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Inflazione: condiziona anche i mutui, ma ci sono ancora offerte interessanti

In questi giorni si parla tanto di tasso di inflazione in crescita. Quello che non tutti sanno è che l'aumento dell'indice dei prezzi al consumo impatta anche sugli interessi di mercato e quindi anche sui tassi applicati dalle banche alle loro offerte di mutuo. Ecco perché e cosa si può fare se si deve chiedere un mutuo in questo momento. 

  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
09 dicembre 2021
  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
Mutui e inflazione

La crescita del costo delle materie prime ha ovviamente ripercussioni sul costo della produzione di beni e servizi e questo fa crescere i prezzi. Attualmente, secondo l’ultima rilevazione dell’Istat sui beni al consumo si è registrata una crescita dell’indice dei prezzi al consumo del 3,8% rispetto al 2020. 

Sebbene sembrino essere cose molto diverse, in realtà c’è una correlazione tra inflazione e interessi di mercato. Tant’è che il compito principale della Bce (Banca Centrale Europea) è quello di tenere stabili i prezzi usando proprio la politica monetaria e quindi anche l’aumento o la diminuzione dei tassi di riferimento di mercato, a partire dal cosiddetto Tasso Bce che oggi è pari a zero. Ma come funziona?

Tassi alti o tassi bassi: da cosa dipendono?

Se la Bce attua una politica monetaria espansiva (come quella attuale), che comporta tassi bassi e quindi grande liquidità sul mercato, le banche sono portate a concedere maggior prestiti a famiglie e imprese, l’offerta cresce e anche la domanda di beni e servizi e quindi anche i prezzi salgono; se c’è grande richiesta di un bene, il prezzo può salire perché si troveranno sempre acquirenti. Il tasso di inflazione quindi aumenta

Se la Bce attua una politica monetaria restrittiva e quindi aumenta i tassi di mercato, si riduce la liquidità sul mercato, prendere a prestito denaro diventa più costoso e così offerta e domanda si riducono e i prezzi si riducono; ci sarà tanta offerta di prodotti e poca domanda e per vendere si dovranno ridurre i prezzi. Il tasso di inflazione quindi diminuisce.

Diciamo subito che non è un bene né avere un tasso di inflazione troppo alto (si riduce il potere di acquisto delle famiglie con serie ripercussioni sulla crescita) né troppo basso (i prezzi troppo bassi colpiscono il sistema produttivo e quindi anche i salari e l’economia in generale). Bisogna avere un giusto livello di tasso di inflazione che per l’Unione europea è pari al 2%. È questo il target a cui aspira la Bce quando decide la politica monetaria.

Cosa succederà nei prossimi anni?

Innanzitutto, bisognerà capire se questa crescita del tasso di inflazione è qualcosa di sporadico legato appunto alla crescita del costo delle materie prime, che al momento è causata anche da questioni geopolitiche oppure è qualcosa di consolidato (d’altra parte se l’economia è in crescita è normale avere un tasso di inflazione in crescita, aumenta la domanda e quindi anche i prezzi).

Se la crescita dei prezzi fosse qualcosa di consolidato la Bce potrebbe decidere di intervenire con una politica monetaria restrittiva e quindi aumentando i tassi di mercato (insomma il tasso di riferimento Bce potrebbe non essere più zero). Per il momento sappiamo che questo non accadrà nel 2022. Almeno così hanno affermato i vertici della Commissione Europea. Ma prima o poi i tassi cresceranno anche perché ci sia augura che i fondi per la ripresa gestiti con PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) possano avere davvero effetto sulla crescita.

Cosa fare se stai per chiedere un mutuo

I tassi dei mutui sono dati dalla somma dei tassi di mercato (euribor per i mutui variabili e irs per i mutui fissi) più una percentuale (spread) decisa dalla banca. Nel corso del 2021 si è già registrata una piccola crescita dei tassi fissi (l’irs 20 anni da valori poco superiori allo zero di inizio anno ora è quotato intorno a 0,34%). Ma ci sono ancora offerte molto interessanti, con addirittura taeg inferiori all’1% per durate di 20 anni (il taeg indica il costo complessivo del mutuo). Il consiglio è quindi quello di verificare i migliori prodotti sul mercato con il nostro servizio online.

Confronta i mutui

A maggior ragione rispetto al passato, il nostro consiglio oggi è di fare un mutuo a tasso fisso; è infatti innegabile che nei prossimi anni i tassi cresceranno e quindi è bene scegliere oggi un mutuo fisso e fissare il tasso e le rate a valori più bassi di quelli di domani.

Inoltre, se sei un giovane under 36 e stai cercando un mutuo, ricordati che hai tempo fino al 31 dicembre 2022 per poter usufruire delle agevolazioni dedicate a te. Anche in questo caso usa il nostro servizio di comparazione online per trovare le offerte disponibili per te.