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Come regolare la temperatura di una casa o di una stanza a 19 gradi

Vediamo come impostare termostato, cronotermostato o valvole termostatiche sebbene non ci siano più le restrizioni della scorsa stagione. Molte amministrazioni comunali stanno invitando a tenere lo stesso in casa una temperatura di 19 gradi. Con notevole risparmio in termini economici e di salute. 

24 ottobre 2023
close-up mano che usa termostato

Il decreto Riscaldamento (DM 383 del 6 ottobre 2022), stabilito dal Ministero della Transizione Ecologica per diminuire i consumi di gas metano prevedeva l'abbassamento di un grado della temperatura interna delle abitazioni e la riduzione del periodo e degli orari di accensione dei termosifoni.

Per questa stagione fredda, invece, non ci sono restrizioni ma seguire queste regole è anche una questione di rispetto per l’ambiente e della nostra salute. Tenere una temperatura troppo alta in casa o in una stanza quando fuori fa freddo, infatti, può asciugare le mucose favorendo la circolazione di malattie.

Inoltre, molte amministrazioni comunali stanno invitando a mantenere l’abbassamento a 19 gradi. Ecco come usare gli strumenti che regolano il riscaldamento domestico: termostato, cronotermostato o termovalvole.

Cos’è il termostato e come funziona

Il termostato è lo strumento che permette di gestire l’accensione e lo spegnimento della caldaia (confronta le migliori del nostro test) e di impostare la temperatura desiderata, regolando così il riscaldamento domestico. Controllando il lavoro dei caloriferi in casa o dell’impianto di riscaldamento a pavimento si può mantenere un livello di calore costante, l'ideale sarebbe 19 gradi, in un certo ambiente.

Solitamente, un solo termostato gestisce il riscaldamento di tutta la casa e si parla perciò di “unica zona”. Ci sono però anche casi in cui l’abitazione viene divisa in più ambienti, ognuno con un termostato dedicato: in questo caso si parla di più zone termiche.

Per poter regolare con esattezza la temperatura di casa ed evitare così sprechi, è fondamentale che il termostato sia posizionato nel luogo giusto all’interno dell’abitazione. Ecco alcune indicazioni da rispettare:

  • Il termostato deve essere installato su una parete interna ad almeno 1,3 m dal pavimento.
  • La parete deve trovarsi al centro della casa e dove c’è ricircolo d’aria, non in stanze umide come il bagno.
  • Il termostato deve stare lontano da fonti di calore e dalla luce diretta del sole.
  • Il termostato non deve essere nascosto da una porta, da una tenda o altro.

Se i termosifoni risultassero freddi a metà o del tutto nonostante la caldaia sia accesa potrebbe essere necessario procedere con lo spurgo dei termosifoni. In questo articolo puoi trovare una guida passo passo per spurgare i termosifoni di casa.

I tipi di termostato: analogico o cronotermostato digitale

Esistono due tipi di termostato: quello analogico, detto anche manuale o meccanico, e quello digitale che prende il nome di cronotermostato.

Il termostato manuale funziona attraverso un pulsante di accensione o spegnimento e una rotella che va girata sulla temperatura che si vuol far raggiungere all’aria di una casa o di una stanza. Quando l’aria dell’ambiente è sotto il livello di temperatura desiderato, il termostato mette in funzione la caldaia (ecco come fare la manutenzione) per raggiungere la temperatura indicata dalla manopola. Allo stesso modo, continuerà ad accendere e spegnere l’impianto di riscaldamento per mantenere costante il calore.

Il cronotermostato (o termostato smart) può avere la rotella e un display che mostra la temperatura selezionata o un touch screen con cui interagire per selezionare i gradi desiderati. Permette inoltre di poter programmare il riscaldamento: si selezionano giorni o orari in cui il cronotermostato controlla la temperatura interna. Se essa è inferiore a quella impostata, lo strumento fa accendere la caldaia per raggiungere i gradi desiderati. Al contrario, se la temperatura è superiore, fa spegnere la caldaia. 
Il termostato manuale solitamente ha costi più ridotti, mentre il cronotermostato richiede una spesa iniziale in più ma ha il vantaggio di poter programmare accensione e spegnimento.

