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Prezzi alimentari: segnali positivi nel 2023, ma prezzi più alti (+ 13% dal 2022 e + 44% dal 2019)

Per la spesa tipo che teniamo periodicamente monitorata oggi spendiamo oltre tre euro in più rispetto all’anno scorso e quasi dieci euro in più rispetto a quattro anni fa. Anche se i prezzi sono più elevati di prima, c’è di buono che nel 2023 hanno corso meno, con alcuni prodotti in diminuzione. Scendono olio di girasole, farina, latte, pasta e zucchero. Continuano ad aumentare passata, caffè e soprattutto olio extravergine di oliva e zucchine, rispettivamente a + 59% e + 30%. Focus sulla pasta e sull’annuncio di riduzione dei prezzi di Barilla.

  • Con il contributo esperto di
  • Alessandra Rivolta
12 febbraio 2024
  • Con il contributo esperto di
  • Alessandra Rivolta
Carrello della spesa smartphone e scontrino

Cosa ha lasciato il 2023 nel carrello della spesa degli italiani? Sicuramente prezzi che corrono meno rispetto al 2022, cioè con aumenti sempre meno importanti nel corso dell’anno: e questo è un buon segnale che, se non ci saranno nuovi picchi, fa sperare in prezzi quantomeno stabili nel 2024. Ma non possiamo dimenticare che si tratta comunque di prezzi più elevati del 2022 e molto più elevati degli anni ancora precedenti.

È quanto emerge dal nostro monitoraggio periodico su un paniere di dieci prodotti molto acquistati (elaborazione su dati Circana: prezzi a scaffale, praticati al pubblico in super, iper e discount). Alcuni di questi prodotti – latte, farina, zucchero e pasta - hanno persino visto un leggero calo del loro prezzo rispetto al 2022, altri invece hanno continuato ad aumentare: in due casi, come quello dell’olio extravergine d’oliva e delle zucchine, anche di molto.

Nonostante i buoni segnali, sta di fatto che per una spesa completa di questi dieci prodotti oggi spendiamo ben il 13% in più che nel 2022 e molto di più di alcuni anni fa.

Il quadro complessivo

Secondo i dati Istat, considerando tutto l’anno 2023, i prezzi generali hanno registrato una crescita del 5,7%: l’inflazione continua a farsi sentire ma il 2023 ne è stato meno colpito rispetto al 2022, quando la crescita media rispetto al 2021 era stata del 8,1% (questa decelerazione dipende principalmente del venir meno delle tensioni sui prezzi dei beni energetici: +1,2%, da +50,9% del 2022).

Se le notizie relative all’andamento generale dei prezzi sono confortanti, quelle relative ai prodotti alimentari parlano ancora di tassi di crescita elevati e in aumento di anno in anno: siamo passati dal + 8,8% del 2022 al +9,8% del 2023. Quindi, una parte consistente dell’inflazione registrata nel 2023 dipende proprio dagli alimentari/bevande analcoliche, che sono il comparto di spesa che è cresciuto di più.

Quello che, però, di positivo c’è da notare è che la crescita è in calo da diversi mesi (ad esempio, a settembre 2023 eravamo a + 8,5%, a ottobre a + 6,5%, a novembre e dicembre a + 5, 9; a gennaio 2024 pare esserci stato un nuovo aumento ma si dovrà capire quanto sarà solo temporaneo).

Il nostro monitoraggio: prezzi giu e sù, ma spesso in rallentamento

Il monitoraggio che svolgiamo periodicamente riguarda dieci categorie di prodotti particolarmente acquistati; analizziamo i prezzi praticati da super, iper e discount: quindi non si tratta di numeri un po’ più astratti come indici di costo o percentuali ma di quello che effettivamente spende il consumatore nel fare la spesa.

La prima cosa che emerge dall’analisi (la tabella nel dettaglio in basso) è che per cinque prodotti su dieci, a dicembre 2023, spendevamo meno, in media, rispetto a dicembre 2022: si tratta di farina (- 6%), latte (- 4%), pasta (- 2%) e zucchero (-1%). Per l’olio di semi di girasole spendiamo molto meno (- 26%): questo prodotto aveva registrato aumenti molto forti in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina e ora è tornato ai livelli precedenti.

Aumentano invece i prezzi di quattro prodotti: passata di pomodoro (+2%), caffè (+3%) e - soprattutto - di zucchine (+ 30%) e olio extravergine di oliva (+ 59%). Quest’ultimo lo pagavamo in media 5,29 euro nel dicembre 2022, dopo un anno siamo arrivati a 8,42 euro. Le zucchine le pagavamo 2,29 al chilo nel dicembre 2022; dopo un anno costavano in media 2,99 euro al chilo.

Sono rimasti stabili, invece, i prezzi delle banane.

