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Cashback fiscale: spese rimborsate subito, senza aspettare il 730. Ecco come funziona

Rimborsi al momento del pagamento direttamente sul conto corrente al posto di detrarre le spese nella dichiarazione dei redditi. Così dovrebbe funzionare il cosiddetto Cashback fiscale, la nuova possibilità di rimborso delle spese inserita nella legge delega di riforma del fisco, attualmente ancora in discussione. Si dovrebbe iniziare con farmaci e spese mediche a partire dal 2023.

24 marzo 2022
Cashback fiscale

La legge delega di riforma del fisco italiano prevede in un futuro molto prossimo diversi interventi, che dovrebbero puntare alla semplificazione della vita dei contribuenti, alla riduzione del carico fiscale, come abbiamo visto già con la riforma dell’Irpef e con l’introduzione dell’assegno unico universale, oltre che all’intensificazione della lotta all’evasione.

In particolare, nella riforma è prevista la possibilità di recuperare le spese che sono detraibili e deducibili direttamente con l’accredito sul conto corrente, senza passare dalla dichiarazione dei redditi che sposta di parecchi mesi il rimborso e obbliga a tenere moltissimi documenti per almeno 5 anni.

Come funziona il cashback fiscale

Il progetto di riforma prevede che pagando con mezzi di pagamento tracciabile, il contribuente possa vedersi riaccreditato sul conto corrente l’importo della detrazione che gli spetterebbe inserendo la spesa nella dichiarazione dei redditi.

L’opzione 730 o cashback rimangono alternative, si tratta di una scelta autonoma del contribuente che al momento del pagamento della spesa può comunicare al venditore, al medico, all’assicurazione, all’impresa l’intenzione di ottenere direttamente il rimborso senza aspettare la dichiarazione dei redditi, un po’ come accade per la lotteria degli scontrini. Questi, quando comunica all’Agenzia delle entrate i dati di scontrini e fatture emesse segnala la scelta del contribuente cui verrà poi accreditato l’importo della detrazione/deduzione spettante.

Si parte dalle spese mediche

L’intenzione del Governo è quella di attuare gradualmente questo tipo di misura, partendo dal 2023 con le spese mediche, che generalmente riguardano una platea molto vasta di italiani. In pratica, si dovrà dire al farmacista, al medico, al centro di analisi o alla struttura ospedaliera “voglio il cashback e non la detrazione”, comunicando un codice che dovrà esser indicato insieme al mezzo di pagamento nello scontrino/fattura.

I dettagli saranno stabiliti con un decreto attuativo che dovrebbe uscire entro la fine dell’anno, per permettere alla pubblica amministrazione di organizzarsi, primariamente per avere le coordinate bancarie dei contribuenti che vogliono aderire, attualmente è già possibile comunicare il proprio Iban inserendolo nel proprio profilo fiscale sul sito dell’Agenzia delle entrate. Rimangono però da smarcare diversi punti che non sono stati chiariti, ad esempio, non si sa come verrà gestita la franchigia di 129,11 euro che attualmente viene scontata dal totale delle spese mediche sostenute annualmente per calcolare la detrazione del 19% oppure, in caso di mancanza di imposte da versare da parte del contribuente (la così detta incapienza), rimane da capire come sia possibile da parte dell’Agenzia fare un controllo diretto in corso d’anno e non a consuntivo come avviene ora per il corretto calcolo delle detrazioni spettanti.

Al momento quindi, occorre aspettare per veder attuata questa misura che Altroconsumo ha sempre fortemente caldeggiato e sostenuto perché permette di semplificare la vita dei contribuenti e va nella direzione della lotta all’evasione, prevendendo come punto fermo il non utilizzo dei contanti. Nel frattempo, se vuoi rimanere sempre aggiornato su quanto fare per non perdere tutte le detrazioni e le deduzioni che ti spettano trovi tutte le informazioni sul nostro sito dedicato interamente al modello 730.