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Bonus mamme lavoratrici al via da febbraio

Le lavoratrici dipendenti che hanno almeno due figli, da gennaio, avrebbero dovuto trovare in busta paga il cosiddetto bonus mamme lavoratrici, ovvero la possibilità di non pagare i contributi previdenziali normalmente trattenuti dal cedolino. Ma la circolare Inps per rendere operativa la misura è arrivata il 31 gennaio quindi tutto viene rimandato al mese di febbraio con il recupero degli importi di gennaio. Noi abbiamo fatto i calcoli e nella maggior parte dei casi si tratta solo di un aumento di poche decine di euro. Vediamo a chi spetta e come richiederlo.

01 febbraio 2024
Mamma con due figli al lavoro

Con un mese di ritaro è arrivata la circolare dell’Inps che rende operativo il bonus mamme lavoratrici; per questo motivo a gennaio non è stato corrisposto il benefit che dovrebbe portare fino a 73 euro in più nelle buste paga delle lavoratrici interessate. Ora la situazione si è sbloccata e il bonus verrà corrisposto con le buste paga del mese di febbraio, quando oltre all’importo del mese di competenza arriverà anche il conguaglio di gennaio. Ma che cos'è questo bonus, e come funziona?

Cos'è il bonus mamme lavoratrici

Proprio per incentivare il lavoro delle donne con i figli, la manovra di bilancio per il 2024, da una parte aveva rifinanziato il bonus asili nido (a questo link spieghiamo come funziona), dall'altro ha introdotto il cosiddetto bonus mamme lavoratrici, ovvero una misura ogni mese per i prossimi due anni esonera dal pagamento dei contributi pensionistici alcune tipologie di lavoratrici con figli (da due figli in su), consentendo loro di avere di fatto più soldi in busta paga in base al loro reddito. 

Il bonus mamme lavoratrici è un vantaggio che va calcolato tenendo conto degli effetti derivanti dalla recente modifica delle aliquote Irpef, ma che per i lavoratori fino a 35 mila euro di reddito annulla di fatto i benefici del taglio del cuneo fiscale appena prorogato anche per il 2024. Vediamo allora quali lavoratrici possono ottenere questo bonus, come si fa a richiederlo e facciamo qualche calcolo per capire quanto davvero queste lavoratrici si troveranno in busta paga a partire dal prossimo gennaio.

Chi ha diritto all'agevolazione

Per ottenere il bonus mamma bisogna essere lavoratrici dipendenti pubbliche o private assunte a tempo indeterminato, anche part time o assunte con contratti di somministrazione a tempo indeterminato o di apprendistato. In caso di assunzione in corso d’anno il bonus viene riconosciuto a partire dal mese di assunzioneIl bonus spetta:

  • per le donne con due figli, fino al mese di compimento dei 10 anni del figlio più piccolo. Questa agevolazione è riconosciuta solo per il 2024;
  • per le donne con tre figli (o più), fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Nel caso di 3 figli il bonus mamme è riconosciuto dal primo gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026.

In pratica, il bonus viene riconosciuto su base mensile fino al mese in cui i figli minori raggiungono il limite di età previsto dalla normativa, non esistono infatti, limiti di età per i figli più grandi o differenze per figli in affido o adottati. Inoltre, non rileva se il figlio non convive con la madre o sia stato affidato esclusivamente al padre.

Facciamo alcuni esempi

Se la lavoratrice ha 3 figli al 1° gennaio 2024 e il più piccolo compie 18 anni il 5 aprile 2025, il bonus mamme le viene riconosciuto per tutto il 2024 e fino ad aprile del 2025.

Se la lavoratrice ha un figlio a gennaio 2024 e partorisce in secondo a settembre 2024, avrà diritto al bonus solo per i mesi da settembre a dicembre 2024.

Se lavoratrice diventa madre del secondo figlio a marzo 2024 percepisce il bonus da marzo a dicembre 2024, se successivamente ad esempio a giugno 2025 diventa madre per la terza volta, ricomincerà a percepire il bonus da giugno 2025 fino a dicembre 2026.