PRODOTTI PREZZI IN EURO NEGLI ULTIMI 5 ANNI
dic-19 dic-20 dic-21 dic-22 dic-23
LATTE UHT 1LT 0,89 0,90 0,91 1,23 1,18
FARINA DI GRANO TENERO TIPO 00 0,56 0,62 0,67 0,88 0,82
PASTA DI SEMOLA 1,24 1,29 1,42 1,73 1,69
ZUCCHERO DA BARBABIETOLA 0,79 0,80 0,85 1,32 1,31
PASSATA DI POMODORO 1,14 1,24 1,27 1,56 1,59
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA 1LT 3,99 3,89 4,37 5,29 8,42
CAFFE' IN POLVERE 1KG 6,10 6,24 6,24 7,02 7,20
OLIO DI SEMI GIRASOLE 1,30 1,33 1,73 2,41 1,78
FRUTTA BASE PV BANANE 1,63 1,57 1,56 1,72 1,72
VERDURA PV ZUCCHINE 2,25 2,00 2,97 2,29 2,99
TOTALE (SPESA TIPO) 19,90 19,88 21,99 25,45 28,70

Spesa tipo: gli aumenti dal 2019

Come dicevamo, alcuni segnali positivi ci sono ma - se consideriamo una spesa completa - nel 2023 abbiamo ancora sborsato di più al supermercato (segui i nostri consigli per risparmiare sulla spesa). Immaginando un carrello composto dai prodotti del nostro paniere (un litro di latte, di olio extravergine di oliva, di olio di girasole e poi un chilo di pasta, uno di farina, di zucchero, di passata, di caffè e per finire un chilo di banane e un chilo di zucchine), in media oggi spendiamo 28,70 euro: è il 13% in più di quanto spendevamo anno fa quando il nostro scontrino sarebbe stato di 25,45 euro (3,25 euro in meno).

Se torniamo ancora indietro el tempo, vediamo che a dicembre 2021 avremmo speso ancora meno (21,99 euro) e ancora meno a dicembre 2020 e 2019 (rispettivamente 19,88 euro e 19,90 euro). In quattro anni (da dicembre 2019) il nostro paniere è in sostanza aumentato di ben il 44%.

La cosa positiva, però, è il rallentamento dell’aumento rispetto a prima: il costo di questo paniere, nel 2023, è aumentato del 13% rispetto al 2022; meno di quanto non fosse aumentato nel 2022, quando si spendeva il 15,7% in più rispetto al 2021.

infografica andamento costo paniere Altroconsumo 

I prezzi dei singoli prodotti rispetto al 2019

Ricapitolando, quindi, nel 2023 i prezzi hanno corso meno rispetto al 2022, ma comunque sono più elevati rispetto al passato. Se facciamo un confronto con il 2019 (prima della pandemia e del conflitto tra Russia e Ucraina) vediamo che i prezzi sono aumentati per tutti i dieci prodotti considerati, anche se con livelli diversi.

E' aumentato molto l’olio extravergine di oliva (+111% rispetto a dicembre 2019) e lo zucchero da barbabietola (+ 65%) ma anche la farina (+ 46%). Sopra il 30% gli aumenti per pasta (+ 37%), olio di semi di girasole (+37%), passata di pomodoro (+39%), latte UHT (+33%) e zucchine (+33%).

Più contenuti gli aumenti di due prodotti che provengono da altri continenti: + 18% per il caffè e + 6% per le banane.

Il caso della pasta e dell’annuncio di Barilla

Recentemente Barilla si è impegnata a ridurre i prezzi di vari suoi prodotti (fino a dicembre 2024), tra cui anche la pasta. Li monitoreremo ma, nel frattempo, possiamo già vedere dai nostri dati cosa succede ai prezzi della pasta in generale. Come quelli di altri alimenti, sono aumentati molto negli ultimi due anni: se in media nel 2021 pagavamo 1,31 euro al chilo, nel 2022 siamo saliti a 1,60 euro, nel 2023 a ben 1,70 euro. C’è da notare però, che come per altri alimentari, nel 2023 gli aumenti hanno rallentato nella loro cavalcata e, lo scorso autunno, c’è stata anche una lenta riduzione (secondo i dati Istat provvisori, a gennaio 2024, c’è stato un nuovo aumento che, però, si dovrà capire quanto sarà solo temporaneo).

infografica andamento prezzo pasta di semola 

La tendenza verso la riduzione di fine 2023, comunque, la vediamo anche per un prodotto Barilla preso ad esempio, gli Spaghetti n.5: a dicembre il prezzo medio è sceso a 1,83 euro al chilo dai 2,03 euro di novembre. Da questo grafico si vede chiaramente l’aumento rispetto al 2021 e rispetto al 2022 ma è evidente anche come nel corso del 2023 questo aumento abbia iniziato a rallentare e, appunto, a trasformarsi in calo alla fine dell’anno. 

infografica andamento spaghetti Barilla 

Anche il prezzo della materia prima, il frumento duro, è diminuito nel 2023; riduzioni che probabilmente ricadranno sul prezzo della pasta nel 2024. 

In conclusione, l’annuncio di Barilla è sicuramente una buona notizia ma, al momento, non ci sorprende più di tanto: le condizioni generali del mercato sono cambiate e i prezzi della pasta hanno già dato segnali di riduzione alla fine del 2023; certo, sono tendenze da confermare, ma una riduzione ulteriore dei prezzi per questo prodotto potrebbe essere fisiologica, più che un’iniziativa eccezionale da parte di una singola azienda.