FUNZIONI  TERMOSTATO DI CALDAIA TERMOSTATO   CRONOTERMOSTATO  CONTROLLO REMOTO
 REGOLAZIONE TEMPERATURA DI MANDATA ACQUA  Sì No No Sì 
 REGOLAZIONE TEMPERATURA INTERNA  No Sì  Sì (in alcuni modelli, a distanzatramite app)   Sì
 PROGRAMMAZIONE ORARI  No No   Sì (in alcuni modelli, a distanza tramite app)  Sì
 PROGRAMMAZIONE GIORNI  No  Sì  Sì (in alcuni modelli, a distanza tramite app)  Sì

Come regolare la temperatura di una casa secondo il tipo di termostato o cronotermostato

Termostato di caldaia: è un termostato analogico che regola la temperatura dell’acqua che viene diffusa nelle tubazioni di alimentazione di un impianto di riscaldamento. 
Per riuscire ad avere circa 19 gradi, la temperatura di mandata deve essere impostata sui 60 gradi in caso di impianto a caloriferi e tra i 25 e i 30 gradi in caso di impianto di riscaldamento a pavimento.

Termostato: è un termostato analogico, detto anche manuale o meccanico. Ha un pulsante di accensione e spegnimento e una rotella o manopola per selezionare la temperatura. 

La rotella che seleziona la temperatura dell’aria va posizionata su 19 gradi, ovvero i gradi suggeriti per legge con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno.

Cronotermostato: è il termostato digitale, fornito di un display su cui impostare orari di accensione e spegnimento e la temperatura.

È chiamato anche termostato di caldaia programmabile, perché è un dispositivo intelligente (smart: leggi il nostro speciale) su cui si può programmare in anticipo a che ora far partire o fermare la caldaia, selezionando giorni o orari esatti. In questo modo si possono programmare il numero di ore in cui tenere acceso il riscaldamento e la temperatura.

I modelli più moderni forniscono anche una app per gestire e monitorare il cronotermostato da remoto.

Non solo, ci sono anche modelli che interpretato i dati circostanti, come l’umidità percepita o la geolocalizzazione, e che li elaborano per creare uno schema ideale di accensione e spegnimento del riscaldamento.

Il vantaggio di poter programmare non è solo comodità, ma si può tradurre anche in un risparmio energetico ed economico sulla bolletta perché consente di gestire con più puntualità la temperatura in casa, anche da remoto. Ad esempio, se sai che tornerai a casa a una certa ora tutti i giorni, puoi programmare l’accensione mezz’ora prima del tuo rientro e trovare gli ambienti caldi senza aver fatto lavorare a pieno ritmo inutilmente la caldaia mentre non c’eri.

Se usi un termostato analogico, ti suggeriamo quindi di valutare la possibilità di sostituirlo con uno digitale.

Come regolare la temperatura nelle singole stanze

Se hai più termostati o cronotermostati in casa, puoi affidarti ad essi per regolare la temperatura di ogni ambiente domestico (scopri come riscaldare le stanze in modo economico) nelle modalità che abbiamo visto in precedenza.

Ma, molto più diffuse, sono le valvole termostatiche (o termovalvole) che dal 2017 è obbligatorio (guarda qui la normativa) avere installate sui caloriferi in caso di riscaldamento centralizzato.

Le termovalvole sono dei dispositivi attraverso cui si regola la quantità d’acqua che passa nei caloriferi: si presentano a forma di una rotella o manopola con una scala di flusso idraulico che solitamente va da 0 a 5. Se si lascia su 0, non arriva acqua e i radiatori risultano spenti. Più si va verso il 5, più acqua entra nei termosifoni aumentando il calore emesso.

Hanno anche dei sensori, che percepiscono quando la temperatura dell’aria scende sotto a quella desiderata e aumentano il flusso idraulico verso il calorifero e viceversa. 
Ogni termovalvola gestisce il radiatore su cui si trova, rendendolo indipendente: così si può controllare la temperatura di ognuno e di conseguenza della stanza dove è posizionato.

