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Riscaldamento e termovalvole: ultimi giorni per adeguare l'impianto

14 giugno 2017
Termovalvola

C'è tempo fino al 30 giugno 2017 per installare le termovalvole e adeguare, così, gli impianti centralizzati alla direttiva europea. Anche per la Lombardia, che ha allineato la normativa regionale alle disposizioni previste dal decreto Milleproroghe. Questi sono glu ultimi giorni utili per effettuare i lavori ed evitare sanzioni.
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Questi sono gli ultimi giorni utili per condomini e proprietari di appartamento per adeguare il riscaldamento centralizzato della loro abitazione a quanto previsto dalla direttiva europea sull’efficienza energetica. Il decreto "Milleproroghe 2017" aveva infatto spostato di 6 mesi il termine ultimo per provvedere all'installazione delle termovalvole, ovvero dalla scadenza iniziale del 31 dicembre 2016 si è arrivati al 30 giugno 2017. Anche la Lombardia ha uniformato la normativa regionale alle disposizioni nazionali introdotte dal decreto Milleproroghe. Dopo il 1° luglio, quindi, scatteranno controlli e sanzioni in tutta Italia: il mancato adeguamento alla normativa comporterà sanzioni dai 500 ai 2.500 euro per appartamento.  Meglio quindi correre ai ripari e muoversi per tempo.

Cosa prevede la normativa 

La direttivaobbliga i condomìni (solo quelli che hanno il riscaldamento centralizzato) a installare un sistema di contabilizzazione del calore su ogni impianto: un sistema che aiuterà i singoli inquilini a pagare solo il riscaldamento che realmente consumano. Ma in che cosa consiste questo adeguamento dell'impianto? Vengono installati dei contabilizzatori di calore e delle valvole termostatiche (le cosiddette termovalvole) su ogni calorifero dell'abitazione (e di conseguenza viene adeguato anche l'impianto centralizzato), così da poterne misurare il calore emesso, controllare e regolare la temperatura. Questi sistemi, quindi, permettono di decidere come e quanto riscaldare le proprie stanze e, soprattutto, consentono di pagare quanto davvero si consuma. 

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Quando fare i lavori? Non ridurti all'ultimo

La proroga permetterà infatti di eseguire i lavori a impianti spenti: tra marzo e aprile (in base alla Regione), infatti, si spegneranno in quasi tutta Italia i riscaldamenti e da quel momento fino al 30 giugno occorrerà mettrsi in regola. È bene ricordare che gli interventi potrebbero richiedere anche qualche settimana: per eseguire i lavori, infatti, gli impianti devono rimanere spenti da un minimo di una fino a un massimo di tre settimane, per permettere gli adeguamenti di tutti gli appartamenti e apparati del condominio. Questa potrebbe essere anche l'occasione per analizzare l’efficienza dell'intero edificio: infatti, installare i contabilizzatori e le valvole non risolve la possibile inefficienza di una caldaia vecchia o le dispersioni di calore dal tetto, dalle facciate o dalle finestre.

Se se abiti in uno stabile in cui non sosno ancora stati fatti i lavori per installare i contabilizzatori del calore, meglio non aspettare: chiedi conto fin da subito al tuo amministratore di condominio o, se non ne hai uno, inizia a contattare una ditta specializzata per farti fare dei preventivi.

Quanto costano i lavori?

Dalle ultime rilevazioni per la stagione invernale 2014/2015, l'acquisto e l'installazione di pacchetti con contabilizzatore indiretto e valvola termostatica hanno un costo che oscilla tra i 100 e i 120 euro (iva esclusa) per singolo termosifone. Il prezzo medio può variare a seconda della tipologia della valvola e alle eventuali modifiche agli attacchi esistenti, spesso necessarie in caso di radiatori più datati. 

Il singolo contabilizzatore viene letto annualmente a un costo di circa 4/5 euro. Nei casi di contabilizzazione diretta, meno frequenti, i prezzi oscillano tra i 50 e i 60 euro per singole valvole termostatiche di ogni corpo radiante e di circa 200 euro per il ripartitore unico installato all'ingresso delle singole unità immobiliari, escluso IVA e installazione.

