rilascio della patente si conclude con l’autorizzazione prefettizia e non con il superamento dell’esame teorico-pratico. Se, pertanto, il conducente del veicolo assicurato, pur avendo superato l’esame, non ha ancora ottenuto il rilascio della patente, l’assicuratore ha diritto di rivalsa, ma controlla sempre il contratto assicurativo. Attenzione quindi ai neopatentati: in caso di sinistro se non sono a posto con i documenti e la tua compagnia non prevede la rinuncia alla rivalsa rischi di dover pagare una bella cifra.

Attenzione alle esercitazioni di guida

Quasi tutte le polizze prevedono che l’assicurazione non sia operante quando il veicolo è utilizzato per le esercitazioni di guida nel caso in cui, durante la guida dell’allievo, non sia presente una persona abilitata a svolgere le funzioni di istruttore. L’art. 122 codice della strada prevede che, a chi ha fatto richiesta per sostenere l’esame di guida, sia rilasciata un’autorizzazione per esercitarsi. Tale autorizzazione consente di farlo su veicoli di categorie equivalenti a quelle per le quali è stata richiesta la patente purché al fianco sia presente, in funzione di istruttore, una persona di età non superiore ai 65 anni munita di patente valida da almeno 10 anni. Attenzione a rispettare i requisiti: ci vuole l’autorizzazione (il foglio rosa) e chi vi aiuta deve rientrare nei parametri d’età indicati. Se così non fosse, in caso di sinistro la compagnia paga i terzi, ma poi vi chiede indietro quanto ha pagato.

Guida libera, esperta ed esclusiva

Fai attenzione anche alle clausole che prevedono forme di guida particolari. Spesso le compagnie prevedono tre tipi di guida: libera (tutti possono guidare il veicolo), esperta (possono guidare il veicolo solo persone sopra una certa età, che può andare dai 23 ai 30 anni, e/o patentate da almeno alcuni anni, generalmente due), esclusiva (l’auto può essere guidata solo da una persona). Se quindi hai stipulato un contratto rc auto che prevede una tipo di guida che pone limiti sull’età dei conducenti, nel caso di un sinistro causato da un conducente con età inferiore a quella prevista dalla formula prescelta, la compagnia potrà esercitare la rivalsa (in tutto o in parte).

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