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Doppio cognome: come funziona e che diritti hanno i genitori

Secondo la Corte Costituzionale è illegittimo attribuire in automatico ai figli il solo cognome del padre. Ma questo che cosa comporta nella pratica? Si può già ora decidere di dare ai figli anche solo il cognome della madre? E si può farlo anche in maniera retroattiva? Vediamo cosa cambia questa sentenza e che cosa al momento possono davvero fare mamma e papà.

  • Con il contributo esperto di
  • Monica Valente
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
04 maggio 2022
  • Con il contributo esperto di
  • Monica Valente
  • articolo di
  • Luca Cartapatti
Doppio cognome

Davanti all'Ufficiale di Stato Civile, mamme e papà al momento possono poco: alla bimba o al bimbo appena nati verrà attribuito in automatico il cognome del padre. Nella migliore delle ipotesi i genitori possono decidere (ma solo di comune accordo e solo come secondo) di dare al bebè anche il cognome della mamma. Ma quella dell'assegnazione automatica del cognome paterno al neonato è una prassi che già nel 2014 è costata all'Italia una condanna da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo.

A sanare (come vedremo solo in parte) questa discriminazione di genere, è arrivata finalmente una sentenza storica della Corte Costituzionale, la quale si è pronunciata sulla legittimità (anzi, sulla non legittimità) delle norme che nel nostro ordinamento regolano l’attribuzione del cognome ai figli, dichiarando incostituzionali tutte quelle leggi che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi.

Ma che cosa cambia nel concreto questa sentenza? Si può già davvero chiedere all'Ufficiale di Stato Civile di trascrivere entrambi i cognomi (nell'ordine che preferiscono mamma e papà) o soltanto quello della mamma? E se il funzionario pubblico si rifiuta di eseguire, che cosa si può fare? Prima di rispondere a queste domande è bene chiarire come funzionano attualmente le cose e come dovrebbero funzionare in futuro, perché (è bene dirlo subito) la sentenza della Corte Costituzionale cancella norme esistenti ma non contiene tutte le indicazioni pratiche necessarie ai funzionari dell’Anagrafe per dare attuazione al nuovo assetto.

Attribuzione del cognome: come funziona ora

Attualmente non è consentito ai genitori, neanche se di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre. Dal 2016, sempre grazie a una sentenza della Corte Costituzionale, è possibile trasmettere ai figli, al momento della nascita, anche il cognome materno, ma solo dopo il cognome del padre. In mancanza di accordo sul doppio cognome, viene trasmesso il solo cognome del padre, anziché quello di entrambi. Insomma, ai figli viene attribuito in automatico sempre (o per primo) il cognome del padre.

L’attribuzione del solo cognome materno è consentita se il figlio, nato fuori dal matrimonio, è riconosciuto dalla sola madre. Ma se il padre viene accertato o effettua il riconoscimento successivamente, il figlio può assumere il suo cognome aggiungendolo, anteponendolo o addirittura sostituendolo a quello della madre. Non è invece ammesso il contrario. I figli adottivi, se adottati da una coppia di coniugi, assumono il cognome del marito.  

Come funzionerà in futuro

La sentenza della Corte Costituzionale, dichiarando illegittime le norme che regolano l'attribuzione del cognome paterno in automatico, apre la strada alla possibilità che il figlio assuma il cognome di entrambi i genitori nell’ordine concordato dagli stessi, salvo che decidano, sempre di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. Quando non c'è l'accordo tra i due genitori, allora sarà un giudice a prendere la decisione.

Cosa possono fare mamma e papà

Che cose significa tutto questo? Che è possibile già ora presentarsi davanti all'Ufficiale di Stato Civile e chiedere il doppio cognome o solo quello della madre? Purtroppo non è così semplice. Come anticipato dal comunicato stampa della Corte Costituzionale, dopo il deposito della sentenza bisognerà attendere che il legislatore regoli gli aspetti connessi alla decisione o ne deleghi l’attuazione, ad esempio attraverso provvedimenti ministeriali.

Dopo la sentenza del 2016, una circolare del ministero dell’Interno aveva chiarito che gli Ufficiali di Stato Civile potevano (e dovevano) dare diretta esecuzione alla decisione della Corte accogliendo le richieste dei genitori che, di comune accordo, intendevano attribuire il doppio cognome al momento della nascita o dell'adozione. Anche in questo caso ci aspettiamo quanto meno che arrivino presto le indicazioni ministeriali. A sentenza pubblicata ne sapremo di più.

Come si fa la richiesta del secondo cognome

Attualmente, l’unico momento in cui si può scegliere di dare al figlio il doppio cognome è la registrazione della nascita in Comune o davanti al Direttore sanitario della struttura in cui è avvenuta la nascita. Secondo le indicazioni emanate nel 2017 dal ministero degli Interni, è sufficiente che i genitori manifestino la propria decisione a voce davanti all’Ufficiale dello Stato Civile. Ricordiamo che questa può essere presentata anche da uno solo dei genitori, se coniugati, altrimenti è necessaria la presenza di entrambi.

Chi vuole cambiare cognome lo può fare?

Si può far cambiare cognome anche a un bambino a cui è già stato dato il cognome del padre? In virtù della sola sentenza no, non è possibile. Per regolare le situazioni pregresse c’è bisogno di una norma ad hoc che consenta di aggiungere o cambiare cognome su semplice istanza dell’interessato. Attualmente è possibile presentare al Prefetto competente una richiesta per la modifica del nome o del cognome ma solo se riveste carattere eccezionale ed è giustificata da situazioni oggettivamente rilevanti, da motivare e documentare, come ad esempio i vantaggi (o gli svantaggi) derivanti da un cognome famoso.

Figli dei figli: davvero con 4 cognomi?

Dopo la sentenza è scoppiata la polemica sull'accumulo dei cognomi nelle future generazioni. In molti si sono chiesti quanti cognomi si ritroveranno ad avere i figli di due persone con il doppio cognome. Premesso che non esiste a oggi una norma che regoli la questione, si può dedurre che, come i genitori di queste persone avranno potuto scegliere quanti e quali cognomi dare ai loro figli (grazie appunto a questa sentenza), analogamente anche questi ultimi lo potranno fare in occasione della nascita dei loro figli, scegliendo quindi quali cognome far sopravvivere e quali invece abbandonare. 

In paesi come la Spagna, va detto, dove la prassi del secondo cognome è ormai una realtà consolidata, è davvero improbabile trovare persone che hanno mantenuto tanto i due cognomi del padre quanto i due cognomi della madre. Altre questioni che dovranno essere regolate riguardano cosa potrebbe accadere se uno dei genitori o uno dei fratelli dovesse avere già un doppio cognome.