I prezzi rilevati per i condomini

Le dimensioni del condominio e lo stato degli impianti influiscono sui prezzi dei lavori sulle caldaie centralizzate. Questi lavori sono necessari sia per il corretto funzionamento che per il mantenimento delle valvole termostatiche e la spesa viene generalmente ripartita tra i condomini secondo i millesimi.

Abbiamo fatto delle rilevazioni su palazzine di Milano per capire i costi di riferimento per gli interventi (sono comprensivi  di lavaggio dell'impianto di riscaldamento prima dell'installazione delle valvole, pompa elettronica per modulazione della potenza di circolo dell'acqua, defangatore,  addolcitore dell'acqua):

  • Palazzina di 20/30 unità immobiliari: 7-8 mila euro
  • Palazzina di 30/60 unità immobiliari: 9-10 mila euro
  • Palazzina di circa 100 unità immobiliari: 11-12 mila euro

Questi costi indicativi si riferiscono ad un unico “gruppo pompe”, cioè quando l’impianto di riscaldamento ha una sola centrale termica. In palazzine grandi è possibile che siano presenti più di una, per cui in questo caso i costi saranno notevolmente maggiori. Spetta a un termotecnico valutare l’intervento e il costo è molto variabile in base alle specifiche caratteristiche di ogni palazzina.

La ripartizione delle spese

Dalle prime stime sembra che i condomini termicamente più efficienti stiano optando per una suddivisione delle spese totali riferite ai consumi annuali per il riscaldamento (quindi manutenzione, spese di caldaia, spese di combustibili, eventuali contratti di assistenza) in misura del 30% come quota ripartita attraverso le quote millesimali e il restante 70% in base alla ripartizione del consumo di calore effettivo di ogni unità immobiliare sul totale. In caso di grandi dispersioni dell’intero edificio o inefficienze termiche marcate, l’assemblea può proporre modifiche della ripartizione delle percentuali aumentando quella da suddividere secondo i millesimi, ma in genere non oltre il 50%. L'approvazione della ripartizione avviene con voto favorevole della maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno 500/1000.

Spese detraibili

La buona notizia è che i lavori di contabilizzazione e di termoregolazione, sia per i componenti sia per la manodopera necessaria, sono detraibili:

  • Per il 65%: se l'adeguamento avviene contestualmente a un intervento per aumentare l'efficienza energetica, come la sostituzione del vecchio generatore con uno ad alta efficienza, anche se effettuato dal condominio.
  • Per il 50%: in caso di solo intervento di termoregolazione e contabilizzazione, si ha beneficio dell'aliquota per la sola ristrutturazione.

Attenzione, perché al momento le detrazioni sono valide solo per le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2016.

Come funziona la contabilizzazione

Per contabilizzazione del calore si intende la misurazione e la registrazione dei consumi che avviene grazie all'installazione di un contabilizzatore: i dati vengono quindi trasmessi a una centralina, generalmente installata nelle parti comuni. La contabilizzazione del calore può avvenire, a seconda della fattibilità, in due differenti modi. Quella diretta è attuabile in circuiti di riscaldamento separati per ogni unità immobiliare: è la più precisa ed è compatibile con tutti i sistemi di riscaldamento utilizzati (radiatori, ventilconvettori, pavimenti radianti). Quando non è possibile effettuare quella diretta, si può optare per la modalità indiretta. Il caso classico è nei condomìni con le colonne montanti, in cui i termosifoni sono alimentati senza separazioni tra le unità immobiliari.

I dati raccolti e le valvole

La comunicazione dei dati raccolti può avvenire in controllo remoto, attraverso centraline di zona che raccolgono tutti i dati dei dispositivi del condominio, o a lettura ottica, effettuata fisicamente per ogni dispositivo da un operatore autorizzato. Le classiche valvole dei corpi radianti devono essere sostituite con valvole termostatiche, che consentono di regolare la temperatura e il calore percepito in ogni ambiente. Queste possono essere manuali statiche oppure automatiche programmabili.