Se usi poco un ambiente di casa, come ad esempio quella stanza in più che hai adibito a ripostiglio, puoi pensare di tenere la valvola termostatica sul livello 1 così da non scaldare inutilmente una stanza che non usi (mai sul livello 0, come ti spieghiamo nell’ultimo paragrafo di questo articolo). Anche gli ambienti di passaggio, come un corridoio, solitamente non hanno bisogno di essere riscaldati quanto altre stanze.

Come impostare la temperatura a 19 gradi con le termovalvole

Abbiamo visto che le termovalvole hanno cinque livelli, da spento a sempre più caldo. Per avere una temperatura di 19 gradi bisogna tradurre questi livelli nella temperatura che forniscono.

Non c’è una corrispondenza generale esatta tra livelli e gradi, ma dipende dal tipo di valvola termostatica e per questo ti consigliamo di consultare il manuale di istruzioni lasciato dall’installatore o di reperirlo online sul sito della marca della valvola.

Possiamo comunque avere un’indicazione sommaria dei gradi a cui corrispondono i livelli delle termovalvole:

  • Livello 0: la termovalvola spegne il calorifero, impedendo che vi arrivi acqua. La temperatura ambientale non viene quindi modificata dal radiatore che risulta inattivo.
  • Livello 1: temperatura ambientale di circa 12 gradi
  • Livello 2: temperatura ambientale di circa 16 gradi
  • Livello 3: temperatura ambientale di circa 20 gradi
  • Livello 4: temperatura ambientale di circa 24 gradi
  • Livello 5: temperatura ambientale di circa 28 gradi

Ora che sappiamo approssimativamente a quanti gradi corrispondono i livelli delle termovalvole, possiamo dedurre che per mantenere la temperatura di una stanza a 19 gradi bisogna impostare la valvola termostatica tra il livello 2 e il livello 3.

I tipi di valvole termostatiche

Le termovalvole si possono classificare in tre tipologie: tradizionali, elettroniche, smart o connesse.

Termovalvola tradizionale: il suo nome tecnico è valvola radiatore con comando termostatico.

Si tratta di un dispositivo meccanico che non ha bisogno di alimentazione elettrica. Agisce attraverso un sensore di temperatura che apre o chiude il passaggio dell’acqua nel calorifero rilevando i gradi nell’aria dell’ambiente.

Lo svantaggio della termovalvola tradizionale è che non può essere programmata su giorni o orari e non può essere gestita da remoto, ma funziona solo manualmente.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, per rispettare i 19 gradi (con 2 gradi in più o in meno di tolleranza) del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, bisogna impostare la manopola della valvola termostatica tra il livello 2 e il livello 3.

Per un’indicazione più precisa, è meglio consultare il libretto di istruzioni lasciato dall’installatore e valutare anche l’ampiezza della stanza da riscaldare.

Termovalvola elettronica: il suo nome tecnico è valvola radiatore con comando elettronico.

La differenza principale con il modello precedente è che funziona con alimentazione elettrica, solitamente fornita da batterie di uso comune, e i suoi comandi sono quindi di tipo elettronico.

Il sensore che percepisce la temperatura ambiente qui diventa digitale ed è presente un elemento in più: un termostato attraverso cui poter programmare, secondo giorni e orari, quando accendere un radiatore e che quantità di calore emetterà.

Attraverso un motore elettrico, la termovalvola chiude e apre il flusso d’acqua nel calorifero a seconda della differenza tra la temperatura richiesta e quella rilevata nella stanza.

Con la valvola termostatica elettronica, grazie al display, è possibile consultare e impostare la temperatura. Il fattore programmabilità aiuta con gli orari di accensione e spegnimento e permette di ottenere un maggiore risparmio energetico.

Termovalvola connessa: è il modello più moderno e avanzato, con comandi elettronici di nuova generazione.

È alimentata a batteria e ha un display elettronico oppure fornisce un’applicazione da scaricare su telefono o tablet per consultare temperatura e tanti altri dati.

