Consigli

Prestito ipotecario, un’alternativa alla vendita della casa

Con il prestito ipotecario dopo i 60 anni si può ottenere una somma senza dover vendere la casa. A confronto le offerte delle banche.

19 settembre 2023
mani che tengono tra le dita una casetta rossa

Negli ultimi 12 mesi in Italia l’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie: i prezzi sono cresciuti e ci siamo ritrovati a spendere di più per mettere nel carrello gli stessi prodotti. La Banca centrale europea è intervenuta, con un aumento dei tassi d’interesse, che da una parte sta raffreddando l’inflazione, ma dall’altra ha penalizzato chi era indebitato a tasso variabile: per questi ultimi l’aumento delle rate dei mutui (fino al 60%) ha ridotto il reddito disponibile, aggravando gli effetti dell’inflazione. Non è un caso, insomma, se molte persone hanno dovuto cercare di monetizzare la casa, in modo da ricavare da questa fonte il denaro necessario per le spese ordinarie o straordinarie.

Sono infatti in aumento le vendite della nuda proprietà degli immobili: transizioni in base alla quale si può cedere la propria casa, a un prezzo inferiore al suo valore reale, mantenendone però il possesso, ovvero continuando a viverci. La vendita della nuda proprietà è però una scelta irrevocabile: una volta firmato l’atto, alla morte del proprietario l’immobile passerà all’acquirente e gli eredi, se ci sono, resteranno a bocca asciutta.

Un’alternativa più elastica, che i recenti aumenti dei tassi di interesse hanno reso vantaggiosa, è il prestito ipotecario: ovvero, invece di vendere la nuda proprietà della casa la si usa come garanzia per ottenere una somma in prestito, che non si è costretti a restituire finché si è in vita. La differenza rispetto alla vendita della nuda proprietà sta nel fatto che la somma che si può ottenere in prestito è sì inferiore, ma in cambio la casa resta nostra e potrà passare agli eredi, a patto che questi alla fine rimborsino il debito e gli interessi.

Il prestito ipotecario, insomma, è un po’ come un mutuo al contrario: non lo si apre per comprare la casa, ma per avere una somma in prestito quando la casa la si ha già. Una possibilità che sopperisce anche al fatto che dopo una certa età ottenere da una banca un mutuo di tipo tradizionale diventa molto difficile.

Un finanziamento a tempo indeterminato

Aprire un prestito ipotecario significa chiedere a una banca una somma di denaro, dando come garanzia la casa di cui si è proprietari. Finché si è in vita - non solo chi ha contratto il prestito, ma anche il coniuge che convive con lui - non si deve rimborsare niente. Al momento della morte, gli eredi possono rimborsare il prestito e tenersi l’immobile oppure rinunciare all’immobile e non tirare fuori un euro: se anche la casa avesse perso valore e valesse meno della somma ricevuta in prestito, alla morte del contraente gli eredi vanno comunque in pari. Se invece l’immobile è cresciuto di valore, quando la banca lo vende gli eredi intascano la differenza.

Si può anche scegliere, invece, di rimborsare le rate (magari perché non si hanno via tanti risparmi, ma si ha una buona pensione) per quanto riguarda la parte di interessi e spese, in modo che alla fine resti da restituire solo il capitale.

Ecco le condizioni per accedere a un prestito ipotecario:

  • l’immobile deve essere a uso residenziale (non va bene un ufficio né un negozio oppure un garage);
  • il richiedente deve avere un’età superiore ai 60 anni; se è coniugato (oppure convivente da almeno 5 anni) il contratto di finanziamento deve essere sottoscritto da entrambi, anche se l’immobile è di proprietà di uno solo, purché entrambi abbiano compiuto 60 anni; se il finanziamento è cointestato a due persone durerà finché il più longevo degli intestatari manterrà la sua residenza nell’immobile;
  • il richiedente deve abitare nell’immobile in questione; con la vendita oppure con la locazione della casa è previsto il rimborso del prestito, così come nel caso in cui altre persone prendano la residenza nell’immobile, fatta eccezione per i familiari (i figli, un nuovo coniuge oppure il convivente).

L’importo del prestito ipotecario vitalizio cresce con l’età del richiedente e di solito è compreso fra il 13% (per un 60enne) e il 60% (per un 88enne) del valore dell’immobile.

Le offerte delle principali banche: qual è la migliore?

Abbiamo analizzato e messo a confronto le condizioni contrattuali dei principali prestiti ipotecari vitalizi sul mercato di tre fra le maggiori banche italiane: Banca Popolare di Sondrio, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena. Le caratteristiche principali dei contratti variano da un istituto di credito all’altro.