Le mamme escluse dal bonus 2024

Purtroppo, non tutte le donne lavoratrici hanno accesso a questa importante misura, infatti, l’elenco delle escluse è lungo e lascia qualche perplessità. Non percepiscono il bonus mamma:

  • le madri di un solo figlio, anche se disabile;
  • le lavoratici domestiche;
  • le pensionate;
  • le lavoratrici a tempo determinato che possono iniziare a percepirlo se e quando il contratto diventa a tempo indeterminato;
  • le libere professioniste;
  • le disoccupate;
  • le collaboratrici occasionali. 

A quanto ammonta il benefit

Il bonus non è di importo fisso, infatti varia in base al reddito della lavoratrice. Infatti, le lavoratrici cui spetta il bonus, da gennaio non vedono in busta paga la trattenuta dei contributi previdenziali, che ammonta al 9,19% della RAL, cioè l’imponibile previdenziale. Per le aziende che possono beneficiare della Cassa Integrazione Straordinaria perché hanno più di 15 dipendenti la contribuzione a carico del lavoratore è del 9,49%. In ogni caso, l’esonero contributivo ha un limite massimo di 3 mila euro, che calcolati su base mensile ammontano a 250 euro (per 12 mensilità) che valgono come franchigia a svantaggio dei redditi più alti. In pratica se la trattenuta del 9,19% supera i 3 mila euro, la decontribuzione legata al bonus mamme sarà solo su 3 mila euro, mentre la parte eccedente rimarrà come trattenuta.

Ricordiamo infatti che i contributi previdenziali vengono trattenuti dallo stipendio lordo e sulla parte restante si calcolano le imposte. Per fare un esempio: se una lavoratrice ha una RAL di 30 mila euro, fino a dicembre 2023 paga le imposte su 27.153 euro (30.000 – 2.847), mentre da gennaio pagherà le imposte su 30.000. La conseguenza è che la quota delle imposte sarà un po’ più alta ma lo stipendio netto sarà più alto.

Ovviamente il bonus mamme lavoratrici è alternativo al taglio del cuneo fiscale che vale per tutti i lavoratori con reddito fino a 35 mila euro, ma all’eventuale scadenza dei requisiti per ottenerlo si inizia a percepire quest’ultimo.

Aumenti di poche decine di euro al mese: i nostri calcoli

Vediamo le differenze di stipendio rispetto al 2023. I conteggi considerano il taglio del cuneo fiscale applicato nel 2023 e non contemplano situazioni particolari e addizionali regionale e comunale.

RAL Stipendio netto 2023 13 mensilità nel 2023 13 mensilità nel 2024 Differenza al mese Differenza annua
 10.000  9.388  722  743  21  267
 15.000 13.142 1.011 1.039 28 363
 20.000  17.614 1.355 1.388  33  428
 25.000 20.825 1.602 1.649 47 610
30.000 23.747 1.827 1.892 65 850
35.000 26.464 2.036 2.109 73 948
 40.000 27.830 2.141 2.173 32 420
45.000 30.379 2.337 2.369 32 420
50.000 32.928 2.533 2.565 32 420
55.000 35.476 2.729 2.761 32 421
60.000 38.054 2.927 2.960 32 422
 65.000 40.634 3.126 3.158 32 422
70.000 43.213 3.324 3.357 32 422
75.000 45.793 3.523 3.555 32 422
80.000 48.373 3.721 3.753 32 422
 85.000 50.952 3.919 3.952 32 422
90.000 53.532 4.118 4.150 32 422
95.000 56.111 4.316 4.349 32 422
100.000 58.691 4.515 4.547 32 422

Come si richiede il bonus

Il bonus mamma 2024 non va richiesto, dovrebbe esser riconosciuto in automatico dal datore di lavoro a partire dal mese di gennaio 2024 e fino a dicembre 2026, salvo i casi in cui cessino prima i requisiti per ottenerlo.

Le aziende chiederanno una dichiarazione scritta da parte della lavoratrice per confermare il rispetto dei requisiti richiesti, ma prossimamente sul sito Inps verrà predisposta una piattaforma in cui le lavoratrici possono in autonomia comunicare i codici fiscali dei propri figli per ottenere lo sgravio contributivo.

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