Attraverso la termovalvola smart, infatti, si possono tenere sotto controllo e memorizzare i consumi. Questi dati vengono analizzati, suggerendo all’utente abitudini e modalità per risparmiare sia sull’energia che su bolletta (scopri quali sono le 8 abitudini da cambiare per risparmiare). Viene inoltre monitorato lo stato di funzionamento dell’impianto di riscaldamento: le zone in cui è attivo o meno, le temperature di ogni stanza, se la batteria della termovalvola è vicina ad esaurirsi e così via. Tutti questi dati possono essere trasmessi da remoto, ad esempio a un tecnico in caso di un problema di mal funzionamento.

Le valvole connesse presentano però anche un rischio legato alla cybersicurezza. Come ogni dispositivo connesso può essere un punto di entrata per malintenzionati che vogliano accedere illecitamente alla rete di casa per acquisire dati sensibili mentre siamo on line. Per questo, meglio acquistate modelli che diano sicurezza su questo fronte.

FUNZIONI VALVOLE TERMOSTATICHE TRADIZIONALI   VALVOLE TERMOSTATICHE ELETTRONICHE VALVOLE TERMOSTATICHE SMART O CONNESSE 
 REGOLAZIONE TEMPERATURA SINGOLO AMBIENTE  Sì  Sì  Sì
 ALIMENTAZIONE ELETTRICA  No  Batterie di uso comune  Batterie di uso comune
 PROGRAMMAZIONE TEMPERATURE E ORARI  No, impostazione solo manuale  Sì, cronotermostato integrato nella valvola  Sì, anche a distanza tramite app
 CONTROLLO REMOTO  No  No  Sì
 COME IMPOSTARE LA TEMPERATURA DI 19°C  Ogni numero della scala di regolazione corrisponde a una temperatura. Si verifichi sul foglio di istruzioni o con l'installatore  Il display digitale consente di visualizzare e settare con precisione le temperatura dell'ambiente  Il display digitale o la app consente di visualizzare e settare con precisione la temperatura dell'ambiente

Qual è la posizione corretta di installazione di una valvola termostatica?

È fondamentale che il sensore delle termovalvole non abbia impedimenti o non venga influenzato quando rileva la temperatura dell’ambiente, proprio come abbiamo visto con i termostati, perché questo va a inficiare il corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento.

Il requisito numero uno è la giusta posizione della valvola termostatica, che non deve essere mai nascosta ad esempio da una mensola, da un copricalorifero, da una tenda o da qualsiasi altro elemento di arredo.

Attenzione anche che la termovalvola non stia sotto luce solare diretta, che potrebbe far percepire al sensore una temperatura più alta rispetto a quella che davvero c’è nella stanza.

Viceversa, non è il caso di stare con le finestre serrate per non disperdere calore: il ricircolo è importante per la salute e bastano cinque minuti ogni qualche ora per cambiare l’aria di una stanza senza che la temperatura si abbassi troppo.

Chiudere il calorifero non fa risparmiare, anzi

C’è un luogo comune secondo cui bisognerebbe chiudere il termosifone quando si esce di casa, girando la manopola della termovalvola tutta verso destra posizionandola sul livello 0. In realtà non è così, anzi: non c’è modo più errato di usare la valvola termostatica.

Se si ferma il calorifero facendolo raffreddare del tutto, raffreddando così anche la temperatura ambiente, quando lo si fa ripartire mettendo la termovalvola sui livelli da 1 a 5 si finisce per consumare maggiore energia. Il radiatore, infatti, si sforzerà per tornare operativo utilizzando più tempo e più gas.

È una buona idea lasciare la valvola termostatica sul livello 1 quando non si è in casa.

La stessa cosa si potrebbe pensare quando i riscaldamenti centralizzati sono spenti in primavera ed estate: se la caldaia non va, perché non chiudere del tutto anche il calorifero?

Perché impedendo completamente l’afflusso idraulico all’interno del radiatore, si possono creare ostruzioni che mettono a rischio il corretto funzionamento del calorifero. Non solo, quando il riscaldamento verrà riacceso in autunno, potrebbero presentarsi problemi di pressione se la valvola termostatica è rimasta sullo 0.

E se vuoi saperne di più, leggi in nostro speciale su come riscaldare la casa con i termosifoni spenti e scopri come risparmiare su luce e gas cambiando abitudini.