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Ricetta medica elettronica: diventa definitiva. Ecco le novità

Con l’approvazione del DL Semplificazioni diventa definitiva la ricetta dematerializzata (elettronica), ovvero quella che ci consente di andare in farmacia con soltanto il numero della ricetta ricevuto via email, Sms o WhatsApp, per tutte le prescrizioni di farmaci, sia per quelli mutuabili sia per quelli a carico del cittadino. Vediamo come funziona e le principali novità introdotte nel decreto.

  • Con il contributo esperto di
  • Laura Filippucci
21 dicembre 2023
  • Con il contributo esperto di
  • Laura Filippucci
Coronavirus, ora la ricetta medica si riceve via email, telefono o WhatsApp

Da quando è stata introdotta nel marzo 2020, ormai è diventata una comodità e, in alcuni casi, anche uno strumento indispensabile. Stiamo parlando della cosiddetta ricetta medica dematerializzata, ovvero la possibilità per medici di inviare le prescrizioni ai propri pazienti via e-mail, Sms o WhatsApp, comunicando solo il numero di ricetta elettronica (NRE).

Uno strumento nato durante l'emergenza Covid

Una modalità, quella della ricetta dematerializzata, introdotta durante l'emergenza Covid con un'ordinanza della protezione civile e un provvedimento del Ministero, con l'obiettivo di evitare il più possibile gli spostamenti non indispensabili (come appunto quello di doversi recare dal medico curante per ritirare una ricetta cartacea). Essendo legato a un particolare momento di emergenza sanitaria, il legislatore aveva però posto una scadenza a questo strumento: lo stop alla possibilità per i medici di bypassare la vecchia ricetta cartacea era previsto inizialmente il 31 dicembre 2022, poi c’era stata un’ulteriore proroga fino a fine 2024.

Con le nuove disposizioni introdotte dal Dl Semplificazioni appena approvato, la ricetta elettronica per tutte le tipologie di farmaci diviene definitiva.

Le principali novità

  • La ricetta elettronica diventa una misura definitiva e riguarda tutti i farmaci: sia quelli rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (la vecchia ricetta rossa), sia quelli in fascia C pagati direttamente dal cittadino che necessitano di ricetta bianca.
  • Nel caso dei farmaci a carico del cittadino, la prescrizione riporterà almeno il codice fiscale della persona, oltre al farmaco prescritto, alla data e alla ripetibilità o meno della ricetta.
  • Per i farmaci destinati ai malati cronici la ricetta durerà un anno. Il medico può indicare nella ricetta la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi (il medico potrà comunque in ogni momento sospendere o modificare la ricetta). Il farmacista consegnerà un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia. In questo modo il paziente non dovrà avere una nuova ricetta ogni mese.

Tre modalità per la ricezione della prescrizione

Restano, quindi, in vigore anche per il 2023 le disposizioni attuali che prevedono tre modalità di ricezione della ricetta:

  • E-mail
    il promemoria può essere inviato come allegato a un messaggio di posta elettronica. L'invio è valido sia se verso una casella di posta elettronica certificata PEC che verso una di posta elettronica ordinaria;
  • SMS, WhatsApp o app di messaggistica
    la comunicazione del numero di ricetta elettronica può essere comunicato anche tramite SMS o tramite applicazioni che consentono lo scambio di messaggi, come WhatsApp;
  • Telefono
    per chi non dispone di supporti informatici, la comunicazione del numero della ricetta elettronica può avvenire anche telefonicamente sul numero indicato al proprio medico. 

I vantaggi della ricetta dematerializzata

Sicuramente per i cittadini italiani è una buona notizia la proroga di questa misura, ed anzi, l'augurio è quello che diventi finalmente uno strumento definitivo. Si tratta del naturale percorso di digitalizzazione della sanità, che con il Covid ha avuto certamente un’accelerazione. In una visione più ampia ci siamo abituati a usare sempre di più il fascicolo sanitario elettronico (che offre molteplici possibilità di utilizzo), e il dover tornare alla sola ricetta cartacea sarebbe stata una battuta d'arresto.

La ricetta dematerializzata, infatti, snellisce tempi e procedure, il che è un grande vantaggio certamente per i cittadini ma anche per i medici (non a caso hanno chiesto a gran voce la proroga) che in questo modo sono in grado di velocizzare i tempi di erogazione della ricetta ed evitano di avere studi pieni di pazienti non da visitare. Tutto questo continuando a garantire la sicurezza, poiché alla fine resta sempre il medico a prescrivere il farmaco.